Gineceo
Il verticillo centrale dell'asse fiorale è la parte femminile il gineceo (o pistillo) che è costituito da foglie del fiore modificate chiamate carpelli o foglie carpellari (macrosporofilli), ripiegati su se stessi a formare dei concettacoli chiusi, spesso fusi assieme e composti da tre porzioni:
stilo, stigma (o stimma) e ovario
Il gineceo è composto dall'insieme di tutti i carpelli del fiore a seconda del loro numero si dice monocarpellare (Fabaceae, Poacee), bicarpellare (Cheiranthus cheiri), tricarpellare (Tulipa sp), pentacarpellare (Linum sp., Primula sp.) policarpellare (Sedum sp., Ranunculus sp.).
Secondo il rapporto tra i carpelli il gineceo può essere:
apocarpico o dialicarpico, è formato da più carpelli liberi che restano separati è proprio dei fiori aciclici o spiralati (Ranunculus sp., Rosaceae, Sedum sp.) ed al contrario
gamocarpico o sincarpico s.l., quando è formato da più carpelli saldati, proprio dei fiori ciclici, che potrà essere:
eusincarpico o sincarpico s.s., formato da carpelli saldati e conniventi, divisi tra loro da una membrana detta setto. Ovario pluriloculare. (Linum sp., Tulipa sp.)
lisicarpico, che deriva dal gineceo eusincarpico per sparizione dei setti con formazione di una colonnella di natura carpellare posta al centro della cavità ovarica (Primulaceae, Caryophyllales...). Ovario uniloculare.
paracarpico, se ha i carpelli concresciuti soltanto per i margini e quindi senza i setti (Viola). Ovario uniloculare.
Disegno di Giuliano Salvai
Lo Stilo
Lo stilo è formato da un prolungamento, generalmente sottile e peduncoliforme, della parte superiore del carpello, di forma normalmente cilindrica, di lunghezza variabile, può anche mancare (allora lo stimma è sessile) o arrivare a 30 cm di lunghezza in alcune varietà di Mais. Al suo interno cresce il tubetto pollinico che collega lo stimma all'ovario.
Normalmente nasce all'apice superiore dell'ovario, ma può anche essere impiantato in altre sue parti, così sarà:
apicale, se lo stilo inizia all'apice dell'ovario
laterale, se lo stilo inizia lateralmente all'ovario
ginobasico, se lo stilo inizia alla base al centro del gineceo (Boraginaceae, Lamiaceae)
In relazione alla sua struttura lo stilo può presentarsi come:
semplice, quando è uno solo nonostante l'ovario abbia diversi carpelli,
bifido, quando lo stilo si divide in due parti nella metà superiore, lasciando invariata l'altra metà,
multifido o multipartito, quando è saldato soltanto alla base ed è libero nella metà superiore.
Lo Stimma
Lo stigma (o stimma) è una struttura posta all'estremità dello stilo e da questo sostenuto (nelle piante prive di stilo è inserito direttamente nell'ovario, si dice allora che è sessile), è privo di epidermide ed ha la superficie spugnosa ricoperta da un liquido vischioso prodotto dalle cellule stigmatiche che ha la funzione trattenere i granuli di polline dopo averli catturati. Nello stigma il granello pollinico dopo esser stato selezionato per attestarne la compatibilità, inizia a germinare e fa fuoriuscire il tubetto pollinico, attraverso il quale i nuclei generativi raggiungeranno il sacco embrionale.
Nelle piante impollinate dal vento ha spesso forma allungata, piumosa e sporgente dal fiore (per facilitare la cattura del polline disperso nell'aria), in quelle impollinate da insetti, al contrario, è più ridotto e intriso di sostanze zuccherine.
Secondo la forma che assume lo stigma può essere:
capitato, quando ha forma globosa simile alla testa di uno spillo (Primula sp., Atropa bella-donna)
bifido, (Arnica montana, Lamiaceae)
trifido, (Campanula sp., Crocus sp.)
quadrifido, (Epilobium sp.)
pentafido, (Geranium sp.)
disciforme o orbicolare, (Berberis vulgaris)
lobato, (Lilium sp.)
papilloso, (Plantago lanceolata)
peltato, a forma di scudo (Fallopia baldschuanica)
petaloide, (Iris germanica)
piumoso, quando ha peli ai lati (Avena sativa)
semilunare, se fatto a mezzaluna (Fumaria)
sfrangiato, (Crocus ligusticus)
stellato, (Papaver somniferum)
tubulato, fatto a tromba (Crocus sativus)
uncinato, (Viola odorata)
ed ancora può essere clavato, crestato, decorrente, lineare, ecc.
