Acta Plantarum
 Etimologia dei nomi botanici e micologici   e corretta accentazione 
Acta Fungorum
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ID Lemma Descrizione     (Legenda)
13314 chilensis, e (Jubaea, Prosopsis, Adiantum, Cheilanthes, Carpobrotus, Sagittaria, Aristotelia, Austrocedrus, Blechnum, Osmorhiza - Acrospermum) da Chile nome spagnolo del Cile: cileno, del Cile
10805 chieusseanus, a, um (Spergula) in onore di un certo Chieusse che nel 1859 raccolse il campione di questa pianta in Algeria nel corso di una ricerca con Auguste Nicolas Pomel e Gaetano Leone Durando
9495 chicagoensis, e variante ortografica di chicaginensis (vedi)
7349 chicaginensis, e (Oenothera/ Onagra) di Chicago, grande città dell'Illinois (USA) sulle rive del Lago Michigan
23255 chiarugianus, a, um (Hieracium ssp.) specie dedicata al raccoglitore Alberto Chiarugi (1901-1960), all'epoca assistente presso l'Istituto botanico di Firenze e successivamente ordinario di Botanica presso l'Università di Pisa
23154 chiariglionei (Hieracium) specie dedicata al suo scopritore, il naturalista Aldo Chiariglione (1949-), autore di una Guida naturalistica delle Valli di Lanzo (1994)
23330 chiamuerae (Hieracium ssp.) della Val Chamuera, una delle valli montuose più intatte dell’Alta Engadina dove vennero effettuati i primi ritrovamenti a sud di Ponte/La Punt-Chamues
7462 chestermani, ii (Ophrys fuciflora ssp.) dedica al naturalista inglese David Chesterman (contemporaneo) grande conoscitore di orchidee
7300 cherlerioides (Minuartia) da cherleri (vedi) e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile alla specie 'cherleri'
8130 Cherleria [Caryophyllaceae] genere dedicato a Johann Heinrich Cherler (1570-1610) botanico svizzero corrispondente di Johann Bauhin
1150 cherleri, ii (Anthyllis, Convolvolus, Trifolium) specie dedicata a Johann Heinrich Cherler (1570-1610), botanico svizzero corrispondente di Johann Bauhin
18001 Cherimolia (Annona) variante grafica (A. Fiori) per cherimola (vedi)
8470 cherimola (Annona) derivato da Cherimoya, nome popolare di questa pianta
6280 Chenopodium [Chenopodiaceae] dal greco χήν chén oca e da πóδιον pódion piede: riferimento alla forma delle foglie
7872 chenopodioides (Oxybasis, Solanum) da Chenopodium (vedi) farinello e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile a un farinello
11341 Chenopodiastrum [Chenopodiaceae] dal genere botanico Chenopodium (vedi) e dal suffisso peggiorativo -astrum: falso Chenopodium
11063 chenevardianus, a, um (Hieracium amplexicaule ssp.) in onore di Paul Chenevard (1839-1919) mercante, botanico e pteridólogo Svizzero
11882 chenaulti, ii (Symphoricarpos, Ligustrum, Berberis ×) in onore dell'orticultore e vivaista francese Léon Chenault (1853-1930)
16526 Chelone [Plantaginaceae] dal greco Χελώνη Khelônê Chelone, ninfa della mitologia greca che aveva ridicolizzato Zeus ed Era non essendosi presentata ai festeggiamenti per il loro matrimonio e che, per punizione, venne trasformata in una tartaruga e condannata a portare sulla schiena la propria casa: per i fiori che ricordano una testa di tartaruga
1149 chelidónius, a, um (Cardamine) aggettivo dal greco khelidón rondine: relativo alle rondini
6279 Chelidonium [Papaveraceae] da χελιδόνιον chelidónion antico nome greco di questa pianta (in Teofrasto), derivata da χελιδών chelidón rondine, poiché il periodo di antesi di questa pianta coincide con quello della presenza delle rondini o, secondo una leggenda riportata da Plinio, perché le rondini utilizzerebbero questa pianta per guarire gli occhi
9919 Cheirolophus [Asteraceae] dal greco χεῖρον cheiron piccolo, minore e da λόφος lóphos cresta, pennacchio
6603 cheirifolius, a, um (Hertia, Hieracium, Cynoglossum, Alyssum, Draba, Corydalis) da cheiri (vedi), epiteto di un Erysimun (violaciocca gialla) e folium foglia: con foglie da violaciocca
12864 Cheiridopsis [Aizoaceae] dal greco χείρ khéir mano e da ὄψις ópsis aspetto: per l'aspetto delle foglie simili a dita
6604 cheiri
  • (Cheiranthus, Erysimum) dal greco χείρ cheír mano: riferimento a un fiore che si tiene volentieri in mano per il suo profumo gradevole;
  • (Bulbophyllum, Oncidium, Phyllorchis, Sarcopodium) dal greco χείρ cheír mano, per la forma dei fiori
1148 Cheiránthus [Brassicaceae] dal greco χείρ khéir mano e ἄνϑοϛ ánthos fiore: riferimento a un fiore che si tiene volentieri in mano per il suo profumo gradevole
6444 cheiranthos
  • (Brassica/ Brassicella/ Coincya/ Rhynchosinapis) dal greco χεῖρον cheiron piccolo, minore, dappoco e ἄνϑοϛ ánthos fiore: con fiori piccoli;
  • (Utricularia) dal greco χείρ cheír mano e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: per la forma del fiore, simile a una manina
8590 cheiranthoides (Cynanchum, Cheiranthus, Erysimum, Draba, Hesperis, Sisymbrium, Silene, Cistus, Helianthemum, Ononis, Calceolaria)da Cheiranthus (vedi) violaciocca e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile alla violaciocca
13202 cheiranthifolius, a, um (Centaurea) da Cheiranthus (vedi) violaciocca e da folium foglia: con foglie da violaciocca
1147 Cheimonophýllum [Tricholomataceae] dal greco χειμών cheimón inverno e, per estensione, bianco e φύλλον phýllon foglia (lamella): con le lamelle bianche o pruinose di bianco
1146 Cheilyménia [Otideaceae] dal greco χεῖλος cheílos labbro e ὑμήν ὑμένος hymén hyménos membrana (imenio), per l'orlo sporgente che circonda l'imenio del fungo
16249 Cheilocostus [Costaceae] dal greco χεῖλος cheílos labbro, riferimento alla forma del fiore, e da Costus (vedi), genere in cui era precedentemente inserito (Nota: nome illegitt. superfluo -> Hellenia (vedi)
6278 Cheilanthes [Adiantaceae] dal greco χεῖλος cheílos labbro, margine e da ἄνϑοϛ ánthos fiore, per gli sporangi disposti al margine delle pinnule
1145 chavini, ii (Rosa) specie dedicata all'Abbé Paul Chavin (1799-1868), abate e raccoglitore svizzero
10139 chaunanthes (Hieracium) dal greco χαῦνος chaunos inconsistente, non compatto, spugnoso
13009 Chassalia [Rubiaceae] forse in onore del pittore dilettante francese Toussaint Antoine de Chazal de Chamerel (1770-1822) che emigrò nell'isola di Mauritius come coltivatore
6277 Chasmanthe [Iridaceae] dal greco chasme χασμη a bocca aperta, sbadigliante e ἄνϑοϛ ánthos fiore
16063 Chascanum [Verbenaceae] dal greco χάσκω chasco spalancarsi, spalancare la bocca: riferimento al calice ampiamente aperto
6825 Charybdis [Hyacinthaceae] da Χάρυβδις Chárybdis nome greco di Cariddi, uno dei mitici mostri a difesa dello stretto di Messina
9732 charpentieri (Albizia, Androsace, Aretia, Gentiana, Potentilla ×) specie dedicate al geologo, malacologo e botanico svizzero Jean G. F. de Charpentier (1786-1855)
13676 Charpentiera [Amaranthaceae] genere dedicato da Charles Gaudichaud-Beaupré (autore di Voyage autour du monde... sur les corvette.. l’Uranie et la Physicienne, pendant les annés 1817-1820) all’amico Arsène Charpentier (1781-1818), farmacista capo della Marina francese (David Hollombe, pers. comm.)
