da
tórquis torque, collana, collare, a sua volta da
torqueo volgere, avvolgere girando: ornato con una collana, una fascia o un collare; a forma di collana; ma anche, erroneamente, per
tortus (vedi) : attorto, attorcigliato, ritorto come una corda
(
Alyxia/ Gynopogon) presumibilmente per il frutto moniliforme
(
Anthriscus/ A. sylvestris var./ Chaerophyllum/ Myrrhis) per le ciglia brevi e regolari che circondano la base dei frutti come un collare
(
Aster undulatus var.) per le foglie molto minute la cui base avvolge lo scapo come una successione di collari
(
Aylostera/ Rebutia) per le areole ravvicinate che formano una linea quasi continua lungo le costole
(
Boronia pilosa subsp.) per il collare di peli bianchi semplici che si presenta sotto lo stigma globulare e in molti esemplari evoca una gorgiera elisabettiana
(
Bulbophyllum) per i minuti pseudobulbi ravvicinati, ellittici o subovoidali, angolosi, ottusi
(
Cactus) per la forma degli articoli, prima dilatati poi ristretti come una collana
(
Caesalpinia) per il petalo maggiore opposto al segmento concavo del calice, similmente a una mascella o a un collaretto
(
Crassula) per i petali coronati da una cospicua ghiandola gialla
(
Diospyros) per il frutto completamente racchiuso nel calice accrescente che forma una sorta di collare
(
Doxantha, Echinopepon/ Echinocystis/ Elaterium/ Micrampelis, Echites, Epidendrum, Faramea) indicazioni esplicite assenti nel protologo
(
Drosanthemum/ Mesembryanthemum, Haworthia/ H. viscosa f./ Aloe) per lo stelo ritorto
(
Eucalyptus) per il calice che si dilata alla base in un anello con 7-10 linee verticali prominenti, formando una struttura corrugato permanente nel frutto
(
Glaucium grandiflorum var.) per la macchia scura alla base dei petali
(
Gluta/ Melanorrhoea) per la gola del calice con tre denti diseguali largamente triangolari che pendono attorno al peduncolo come un collare allentato
(
Helleborus) per il collare bianco al collo del fiore
(Meconopsis Papaver) per l’ovario con un margine sinuato porpora-scarlatto
(
Melaleuca) per i frutti (capsule) la cui parte superiore ricorda una corona
(
Mouriri) per le ampie bratteole che formano una sorta di collare alla base dei fiori e dei frutti
(
Nassella/ Stipa) per la corona cospicua, serrata alla base, con una fila di numerosi macropeli eretta sul bordo
(
Orobanche) per il calice collariforme
(
Polygonum) per la parte erbacea dell’ocrea avvolta e retroflessa
(
Potamogeton) per le foglie ovate che, galleggiando sull’acqua, possono suggerire l’idea di una collana
(
Pterostylis/ Diplodium) per la prominente banda bruna del margine superiore del seno
(
Rhododendron) per il calice che forma un cospicuo collare alla corolla
(
Rhododendron nome ill.) per i germogli contorti
(
Rinzia) per le stringhe di staminoidi che collegano le triadi di stami
(
Strombocarpa/ Acacia/ Prosopis) per il legume simile a una collana contorta, sinuata tra un seme l’altro
(
Vellozia) per le foglie lineari disposte a spirale
(
Coprinus) per l’anello a forma di collare
(
Helicomyces) per i conidi disposti come una catena o una collana
(
Hymenoscyphus/ Lambertella) per il collare infundibuliforme delle ascospore
(
Lecidea/ L. rivulosa var./ Lecanora/ Parmelia/ Patellaria) per il margine bianco degli apoteci
(
Mycena/ Agaricus/ Chamaeceras/ Marasmius) per il peculiare collare (disco basale) alla base dello stipite
(
Peniophorella/ Corticium/ Hyphoderma) per la fascia di processi digitati che delimita il setto delle vescicole che si presentano alla base delle ife
(
Pertusaria) per le verruche irregolari e varamente gibbose
(
Rhizocarpon) per l’anello biancastro sul bordo interno del marine degli apoteci immaturi e di molti di quelli maturi
(
Phaeographina) per le lirelle (apoteci lineari) variamente arcuate e subintricate ritorte e attorte
(
Codiaeum, Sedum tsiangii var. – Halosphaeria/ Ondiniella) da verificare