I fiori di molte famiglie presentano
stigmi umidi, (Solanaceae, Orchidaceae, Scrophulariaceae ecc), cioè che essudano soluzioni composte per la maggior parte da acqua e da altre varie sostanze. Altre famiglie secernono invece sostanze proteiche e cerose
stigmi secchi, (Asclepias, Capparis, Cyperus), che possono presentarsi piumosi (Asteraceae) o papillosi (Yucca, Aristolochia, Nymphaea, Pelargonium, Bougainvillea, Plumbago), ma esistono anche stigmi umidi papillosi (Punica).
Lo Stimma
Stimma sessile - Myricaria germanica
Stimma sessile
Stimma capitato - Atropa belladonna
Stimma capitato
Stimma bifido - Salvia verbenaca
Stimma bifido
Stimma trifido - Crocus vernus
Stimma trifido
Stimma quadrifido - Campanula medium
Stimma quadrifido
Stimma pentafido - Geranium versicolor
Stimma pentafido
Stimma lobato - _Lilium candidum
Stimma lobato
Stimma orbicolare - Berberis vulgaris
Stimma orbicolare
Stimma peltato - Fallopia baldschuanica
Stimma peltato
Stimma petaloise - Iris germanica
Stimma petaloide
Stimma piumoso - Sanguisorba minor
Stimma piumoso
Stimma sfrangiato - Crocus ligusticus
Stimma sfrangiato
Stimma stellato - Papaver somniferum
Stimma stellato
Stimma uncinato - Viola odorata
Stimma uncinato
Altri tipi di Stigma
Immagine di Gustav Hegi (1876 - 1932), tratta da Illustrierte Flora von Mittel-Europa, ora di pubblico dominio perchè il copyright è scaduto
l'Ovario
L'ovario che contiene i gameti femminili detti ovuli, è la parte basale e più grossa del gineceo e può presentarsi:
semplice, se formato da un solo carpello e uniloculare se il carpello ha una sola loggia
apocarpico o dialicarpellare, se è formato da più carpelli che restano separati e liberi (Ranunculus sp., Rosaceae, Sedum sp., altri rappresentanti delle Crassulaceae), mentre è
sincarpico, se i carpelli sono saldati tra loro a formare un'unica parete, ed in questo caso si dice:
uniloculare, se i carpelli per riassorbimento delle pareti interne formano un'unica cavità (Viola sp.), oppure
pluriloculare, se la cavità è divisa dai setti in tante logge. All'interno delle logge o loculi sono contenuti gli ovuli, che dopo la fecondazione si trasformeranno in semi, mentre l'ovario si svilupperà in frutto.
L'ovario ancora può essere:
secondo il numero dei loculi: monoloculare, biloculare, triloculare.....pluriloculare
secondo il numero degli ovuli: monovulare, biovulare, triovulare........multiovulare
secondo la sua posizione rispetto agli altri verticilli fiorali: infero (fiore epigino) se gli altri elementi fiorali sono posti superiormente ad esso (Rosa canina), supero (fiore ipogino) se gli altri elementi fiorali sono posti inferiormente ad esso (Ranunculus) e infine semi-infero (fiore perigino) se la sua posizione è intermedia (Alchemilla).
Disegno di Giovanni Dose
Placenta e placentazione
La placenta è il tessuto che deriva dalla saldatura dei margini delle foglie carpellari che costituiscono l'ovario, dove gli ovuli si inseriscono per mezzo di un cordoncino di cellule (funicolo).
A seconda della loro posizione all'interno dell'ovario, gli ovuli assumono una caratteristica disposizione che viene chiamata placentazione che può essere:
parietale, in un ovario composto gli ovuli sono inseriti longitudinalmente su una parete interna dell'ovario in corrispondenza della linea di sutura dove i carpelli si sono fusi per formare un unico loculo.
laminare, gli ovuli sono disposti in corrispondenza della nervatura centrale della foglia carpellare
marginale, gli ovuli sono disposti in corrispondenza dei margini della foglia carpellare lungo la linea di sutura del carpello. (Fabaceae)
assile, in un ovario composto pluriloculare gli ovuli sono inseriti su una colonna al centro dell'ovario derivata dall'unione dei carpelli.
centrale libera, dove gli ovuli sono disposti in un'asse longitudinale al centro dell'ovario composto uniloculare senza che vi sia connessione e continuità tra l'asse e le pareti dell'ovario
basale, simile alla placentazione assile o a quella centrale libera dove però gli ovuli sono disposti sulla parte basale dell'asse, si verifica nel caso di ovario uniloculare. (Asteraceae)
terminale (o apicale), simile alla placentazione assile o a quella centrale libera dove però gli ovuli sono disposti sulla parte apicale dell'asse.