10472 charmelioides (Phyteuma) da charmeli (vedi), epiteto di una specie, e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile alla specie charmelii
1144 charmeli, ii (Convolvulus, Dianthus, Phyteuma, Sonchus) specie dedicate a ‘Joseph’ Pierre Charmeil (1781-1833), medico del Delfinato e corrispondente del Villars
1143 charistíae dal greco χᾰρις cháris grazia, bellezza, ornamento
12534 charantia (Momordica) dall’antico nome italiano caranza in quanto è facile disporre questa pianta a pergolato; termine derivato dal greco χάραξ chárax palo di sostegno, canna
6786 characias (Euphorbia) dal greco χᾰρακίας charakías atto a fare pali, palizzate e nome di un'euforbia citata da Dioscoride e Plinio
13733 chantrieri, ii (Tacca) in onore dei fratelli Adolphe e Ernest Chantrier, che nel 1871 fondarono il vivaio ‘Chantrier Frères" a Mortefontaine (Oise), Francia
11537 chantini, ii (Aechmea, Billbergia, Cypripedium) in onore di Antoine Chantin (1815-1878), orticultore e vivaista francese
11168 chanousianus, a, um (Gymnadenia ×) dedicato all’abate valdostano Pietro Chanoux (1828-1909) rettore dell’ospizio del colle del Piccolo San Bernardo, naturalista e fondatore del Giardino Botanico Alpino che è stato chiamato ‘Chanousia’ in suo onore
14786 champagnati, ii (Aquilegia) in onore di San Marcellino Champagnat (1789-1840) fondatore dei Fratelli Maristi. Padre Moraldo, coautore dell'Aquilegia champagnatii, è direttore di un centro che porta il nome del Santo
19280 Champaca [Magnoliaceae] dal sanscrito campaka (pronuncia ciampaca) che si riferisce a piante dal profumo intenso
6276 Chamorchis [Orchidaceae] dal greco χᾰμαι chamai a terra, in basso, nano e Orchis (vedi) orchidea: orchidea nana
1142 Chamoníxia [Boletaceae] genere dedicato dal micologo francese Léon Louis Rolland alla località francese di Chamonix, nell’Alta Savoia
7260 chamomilla (Matricaria) dal greco χᾰμαι chamai a terra e per estensione piccolo o nano e μῆλον mêlon pomo: piccola mela, per l'odore dei fiori che ricorda vagamente quello delle mele
23671 Chamguava [Myrtaceae] anagramma imperfetto di Mcvaughia, dedica al botanico statunitense Rogers McVaugh (1909-2009) che fu specialista di fama internazionale in Asteraceae, Myrtaceae, Campanulaceae, Rosaceae legnose e studioso della flora messicana, nonché storico e tassonomo
9909 Chamerion [Onagraceae] corruzione di Chamaenerion dal greco χαμαι chamái a terra, basso e da Nerium (vedi) oleandro: che ricorda un piccolo oleandro
14117 Chamelaucium [Myrtaceae] variante ortografica di Chamaelaucium (vedi)
16111 chamelaeagnus, a, um grafia alternativa per chamelaeagneus (vedi)
16110 chamelaeagneus, a, um (Salvia) dal prefisso greco χαμαι- chamai- nano, basso e da Elaeagnus (vedi): simile a un Elaeagnus nano
9776 chambeironi [Asphodelus] del Brec de Chambeyron montagna tra le più belle e conosciute delle Alpi Cozie meridionali, al confine tra Italia e Francia
6275 Chamaesyce [Euphorbiaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da συκῆ syce fico: fico strisciante perché produce latice come il fico
13678 chamaesyce (Euphorbia) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da σύκη sýce fico: simile a un piccolo fico perché produce latice come il fico
21859 chamaespathus, a, um (Allium) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, nano, piccolo e da σπάθη spáthe spata, spatola: che presenta una spata di piccole dimensioni
8129 Chamaespartium [Fabaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Spartium (vedi) sparto: sparto nano
21068 Chamaesaracha [Solanaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, al suolo, basso, nano e dal genere Saracha (vedi): simile a quel genere, ma di piccola taglia
1141 Chamaérops [Arecaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, nano e da ῥώψ rhóps ramoscello, cespuglio: palma nana, in confronto alle alte palme tropicali
16182 Chamaerion errata grafia per Chamaenerion (vedi)
13642 chamaerapistrum (Physorhynchus, Zilla) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Rapistrum (vedi): simile a un Rapistrum nano
1140 chamaepitys (Ajuga) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, in basso, nano e da πίτυς pítys pino: piccolo pino, per l'aspetto delle foglie
9916 Chamaepeuce [Asteraceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da πεύκη peúce pino: simile a un pino nano
13641 chamaepeuce (Cnicus, Crotalaria, Lycopodium, Linkia) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da πεύκη peúce pino: simile a un pino nano
8128 Chamaeorchis [Orchidaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Orchis (vedi) orchidea: orchidea nana
11486 Chamaenerion [Onagraceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, basso e dal genere Nerium (vedi) oleandro: che ricorda un piccolo oleandro
1139 Chamaémyces [Agaricaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, in basso, nano e da μύκης mýces fungo: fungo nano, di piccola taglia
13180 chamaemorus (Rubus) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Morus (vedi): simile a un piccolo gelso, per l'aspetto delle foglie
6546 chamaemoly (Allium/ Nectaroscordum) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da moly (vedi): simile a un piccolo Allium moly, pianta della Penisola iberica e della Francia sud-occidentale
7890 chamaemespilus (Sorbus) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, nano e dal genere Mespilus (vedi) nespolo: nespolo nano
1138 Chamaemélum [Asteraceae] dal greco χαμαίμηλον chamaímelon (dal prefisso χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, nano e da μῆλον melon pomo) perché, secondo Plinio, i suoi fiori profumano di mela
1137 chamaemelifolius, a, um (Artemisia) dal genere Chamaemelum (vedi) e da folium foglia: con foglie come quelle della camomilla romana
16181 Chamaelina grafia alternativa utilizzata da A. Fiori per Camelina (vedi)
14116 Chamaelaucium [Myrtaceae] dal greco tardo bizantino καμελαυκιον chamelaukion corona o copricapo degli imperatori greco-bizantini: riferimento alla presenza nella pre-antesi del fiore di una caliptra caduca involgente
1136 chamaejasme (Androsace) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da ἰάσμη iasme gelsomino: gelsomino nano
9447 chamaeiris (Iris) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Iris (vedi) giaggiolo: piccolo giaggiolo
16109 chamaeelaeagneus, a, um grafia alternativa per chamelaeagneus (vedi)
18669 Chamaedrys [Lamiaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da δρῦς drys quercia: simile a una piccola quercia; sembra che questo nome sia stato utilizzato già da Teofrasto per una pianta nana con foglie simili a quelle della quercia
1135 chamaédrys (Adicea, Cacalia, Gratiola, Hyptis, Pilea, Salvia, Teucrium, Thymus, Veronica) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da δρῦς drys quercia: simile a una piccola quercia; sembra che questo nome sia stato utilizzato già da Teofrasto per una pianta nana con foglie simili a quelle della quercia
7897 chamaedryfolius, a, um (Aloysia, Croton, Geum, Ilex, Lobelia, Sideritis, Spiraea, Verbena) da Chamaedrys (vedi) camedrio e da folium foglia: con foglie da camedrio
8570 Chamaedorea [Arecaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da δόρυ dóry asta, lancia: riferimento alla piccola taglia e ai fusti sottili e slanciati; oppure da δῶρον doron dono, regalo: per i frutti accessibili
13677 Chamaedaphne [Ericaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, basso, nano e dal genere Daphne (vedi): simile a quel genere, ma nano
8219 Chamaecytisus [Fabaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante, in basso, nano e dal genere Cytisus (vedi): simile a quel genere, ma nano
1134 chamaecyparissus (Santolina, Achillea, Diphasium, Lycopodium) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da κυπάρισσος cypárissos cipresso: simile a un cipresso nano
1133 Chamaecýparis [Cupressaceae] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da κυπάρισσος cypárissos cipresso: nome poco veritiero perché non tutte le specie di questo genere sono nane
13628 chamaecyparis (Casuarina, Gymnostoma, Quadrangula, Polygala) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da κυπάρισσος cypárissos cipresso: simile a un cipresso nano
1132 chamaecypáridis (Asterula, Cercospora, Lophiostoma) genitivo di Chamaecyparis (vedi), genere di piante ospiti di questi funghi
1131 chamaecístus (Rhodothamnus) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Cistus (vedi): simile a un Cistus nano
1130 chamaecéreus [Echinopsis] dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Cereus (vedi): simile a un piccolo Cereus
1129 chamaecérasus (Diasperus, Glochidion, Phyllanthus, Tetrapterys, Cerasus, Capsicum) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da cérasus ciliegio: simile a un piccolo ciliegio
1128 chamaebúxus (Polygala, Daphne, Ilex, Syzygium, Tithymalus, Vaccinium) dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e dal genere Buxus (vedi) bosso: simile a un bosso nano
1127 chalybaéus, a, um (Cacalia, Hieracium, Vernonia - Caloplaca) dal greco καλυβδικός kalybdicós d'acciaio, termine derivato da Χάλῠβες Kálybes Calibi (in latino Chălybs), antica popolazione della Scizia e del Ponto (ora Turchia), famosa per il lavoro del ferro e dell’acciaio: color ferro
1126 chalepensis, e (Cardaria, Lepidium, Linaria, Mentha, Ruta) di Aleppo, l’attuale città di Haleb nella Siria settentrionale
1125 Chalcíporus [Strobilomycetaceae] dal greco χαλκός chalkós rame e πόρος póros poro, passaggio: per il colore ramato dei pori
1124 chalcedonicus, a, um (Colchicum, Lychnis, Lilium, Silene, Boletus, Ramularia) della Calcedonia (greco: Χαλκηδών Chalcedon), colonia greca in Bitinia, Asia Minore, posta sul mar di Marmara di fronte a Bisanzio
13673 chaixianus, a, um (Centaurea, Euphorbia, Hieracium, Tropaeolum, Trophaeum) specie dedicate all'abate francese Dominique Chaix (1731-1800) amico di Dominique Villars, erborizzò con lui nella regione di Gap
13674 Chaixia [Gesneriaceae] genere dedicato all'abate francese Dominique Chaix (1731-1800) amico di Dominique Villars, erborizzò con lui nella regione di Gap
1123 chaixi, ii (Lactuca, Mentha, Picris, Poa, Primula, Verbascum, Veronica) specie dedicate all'abate francese Dominique Chaix (1731-1800) amico di Dominique Villars, erborizzò con lui nella regione di Gap
9908 Chaiturus [Lamiaceae] dal greco χαίτη chaíte chioma e da οὐρά ourá coda: come una folta coda
9907 Chaeturus [Poaceae] dal greco χαίτη chaíte chioma e da οὐρά ourá coda: perché l’inflorescenza ha l’aspetto di una folta coda
11429 Chaetóporus [Steccherinaceae] dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura e πόρος póros poro, passaggio: con pori pelosi
1122 Chaetoporéllus [Hyphodermataceae] diminutivo di Chaetoporus (vedi), un genere di funghi
8236 Chaetopogon [Poaceae] dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura e πώγων pógon barba: perché le glumette inferiori si estendono in reste lunghe e sottili dando alla pannocchia l’aspetto di una barba lunga e incolta
9850 chaetophyllus, a, um (Agrostis, Aristida, Bidens, Carex/ Carex divisa subsp./ Carex divisa var., Cyperus/ Mariscus, Eragrostis, Lepidozia/ Telaranea, Temnoma, Tillandsia) dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura e φύλλον phýllon foglia: per le foglie o foglioline sottili, filiformi
8235 Chaetonychia [Illecebraceae] dal greco χαίτη chaíte chioma, nel latino botanico anche seta, resta, e da ὄνυξ ónyx unghia, artiglio. L’autore, Sweet, riporta nel protologo “χαίτη, a head of hair, and ὄνυξ, a claw” e cita Chaetonychia De Candolle. Incerto il riferimento della prima parte del nome, potrebbe alludere alle globose infiorescenze cimose oppure alle foglie (foliis …. aristatis, De Candolle). La seconda parte del nome fa chiaramente riferimento alla resta ricurva all’apice dei sepali (sepala aequalia apice dilatata membranacea, dorso in aristam desinente, De Candolle)
1121 Chaetómium [Chaetomiaceae] dal greco χαίτωμα chaitóma criniera, pennacchio dell'elmo: fungo coperto di peli
1119 Chaetocálathus [Tricholomataceae] dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura e κᾰλᾰϑος cálathos cestello, panierino: per il cappello pubescente a forma di coppa provvisto di spessi peli amiloidi o pseudoamiloidi
10138 chaetocaesioides (Hieracium) dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura, e caesioides: simile a Hieracium caesioides, ma con foglie più pelose
9906 Chaetaria [Poaceae] dal greco χαίτη chaíte chioma, criniera; nel latino botanico anche seta, resta: per la palea inferiore provvista all’apice di seta tripartita
10533 chaerophyllus, a, um, os dal greco χαίρω chaíro sono contento, godo, gioisco e da φύλλον phýllon foglia:
(Acrophorus/ Davallia/ Humata/ Microlepia, Adonis, Allosorus/ Cheilanthes/ Gaga/ Onychium, Anogramma/ Gastoniella/ Gymnogramma/ Hemionitis/ Pityrigramma, Capnoides/ Corydalis, Ranunculus) etimologia non riportata dall’autore, presumibilmente per le foglie ornamentali e/o per la loro somiglianza a quelle del cerfoglio
(Anthriscus) cerfoglio comune, ampiamente utilizzato da greci e romani per aromatizzare i cibi e per le proprietà curative, come riportato da Plinio e Columella
(Erodium/ Geranium, Pelargonium, Valeriana) per la somiglianza delle foglie a quelle del cerfoglio
(Lejeunea/ Odontolejeunea) per le foglie ornamentali
1118 Chaerophýllum [Apiaceae] dal greco χαίρω chaíro sono contento, godo, gioisco e da φύλλον phýllon foglia, cerfoglio: per le proprietà curative e il loro uso nei cibi di molte specie appartenenti al genere, come riportato da Plinio e Columella
9905 Chaerefolium [Apiaceae] dal greco χαίρω chaíro sono contento, godo, gioisco e da folium foglia: per le elevate proprietà curative delle foglie oltre che per il loro uso nei cibi, nonostante l’odore e il sapore acri (dal protologo di Albrecht von Haller Jr.)