Disegno di Giuliano Salvai
Sessualità fiorale
In relazione ai verticilli riproduttivi presenti nel fiore si distinguono:
Fiori asessuati, (agamici, neutri) senza alcun organo riproduttore come i fiori ligulati di molte Asteraceae (girasole e margherita)
Fiori sessuati, con organi atti alla riproduzione sessuale, e cioè
Fiori ermafroditi, (bisessuali, monoclini, perfetti) con androceo e gineceo (75% delle angiosperme).
Fiori monosessuali, (diclini, imperfetti) con il solo androceo (maschili) o il solo gineceo (femminili) che rappresentano il 10% delle angiosperme).
Così mentre i fiori monosessuali da soli compongono individui:
monoici, (5% delle angiosperme) dove coesistono fiori femminili e fiori maschili sulla stessa pianta ( Zea mais, Corylus avellana, Fagus sylvatica, Juglans regia, Ficus carica, Ricinus communis, Zea mais) o
dioici, (6% delle angiosperme) dove i fiori maschili e quelli femminili si trovano su individui separati maschili e femminili (Cannabis sativa, Urtica dioica, Viscum album, Populus spp., Salix spp., Silene latifolia, Mercurialis annua, Rumex spp., Humulus lupulus).
I fiori ermafroditi da soli o con i fiori unisessuali (poligamia) possono formare individui:
ermafroditi, con tutti i fiori ermafroditi
andromonoici, con fiori ermafroditi e maschili (Astrantia sp., Veratrum album) e più precisamente
subandroici, se i fiori ermafroditi sono uno o pochi
ginomonoici, con fiori ermafroditi e femminili (Plantago coronopus, Parietaria officinalis) e più precisamente
subginoici, se i fiori ermafroditi sono uno o pochi (Leontopodium alpinum Cass. var. agr typicum Fiori e Paoletti)
trimomoici, con fiori ermafroditi, fiori maschili e fiori femminili (Dimorphotheca pluvialis).
La presenza di individui della stessa specie possono formare popolazioni:
ermafrodite, formate da individui ermafroditi
monoiche, formate da individui monoici
dioiche, formate da individui dioici
androdioiche, formate da individui maschili e da individui ermafroditi (Dryas octopetala, Pulsatilla montana),
ginodioiche, formate da individui femminili e da individui ermafroditi (7% delle angiosperme:Glechoma sp., Salvia pratensis, Thymus sp.)
ginoiche, formate da individui tutti femminili (fenomeno che è spesso dovuto a particolari condizioni ambientali come temperatura, irradiazione solare, disponibilità di acqua)
trioiche, formate da individui maschili, femminili e ermafroditi (Fraxinus excelsior, Thalicthrum sp.)
subdioiche, formate da individui dioici e monoici
poligamodioiche, formate da individui ermafroditi e maschili su alcune piante e individui ermafroditi e femminili su altre.
Fiori - Piante - Popolazioni
Sessualità fiorale (foto)
Sessualità fiorale
Monoicismo - Juglans regia
Monoicismo
Juglans regia
Dioicismo - Laurus nobilis
Foto Marinella Zepigi - Giuliano Salvai
Dioicismo
Laurus nobilis
Ermafroditismo - Papaver rhoeas
Ermafroditismo
Papaver rhoeas
Trimonoicismo - Dimorphotheca pluvialis
Trimonoicismo
Dimorphotheca pluvialis
Androdioica - Dryas octopetala
Androdioica
Dryas octopetala
Andromonoica - Veratrum album
Andromonoica
Veratrum album
Ginodiioica - Salvia pratensis
Ginodiioica
Salvia pratensis
Ginomonoica - Parietaria officinalis
Foto Franco Rossi - Alessandro Alessandrini
Ginomonoica
Parietaria officinalis
Trioica - Fraxinus excelsior
Trioica
Fraxinus excelsior