11728 Chaenostoma [Scrophulariaceae] dal greco καίνω chaino mi apro e da στóμα stóma bocca: per la fauce del tubo corollino aperta
1117 Chaenorhinum [Plantaginaceae] dal greco χαίνω chaíno mi apro e da ῥίς, ῥῖνός rhís, rhinós naso, ma anche condotto, canale: per la fauce del tubo corollino aperta
6274 Chaenomeles [Rosaceae] dal greco χαίνω chaino mi apro, e da μῆλον melon mela: quando Lindley istituì il genere il frutto era noto solo dalla descrizione di Thunberg (Pyrus japonica), secondo cui il frutto si divideva in 5 valve
12223 Chadsia [Fabaceae] genere dedicato dal botanico boemo Wenceslas Bojer (1795-1856) al capitano della Marina Britannica Henry Chads (1819–1906), comandante della stazione navale di Mauritius, che in occasione di una spedizione sulla costa occidentale del Madagascar (1835) invitò l’autore a partecipare, assistendolo in tutte le occasioni per facilitare le sue ricerche. Durante la spedizione furono raccolte circa 400 specie di piante allora sconosciute, oltre quelle ottenute dai semi introdotti e coltivati a Mauritius
27294 Chabrea [Apiaceae] in onore del medico e botanico svizzero Dominique Chabrey ("Chabraeus", 1610-1669). Primo medico del duca di Württemberg e poi della città di Yverdon, pubblicò il manoscritto della Historia plantarum universalis di Johann (Jean) Bauhin (1541-1612) e Johann Heinrich Cherler (c.1570-c.1610), suo genero, e successivamente Stirpium icones et sciagraphia, che è una edizione ampliata e aggiornata delle opere di Bauhin e Cherler
10457 chabraei (Caroselinum/ Imperatoria/ Oreoselinum/ Palimbia/ Peucedanum/ Ptroselinum/ Schlosseria/ Selinum/ Seseli, Juncago) in onore del medico e botanico svizzero Dominique Chabrey ("Chabraeus", 1610-1669). Primo medico del duca di Württemberg e poi della città di Yverdon, pubblicò il manoscritto della Historia plantarum universalis di Johann (Jean) Bauhin (1541-1612) e Johann Heinrich Cherler (c.1570-c.1610), suo genero, e successivamente Stirpium icones et sciagraphia, che è una edizione ampliata e aggiornata delle opere di Bauhin e Cherler
13580 ceylanicus, a, um (Acanthocystis pectinata ssp., Acranthera, Adhatoda/ Justicia, Aeschynanthus/ Trichosporum, Alyxia/ Gynopogon/ Petchia/ Pulassarium, Ancylocladus/ Chilocarpus/ Willughbeia, Atalantia, Berberis, Bhesa, Calyptrostylis/ Cephaloschoenus/ Rhynchospora, Carex, Cassipourea, Chloranthus, Cyclophorus/ Nyphobolus/ Pyrrosia, Cullenia/ Durio, Cyanotis, Cyathula, Cyperus/ Hypolitrum, Dalzellia/ Lawia/ Mnianthus/ Terniola/ Tristicha/ Tulasnea, Debregeasia/ Debregeasia wallichiana subsp./ Morocarpus, Elaeocarpus/ Monocera, Elaphoglossum, Epithema, Eurya, Grammitis, Gymnostachyum, Hedyotis, Helicia, Huperzia/ Lycopodium/ Urostachys, Lasianthus/ Polyspora, Lepidagathis, Myristica, Myrsine, Pandanus, Peucedanum, Pittosporum, Pothos, Prunus, Psiadia, Sabicea, Scleria, Stemonoporus/ Vateria, Stemonurus, Strombosia, Urophyllum) dell’isola di Ceylon, ora Sri Lanka
9555 cevennensis, e (Pulmonaria) delle Cevenne, catena montuosa della Francia centro-meridionale che fa parte del Massiccio Centrale
13574 cettoianus, a, um (Conocybe/ Squamanita) in onore del trentino Bruno Cetto (1921-1991), ingegnere meccanico con la passione per la micologia, area in cui divenne uno dei maggiori studiosi in campo europeo. Autore di diverse opere divulgative, ma con rigore scientifico, tra cui la più importante, tradotta in diverse lingue, è I funghi dal vero, in 7 volumi con oltre 3000 schede di funghi e relative foto scattate dall’autore
13573 cettoi (Clavaria, Entoloma, Ramaria) in onore del trentino Bruno Cetto (1921-1991), ingegnere meccanico con la passione per la micologia, area in cui divenne uno dei maggiori studiosi in campo europeo. Autore di diverse opere divulgative, ma con rigore scientifico, tra cui la più importante, tradotta in diverse lingue, è I funghi dal vero, in 7 volumi con oltre 3000 schede di funghi e relative foto scattate dall’autore
1116 cetrátus, a, um da cétra piccolo e leggero scudo di cuoio, provvisto di cetra:
(Erica) per lo stigma peltato-crateriforme (Agaricus/ Entoloma/ Hyporrhodius/ Latzinaea/ Nolanea/ Rhodophyllus) per il cappello da campanulato a piano, appena ombelicato
27293 Ceterach [Aspleniaceae] dal latino medioevale ceterah, dall’arabo شتاراج shtaraj, dal persiano شیتاراخ shitarakh
Nome di oscuro significato, appare per la prima volta in un documento europeo nel Dispensatorium del medico e botanico tedesco Valerius Cordus (1515-1544), pubblicato nel 1546
6510 ceterach (Asplenium/ Grammitis/ Gymnogramma/ Gymnopteris/ Hemidictyum/ Notolepeum/ Scolopendrium/ Vittaria) dal latino medioevale ceterah, dall’arabo شتاراج shtaraj, dal persiano شیتاراخ shitarakh
Nome di oscuro significato, appare per la prima volta in un documento europeo nel Dispensatorium del medico e botanico tedesco Valerius Cordus (1515-1544), pubblicato nel 1546
1115 Cestrum [Solanaceae] contrariamente a quanto solitamente riportato nella letteratura recente e in rete, il nome generico Cestrum L. non deriva dal greco κέστρον céstron erba betonica, Betonica officinalis (Dioscoride e Galeno), o giavellotto, punteruolo (Plinio), ma da κεστρα cestra martello, come lo stesso Linneo specifica in Philosophia botanica (Cestrum, Malleus, κεστρα) tra i nomi derivati da strumenti. Il malleus era la mazza utilizzata dai romani nei sacrifici, Linneo non specifica a quale organo o parte del Cestrum nocturnum alluda, ma nel protologo cita per primo Dillenius e il suo disegno dell’intera pianta e di alcune parti (Dill. elth. 183. t. 153. f. 185) dove l’unico organo riferibile per forma a una mazza è lo stilo
1114 céssans (Russula, Tephrocybe, Collybia) da césso indugiare, essere in ritardo: che arriva in ritardo (rispetto ad altre specie dello stesso genere)
1113 cespitosus, a, um (Anchusa, Brassica, Callitriche, Campanula, Carex, Carthamus, Deschampsia, Diplotaxis, Dyonisia, Euphorbia, Krigia, Lepisorus, Liparis, Myosotis, Oenothera, Onosma, Opuntia, Potentilla, Primula, Pycnocycla, Pyrola, Saxifraga, Sedum, Trichophorum, Tryphane, Valeriana; Byssus, Cladosphaera, Corynespora, Heimiomyces) da caespes, cespes zolla erbosa: cespitoso, accestito
6474 cescae (Adoxa moschatellina subsp., Taraxacum) in onore del botanico triestino Giuliano Cesca (1935-2022). Dopo aver lavorato a Pisa, Bari e Siena, nel 1974 ottenne l’incarico di Botanica Sistematica presso la Facoltà di Scienze dell’Università della Calabria. Si adoperò strenuamente per la creazione di un Orto Botanico, che grazie a lui venne istituito nel 1981 e che diresse con dedizione assoluta
1112 cesattianus, a, um errata grafia per cesatianus (vedi)
1111 cesatianus, a, um (Anchusa/ Nonea/ Paraskevia/ Pulmonaria, Aspidium/ Tectaria, Asplenium, Cuscuta/ Cuscuta australis var./ Cuscuta scandens subsp./ Grammica/ Grammica scandens subsp., Cuscuta obtusiflora subsp., Cuscuta planiflora subsp., Dovyalis/ Olmediella, Dryopteris/ Thelypteris, Hieracium brevifolium subsp./ Hieracium brevifolium var., Polypodium/ Selliguea, Ranunculus; Acarospora, Hypocrea, Hypoxylon. Leptosphaeria/ Ophiobolus/ Raphidophora, Melanomma, Mycosphaerella/ Sphaerella, Phoma, Pyrenochaeta) specie dedicate al botanico milanese al botanico milanese Vincenzo Cesati (1806-1883) studioso della flora italiana, con particolare riguardo a quella lombarda, e micologo di fama internazionale. Avviato controvoglia agli studi legali, entrò nella pubblica amministrazione del governo austro-ungarico fino ai moti insurrezionali del 1848, cui prese parte attiva, e per questo dovette abbandonare la Lombardia al ritorno degli austriaci. Stabilitosi a Vercelli, dove ottenne l’incarico di insegnante di storia naturale,poté dedicare tutto il suo tempo agli interessi naturalistici che aveva coltivato fin dalla giovinezza. Nel 1868 vinse la cattedra di botanica all’Università di Napoli e fu incaricato della direzione dell’Orto Botanico. Notevole la sua produzione scientifica, in particolare nel campo micologico e delle crittogame, spesso da lui stesso finemente illustrata essendo anche un abilissimo disegnatore. Nel 1868 iniziò la pubblicazione del Compendio della Flora Italiana, redatto insieme ai botanici Giovanni Passerini (1816-1893) e Giuseppe Gibelli (1831-1898), opera monumentale rimasta incompiuta. Il suo grande erbario, che aveva iniziato in giovane età, è conservato all’Università di Roma.
Nota: in alcune pubblicazioni straniere, riprese da siti italiani, viene erroneamente denominato Vincenzo de Cesati
13572 Cesatia [Araliaceae] genere dedicato al botanico milanese Vincenzo Cesati (1806-1883) studioso della flora italiana, con particolare riguardo a quella lombarda, e micologo di fama internazionale. Avviato controvoglia agli studi legali, entrò nella pubblica amministrazione del governo austro-ungarico fino ai moti insurrezionali del 1848, cui prese parte attiva, e per questo dovette abbandonare la Lombardia al ritorno degli austriaci. Stabilitosi a Vercelli, dove ottenne l’incarico di insegnante di storia naturale,poté dedicare tutto il suo tempo agli interessi naturalistici che aveva coltivato fin dalla giovinezza. Nel 1868 vinse la cattedra di botanica all’Università di Napoli e fu incaricato della direzione dell’Orto Botanico. Notevole la sua produzione scientifica, in particolare nel campo micologico e delle crittogame, spesso da lui stesso finemente illustrata essendo anche un abilissimo disegnatore. Nel 1868 iniziò la pubblicazione del Compendio della Flora Italiana, redatto insieme ai botanici Giovanni Passerini (1816-1893) e Giuseppe Gibelli (1831-1898), opera monumentale rimasta incompiuta. Il suo grande erbario, che aveva iniziato in giovane età, è conservato all’Università di Roma.
Nota: in alcune pubblicazioni straniere, riprese da siti italiani, viene erroneamente denominato Vincenzo de Cesati
13571 cesati, ii (Ranunculus ×, Zygodon/ Zygodon forsteri var.; Agaricus/ Crepidotus, Aplosporella, Ascobolus, Ascophanus, Ascophora/ Pilaira, Berengeria/ Caloplaca/ Diphratora/ Lecania/ Placodium/ Placolecania/ Pseudolecania/ Ricasolia/ Solenopsora, Capnodium/ Microxiphium/ Polychaeton, Cicinobolus, Coryneum, Curvalaria/ Endophragmia/ Endophragmiella/ Helminthosporium, Dicaeoma/ Puccinia, Fulvifomes/ Phellinus/ Poria, Fusarium, Geastrum, Helotium/ Peziza/ Pocillum/ Vibrissea, Hexagonia/ Polyporus/ Scenidium, Hydnum/ Odontia, Phaengella, Pionnotes, Ryparobius, Scindalma, Sorosporium, Tropicoporus, Tuburcinia, Tulostoma, Ustilago) specie dedicate al botanico milanese Vincenzo Cesati (1806-1883) studioso della flora italiana, con particolare riguardo a quella lombarda, e micologo di fama internazionale. Avviato controvoglia agli studi legali, entrò nella pubblica amministrazione del governo austro-ungarico fino ai moti insurrezionali del 1848, cui prese parte attiva, e per questo dovette abbandonare la Lombardia al ritorno degli austriaci. Stabilitosi a Vercelli, dove ottenne l’incarico di insegnante di storia naturale, poté dedicare tutto il suo tempo agli interessi naturalistici che aveva coltivato fin dalla giovinezza. Nel 1868 vinse la cattedra di botanica all’Università di Napoli e fu incaricato della direzione dell’Orto Botanico. Notevole la sua produzione scientifica, in particolare nel campo micologico e delle crittogame, spesso da lui stesso finemente illustrata essendo anche un abilissimo disegnatore. Nel 1868 iniziò la pubblicazione del Compendio della Flora Italiana, redatto insieme ai botanici Giovanni Passerini (1816-1893) e Giuseppe Gibelli (1831-1898), opera monumentale rimasta incompiuta. Il suo grande erbario, che aveva iniziato in giovane età, è conservato all’Università di Roma.
Nota: in alcune pubblicazioni straniere, riprese da siti italiani, viene erroneamente denominato Vincenzo de Cesati
8475 cesanensis, e (Carex/ Carex muricata subsp.) da Cesana Torinese (TO) che si trova in Val di Susa e fa parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone
26835 cesalpinus, a, um (Odontarrhena bertolonii subsp.) in onore del medico, filosofo e naturalista aretino Andrea Cesalpino (Andreas Caesalpini, 1524/25-1603), il primo a descrivere questa pianta nel 1583 e a comprenderne la stretta relazione con i suoli ultramafici. Laureatosi in medicina a Pisa, dove fu tra l’altro allievo di Luca Ghini, gli succedette come prefetto dell’orto botanico; a Pisa insegnò per 36 anni, prima botanica poi medicina, acquisendo grande fama europea, ma anche attirandosi gelosie e contrasti per il suo deciso aristotelismo. In seguito all’accusa di eresia, lasciò la Toscana e si trasferì a Roma, dove divenne medico personale di Papa Clemente VIII e insegnò medicina alla Sapienza. Le sue opere principali, tutte pubblicate nel periodo pisano, spaziano dalla filosofia alla medicina e alla botanica. In campo medico, anticipò Harvey con i suoi studi sulla circolazione del sangue; in campo botanico, il suo De plantis è considerato l’atto di fondazione della tassonomia, con un primo tentativo di classificazione delle piante di forte impronta aristotelica.  Per un approfondimento sulla vita di Andrea Cesalpino clicca qui
27020 cesalpinoanus, a, um (Odontarrhena bertolonii subsp.) in onore del medico, filosofo e naturalista aretino Andrea Cesalpino (Andreas Caesalpini, 1524/25-1603), il primo a descrivere questa pianta nel 1583 e a comprenderne la stretta relazione con i suoli ultramafici. Laureatosi in medicina a Pisa, dove fu tra l’altro allievo di Luca Ghini, gli succedette come prefetto dell’orto botanico; a Pisa insegnò per 36 anni, prima botanica poi medicina, acquisendo grande fama europea, ma anche attirandosi gelosie e contrasti per il suo deciso aristotelismo. In seguito all’accusa di eresia, lasciò la Toscana e si trasferì a Roma, dove divenne medico personale di Papa Clemente VIII e insegnò medicina alla Sapienza. Le sue opere principali, tutte pubblicate nel periodo pisano, spaziano dalla filosofia alla medicina e alla botanica. In campo medico, anticipò Harvey con i suoi studi sulla circolazione del sangue; in campo botanico, il suo De plantis è considerato l’atto di fondazione della tassonomia, con un primo tentativo di classificazione delle piante di forte impronta aristotelica.  Per un approfondimento sulla vita di Andrea Cesalpino clicca qui
8141 Cesalpinia errata grafia per Caesalpinia (vedi)
1110 cervinus, a, um di cervo, cervino, inerente ai cervi, da cervus cervo:
(Acrosticum/ Dorcapteris/ Olfersia/ Osmunda/ Polybotria) Linneo adotta il nome Osmunda cervina per la felce americana che Charles Plumier (1646-1704) aveva chiamato Osmunda Linguae Cervinae foliis (Osmunda a foglie di Lingua di Cervo) per le pinne simili alle foglie semplici della scolopendria (Asplenium scolopendrium), comunemente nota da secoli come Lingua Cervina
(Allocarya) per le setole sulle nocule irregolarmente ramificate come le corna di cervo
(Apocynum) latinizzazione del nome della zona di origine, Deer (cervo) Run, Gunnison County (Colorado, U.S.A.)
(Aragallus/ Oxytropis campestris var.) latinizzazione del nome della zona di origine, Deer (cervo) Park, nella Columbia Britannica, Canada, dove è stato raccolto il tipo
(Castilleja) per il colore cervino dell’infiorescenza
(Erigeron) latinizzazione del nome della zona di origine: le Deer (cervo) Creek Mountains nella Josephine County (Oregon, U.S.A.) dove è stato raccolto l’olotipo
(Ficus) per la pubescenza bruno giallastra che ricopre varie parti della pianta
(Hakea) per le foglie pinnatifide e bipinnatifide che ricordano le corna di cervo
(Haplopappus/ Haplopappus nanus var./ Ericameria) latinizzazione del nome della zona di origine, Antelope Canyon, Utah, U.S.A. dove è stato raccolto il tipo
(Liabum/ Liabellum/ Sinclairia, Odontotrichum/ Psacalium) per i segmenti delle foglie che nelle loro biforcazioni somigliano a corna di cervo
(Louichea) per i fusti molto ramificati
(Lupinus) per il colore cervino della pubescenza che ricopre tutta la pianta
(Mentha/ Preslia/ Pulegium) Linneo adotta il nome Mentha cervina per la pianta descritta da Jacques Daléchamps (1513-1588) che gli abitanti di Montpellier chiamano, come riferisce l’autore, Pulegium cervinum
(Phaseolus compressus var./ Phaseolus vulgaris var.) per il colore cervino della corolla
(Triticum vulgare var.) per il colore rossiccio della spiga

(Agaricus/ Hyporrhodius/ Pluteus/ Rhodosporus, Antrodia/ Boletus/ Coriolellus/ Davidia/ Diplomitoporus/ Funalia/ Microporus/ Polyporus/ Polysticus/ Trametes/ Trametopsis, Cortinarius/ Thaxterogaster, Entoloma/ Inocephalus, Ganoderma) per il colore del cappello
(Ascobolus, Ascophanus) perché rinvenuto su deiezioni di cervi
(Hypolyssus/ Hypomices/ Mycogone/ Puccinia/ Sepedonium) per il colore delle clamidospore
7777 cervicornis, e da cervus cervo e cornus corno, a corna di cervo:
(Adesmia) per le spine ramificate del fusto
(Aneura/ Riccardia) per le fronde tripennate che ricordano le corna di cervo
(Chiloscyphus/ Lophocolea) per le foglioline laterali dell’anfigastrio simili a corna
(Craterispermum) per le ramificate infiorescenze
(Echinops) per l’apice delle brattee dell’involucro tricuspidate o ramificate come le corna di cervo
(Eriospermum) per le enazioni (escrescenze simili a corna) sulla superficie superiore della foglia
(Euphorbia, Leptosema) per i fusti ramificati
(Jatropha) per le foglie palmatopartite
(Launea/ Prenanthes/ Sonchus) per i rami fioriferi persistenti e induriti dopo la caduta delle calatidi simili a corna di cervo
(Opuntia) per i cladodi intensamente tubercolati e decombenti
(Saxifraga/ Saxifraga pedemontana subsp.) per le foglie radicali dilatato palmate con lacinie lineari
1109 cervícolor (Agaricus/ Agaricus lanuginosus var./ Gymnopus/ Inocybe/ Inocybe bongardii var./ Inosperma, Asterostoma/ Corticium/ Terana, Boletus/ Tylopilus, Irpex/ Irpex sinuosus var., Lachnea, Lecidea, Lepiota, Septobasidium) da cérvus cervo e cólor colore: di colore simile a quello del manto dei cervi
1108 cervicarius, a, um (Campanula/ Syncodon/ Weitenwebera) da cervix nuca, forse per l'uso della pianta per alleviare i dolori della zona cervicale
9200 cervicarioides (Campanula) da cervicaria (vedi), epiteto di una Campanula, e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile alla Campanula cervicaria
1107 cervianus, a, um (Arenaria, Hypertelis/ Mollugo/ Pharnaceum, Spergula, Spergularia) in onore del medico parmense Giuseppe (Joseph o don José) Cervi (1663-1748), professore di medicina all’Università di Parma e protomedico del Ducato, fu chiamato a Madrid come medico personale da Elisabetta Farnese, sposa di Filippo V di Spagna, di cui successivamente divenne protomedico personale. Fondatore e primo presidente della Real Academia Médica Matritense che promosse la creazione del Giardino Botanico e la pubblicazione della Farmacopea Matritense (1739)
23146 Cervia [Boraginaceae] genere dedicato al medico parmense Giuseppe (Joseph o don José) Cervi (1663-1748), professore di medicina all’Università di Parma e protomedico del Ducato, fu chiamato a Madrid come medico personale da Elisabetta Farnese, sposa di Filippo V di Spagna, di cui successivamente divenne protomedico personale. Fondatore e primo presidente della Real Academia Médica Matritense che promosse la creazione del Giardino Botanico e la pubblicazione della Farmacopea Matritense (1739)
10411 cervariae (Orobanche) della Cervaria (vedi) il genere pianta parassitato da questo succiamele
6272 Cervaria [Apiaceae] da cervarium venenum erba velenosa citata da Plinio utilizzata per ungere le frecce
6273 cervaria (Athamanta/ Ligusticum/ Oreoselis/ Peucedanum/ Selinum, Laserpitium) per l’attinenza al genere Cervaria
21796 cervantesianus, a, um
  • (Cyathea) specie dedicata dal botanico costaricense Alexander Francisco Rojas Alvarado (1971-) all'amico Juan Carlos Cervantes, custode della collezione di felci del giardino botanico Lankester di Cartago, Costa Rica
  • (Ficus) dall'area di ritrovamento, il distretto Cervantes nella provincia di Cartago (Costa Rica)
21795 Cervantesia [Santalaceae] genere dedicato da Hipólito Ruiz e José Pavón a Vicente Cervantes Mendo (1758-1829), botanico, chimico e farmacista spagnolo che fu professore di botanica all'Università del Messico e direttore del Giardino Botanico Reale di Città di Messico, fondamentale il suo contributo nelle opere Plantae Novae Hispaniae e Flora Mexicana.  Per una completa analisi della vita e delle opere di Vicente Cervantes si rimanda a:
21794 cervantesi, ii (Acrodiclidium/ Laurus/ Licaria/ Misanteca, Allionia/ Calyxhymenia/ Oxybaphus, Amparoa/ Cymbiglossum/ Lemboglossum/ Odontoglossum/ Oncidium/ Rhynchostele, Anotis/ Ereicoctis/ Hedyotis, Bidens/ Dahlia/ Dahlia pinnata var./ Georgina, Calymenia, Chiranthodendron, Eryngium, Gentiana crinita var., Hoitzia/ Loeselia/ Loeselia glandulosa subsp., Houstonia, Hydrolea/ Hydrolea spinosa var., Hypericum, Litsea/ Tetranthera, Lupinus aschenbornii var., Mirabilis, Perymenium, Pteris, Sisyrinchium, Solanum) in onore di Vicente Cervantes Mendo (1758-1829), botanico, chimico e farmacista spagnolo che fu professore di botanica all'Università del Messico e direttore del Giardino Botanico Reale di Città di Messico, fondamentale il suo contributo nelle opere Plantae Novae Hispaniae e Flora Mexicana.  Per una completa analisi della vita e delle opere di Vicente Cervantes si rimanda a: clicca qui
(Matelea) in onore dell’entomologo messicano Luis Cervantes Peredo (1962-2015) dell'Istituto di Ecologia di Xalapa, stato di Veracruz (Messico), che si unì agli autori nell'esplorazione della località tipo della specie
1106 cerussátus, a, um (Acanthophysellum/ Acanthophysium/ Aleurodiscus/ Corticium/ Kneiffia, Agaricus/ Clitocybe/ Omphalia, Blastenia/ Huea/ Lecidea/ Yoshimura, Ceriporiopsis/ Poria, Entoloma, Marasmius, Paramelia/ Parmelia/ Xanthoparmelia, Pertusaria) da cerussa biacca: per la superficie del cappello, bianca come la biacca
8855 ceruleus, a, um grafia errata, ma valida, per caeruleus (vedi), ceruleo, il colore del cielo diurno sereno, da caélum cielo:
(Asteropterus) per il colore delle foglie
(Crinum, Eustachya, Oncostema/ Ornithogalum/ Scilla, Ripasia, Sagittaria) per il colore dei fiori
(Nemexia, Sambucus/ Sambucus Mexicana subsp./ Sambucus mexicana var./ Sambucus nigra subsp./ Sambucus nigra var.) per il colore dei frutti
10539 cerritae (Epipactis muelleri ssp.) riferimento al Bosco della Cerrita che si trova versante est dell'Etna, così chiamato perché costituito essenzialmente da cerro
7635 cerris (Quercus) cerro, un tipo di quercia già citata da Plinio
1105 Cerréna [Coriolaceae] da cérrus cerro, ossia coriacea, sugherosa, come la corteccia del cerro Quércus cérris
11503 Ceropegia [Apocynaceae] dal greco κηρός cerós cera e πηγή pegé fonte, sorgente: fontana di cera, con riferimento all’aspetto dell’infiorescenza in alcune specie
8393 ceronianus, a, um (Alchemilla) dedicata a Luigi Ceroni (1883-1951), medico presso il manicomio di Como, attivo raccoglitore in Lombardia, Toscana e in Emilia-Romagna nella prima metà del '900, scrisse anche un breve contributo sulla flora bolognese, scopritore di questa Alchemilla
(Echinopsis) in onore del botanico peruviano Aldo Humberto Isidoro Ceroni Stuva, professore di Botanica Generale presso la Universidad Nacional Agraria La Molina, Lima, Perù. Studioso di floristica, tassonomia ed ecologia delle cactacee e diversità delle piante selvatiche e coltivate negli agroecosistemi andini
13570 ceroni, ii (Andea/ Ocotea, Anthurium, Ficus, Fleischmannia, Palicourea, Psychotria, Vanilla, Xanthosoma) in onore del botanico, etnobotanico, professore universitario e instancabile raccoglitore ecuadoregno Carlos Eduardo Cerón Martínez (1957). Nel 1989 ha fondato l’erbario Alfredo Paredes dell’Università Centrale dell’Ecuador che già contiene (1922) oltre 90.000 campioni da lui raccolti, ma il suo principale interesse è il recupero del patrimonio etnobotanico dell’Ecuador, campo in cui è autore o coautore di circa 150 pubblicazioni locali e internazionali
1104 ceródes (Naucoria, Agaricus, Lecanora, Placodium) dal greco κηρός cerós cera e dal greco εἷδος eídos sembianza
1103 Cerocortícium [Hyphodermataceae] dal greco κηρός cerós cera e da Corticium (vedi), genere di funghi di consistenza o aspetto cereo
1102 cérnuus, a, um con il capo piegato in giù, curvato, chinato, con riferimento alle infiorescenze, ai singoli fiori o alle teche (briofite):
(Acacia/ Vachellia, Acetosella/ Bulboxalis/ Oxalis, Acinodendron, Agave, Agraphis/ Endymion/ Hyacinthus/ Lagocodes/ Scilla non-scripta subsp., Aleuritia/ Primula, Ajax/ Narcissus, Alfredia/ Carduus/ Cnicus/ Silybum, Allium/ Calliprena/ Cepa/ Gynodon, Aloë, Alpinia, Amaryllis, Andromeda/ Enkianthus/ Tritomodon, Anemone/ Pulsatilla, Aniseia/ Convolvulus martinicensis var./ Ipomoea, Arctotis, Arnica, Artanthe/ Piper, Artemisia, Asphodeliris/ Tofieldia, Batramidula/ Glyphocarpa/ Philonotis, Astephanus/ Microstephanus/ Pleurostelma/ Vincetoxicum, Bidens, Bouchea/ Buchnera/ Chascanum/ Plexipus, Breynia/ Melanthesa/ Phyllanthus, Blumea, Bomarea, Briegenia/ Isochilus/ Jaquiniella, Bromus, Bryum/ Cynodon/ Ptychostomum, Bupleurum, Calocorthus, Campanula, Carex, Carpesium, Catasetum/ Myanthus, Cattleya, Celosia, Chlamydostylus, Cineraria, Clidemia, Cnicus, Cnicus/ Cirsium wallichii var., Clerodendrum, Cordyline/ Dracaena/ Dracaena reflexa var./ Lomatophyllum, Costus/ Renealmia, Crassocephalum Cremocephalum/ Gynura/ Senecio, Crataegus, Crotalaria, Cylindrothecium/ Entodon/ Neckera, Cynaria, Dermatodon/ Desmatodon/ Tortula/ Trichostomum, Diphyes/ Bulbophyllum/ Phyllorchis/ Phylllorkis, Dipteracanthus/ Ruellia, Disa, Eleogiton/ Isolepis/ Scirpus/ Schoenoplectus, Epidendrum, Epischoenus/ Tetraria, Eragrostis/ Poa, Erica, Eriogonum, Eucalyptus, Euphorbia/ Euphorbia phymatosperma subsp./Tithymalus phymatospermus subsp., Festuca, Flourensia/ Helianthus, Garcinia, Gentiana/ Gentianella, Gossypium/ Gossypium arboreum var./ Hibiscus, Gynura, Gyrostachys/ Ibidium/ Spiranthes/ Triorchis/ Triorchos, Holcus/ Sorghum, Homoranthus/ Rylstonea, Hydastylus/ Sisyrinchium, Inula, Juniperus, Lotus/ Melobium/ Ononis, Lycopodiella/ Lycopodium, Melastoma, Monadenia, Nassella/ Stipa/ Stipa pulchra var., Ocotea/ Oreodaphne, Ornithogalum, Orobanche, Pavonia, Platystemon, Phlox, Pitcairnia, Restio/ Staberoha/Thamnochortus, Rubus, Salix, Saururus, Saxifraga, Senecio, Silene, Solanum, Sophronitis, Spiranthes, Syphocampylus, Tillandsia, Trifolium, Trillium, Trisetum, Valeriana, Zingiber, Zygodon, Yucca)
1101 Ceriporiópsis [Coriolaceae] da Ceriporia (vedi) e dal greco ὄψις ópsis aspetto, somiglianza
1100 Ceripória [Coriolaceae] dal greco κηρός cerós cera e πόρος póros poro, passaggio: dai pori cerosi
1099 Cerióporus [Polyporaceae] dal greco κηρίον ceríon favo e da πόρος póros poro, passaggio: fungo a forma di favo caratterizzato da pori evidenti
1098 Ceriómyces [Boletaceae] dal greco κηρίον ceríon favo e da μύκης mýces fungo: fungo a forma di favo
9379 cerinthoides (Carduus, Cynoglossum/ Lindelofia/ Solenanthus, Trachekanthus, Epacris/ Prionotes, Erica, Hieracium, Nicotiana/ Nicotiana paniculata var., Raclatris, Strobilanthes/ Strobilanthes sexennis var., Thunbergia, Tradescantia) da Cerinthe (vedi) e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile alla Cerinthe
6271 Cerinthe [Boraginaceae] dal greco κηρός cerós cera e ἄνϑοϛ ánthos fiore: fiore particolarmente visitato dalle api avente la forma di piccoli ceri
1097 Cerinómyces [Cerinomycetaceae] dal greco κήρῐνος cérinos cereo, di cera e μύκης mýces fungo, per l'aspetto ceroso del carpoforo
1096 cérifer, erus, era, erum da cera cera e féro produco, porto:
(Acer) per i rami vecchi ricoperti di cera bianco-grigiastra
(Adenia gummifera var.) per i fusti pruinosi o ricoperti di uno spesso strato di cera biancastra
(Ageratina/ Eupatorium) per il tomento biancastro che ricopre rami e infiorescenze
(Alchornea) per lo spesso strato ceroso che ricopre l’ovario
(Andropogon/ Andropogon nardus subsp./ Andropogonnardus var.) per il deposito polverulento di cera sulla guaina fogliare
(Arrudaria/ Copernicia/ Corypha) per lo strato di cera (carnauba) che ricopre le foglie
(Artocarpus) per i rami giovani ricoperti qui e là di una sostanza subcerosa
(Beethovenia/ Ceroxylon/ Klopstockia) per lo spesso strato di cera bianca che ricopre i fusti
(Benincasa, Cucurbita, Hippomane, Laurus) per lo strato di cera che ricopre i frutti
(Calophyllum) per la cera che ricopre tutta la pianta
(Chamaerops humilis subsp./ Chamaerops humilis var.) per la patina cerosa bluastra che ricopre le foglie
(Cissus) per caule e rami pruinoso-ceriferi
(Clitoria, Liriosma) per la pagina inferiore della foglia ricoperta di cera
(Cunonia) per la presenza su tutte le parti giovani, in particolare rami e stipole, di fiocchi di una sostanza cerosa bianca
(Cyphokentia/ Moratia) per la base fogliare ricoperta da uno strato di cera bianca
(Euphorbia) per la cera bianca che ricopre gli steli
(Ficus) per la cera ottenuta come residuo dopo aver fatto evaporare la linfa
(Gardenia) per il liquido resinoso che ricopre i boccioli che gli indigeni masticano per produrre una sorta di ceralacca
(Guzmania) per la secrezione cerosa sulla pagina inferiore della foglia
(Lavoisiera/ Microlicia) per rami e foglie punteggiati da una sostanza cerosa
(Lithocarpus/ Pasania) per la cera che ricopre quasi tutta la pianta
(Macrolobium) per la cera squamosa che ricopre peduncolo e pedicelli e liscia sulla pagina inferiore della foglia
(Maxillaria/ Ornithidium/ Rhetinantha) per i calli alla base e all’estremità del labello ricoperti da una sostanza bianca della consistenza di cera, semiglutinosa
(Mimosa) per la presenza di uno strato ceroso sulle parti giovani
(Morella/ Myrica) per la sostanza cerosa che ricopre i frutti, estraibile per bollitura
(Musa/ Musa acuminata var./ Musa zebrina f.) per lo strato ceroso sui fusti
(Pagiantha/ Tabernaemontana) per la cera giallastra prodotta dai germogli che può essere estratta immergendo i rami tagliati in acqua bollente
(Psilostrophe) per le particelle cerose o resinose sulle varie parti dell’infiorescenza, sugli acheni e anche sulle foglie, nascoste dalla pubescenza lanosa
(Quercus) l’Autore si limita a riportare nel protologo “Si dice che l’albero fornisca cera vegetale
(Ribes) per ambedue le superfici delle foglie abbondantemente provviste di ghiandole essudanti
(Schefflera) per il sottile rivestimento ceroso bianco che ricopre l’infiorescenza
(Werbera) per infiorescenze, germogli e stipole che essudano una abbondante cera resinosa
1095 céreus, a, um da cēreus: di cera, per l’aspetto, il colore o la consistenza della cera:
(Aframomum/ Amomum/ Cardamomum) per l’aspetto della corolla
(Anartia/ Stemmadenia/ Tabernaemontana, Myoxanthus/ Pleurothallis) per l’aspetto e la consistenza delle parti floreali
(Cyrtandra) per il colore giallo cera delle brattee
(Dendrorkis/ Polystachya) per il colore e la consistenza della cera vecchia dei fiori
(Habenaria) per la consistenza delle parti floreali
(Malus, Prunus) per il colore del frutto
(Ribes) per i giovani rami ricoperti da una sostanza glutinosa che al sole indurisce e assume un aspetto ceroso ruvido e la superficie superiore delle foglie ricoperta da minuscoli grani cerosi
(Saurauia) per la consistenza dei petali
(Sorghum eplicatum var.) per lo strato di cera su fusti e foglie
(Taraxacum) per il colore dal giallo pallido al ceroso delle ligule
10834 Cereus [Cactaceae] da cēreus cero: per la forma colonnare di molte specie di questo genere
13563 ceresianus, a, um (Cephalophyllum, Conophytum/ Conophytum obcordellum var., Gladiolus, Moraea, Ornithogalum/ Eliokarmos, Romulea setifolia var., Ruschia) da Ceres, località nella provincia del Capo Occidentale, Sudafrica
13560 Ceresia [Poaceae]etimologia non riportata dall’autore, secondo alcuni studiosi il genere fa riferimento a Ceres Cerere, dea latina delle messi e della fertilità dei campi, secondo altri è dedicato a Jean Nicolas de Céré (1737-1810), francese, direttore del Giardino Botanico di Mauritius
13562 cereoides (Lepismium/ Rhipsalis, Matucana, Mila caespitosa f./ Mila, Peperomia) da Cereus (vedi) e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile a un Cereus
13561 cereiformis, e (Astrophytum myriostigma var., Euphorbia, Grusonia/ Opuntia, Hariota/ Pfeiffera/ Rhipsalis) da cērĕus candela, cero e da forma aspetto, con riferimento ai fusti cilindrici
(Echidnopsis, Echinocactus) dal genere Cereus (vedi) e da forma aspetto, per i fusti cilindrici che ricordano quelli dei Cereus
1094 cerefolius, a, um (Agathosma/ Bucco/ Diosma/ Hartogia) per l’aroma di cerfoglio che emana da tutta la pianta
(Anthriscus/ Cerefolium/ Chaerefolium/ Chaerophyllum/ Myrrodes/ Scandix/ Selinum
Anthriscus/ Cerefolium/ Chaerefolium/ Chaerophyllum/ Myrrodes/ Scandix/ Selinum) cerfoglio, dal latino caerefolium o cerefolium a sua volta dal greco χαιρέφυλλον chairéphyllon che potrebbe derivare, secondo l’opinione più diffusa, da χαίρω chairo deliziare e φύλλον phýllon foglia, per le sue caratteristiche aromatiche
(Delphinium, Rupicapnos) per le foglie simili a quelle del cerfoglio
1093 cerebrifórmis, e da cérebrum cervello e fórma figura, aspetto, simile a un cervello umano:
(Cynometra) per l’aspetto del frutto maturo
(Dysoxylum) per l’aspetto del frutto secco
(Echinocactus, Gymnocalicium gibbosum var.) per le costolature notevolmente contorte
(Fossombronia) per la superficie delle spore coperta da spesse e corte lamelle contorte
(Hirtella/ Magnistipula) per la superficie del seme ruminata

(Charcotia/ Gyrophora/ Gyrophora decussata var./ Llanoa/ Omphalodiscus decussatus var./ Umbilicaria, Chiodecton) per l’aspetto del tallo
(Clavulina) per la macromorfologia del basidioma
(Genabea/ Genea/ Myrmecocystis, Hydnobolites, Glomus) per l’aspetto dei corpi fruttiferi
1092 cerebéllum diminutivo di cérebrum cervello:
(Bulbophyllum) per l’apice verrucoso del labello che ricorda un cervello umano
(Conophytum ernstii subsp.) per le increspature prominenti sulle foglie carnose
(Hymenogaster) per la superficie corrugata del peridio che ricorda le circonvoluzioni di un cervello
13559 Cerebella [Pleosporaceae] diminutivo di cérebrum cervello: per l'aspetto
7800 cerealis, e di Ceres, Cerere, attinente e sacro a Cerere, dea latina delle messi e della fertilità dei campi e quindi per estensione attinente alle messi, all’agricoltura, ecc.:
(Drosanthemum) di Ceres, città nella provincia del Capo Occidentale, Sudafrica, così chiamata per la fertilità della valle in cui insiste, luogo di ritrovamento del tipo
(Eleusine, Fagopyrum/ Polygonum, Mayzea, Pennisetum, Poa, Secale, Triticum) per i frutti ricchi di amido utilizzabili come alimento, piante cerealicole
(Papaver) perché si trova frequente nei campi coltivati
1091 cercophyllus, a, um (Rubus, Mandevilla, Cryptocarya) dal greco κέρκος cérkos coda (non di uccello) e φύλλον phýllon foglia: dalle foglie caudate
1090 Cércis [Fabaceae] Teofrasto (c. 371-286 a.C.) in De Historia Plantarum (Περὶ Φυτῶν Ιστορίας) chiama κερκίς cercis un albero “simile al pioppo per le dimensioni e i rami biancastri”, ma che differisce per la forma della foglia e la corteccia. Caspar Bauhin (1560-1624) identifica nel Cercis di Teofrasto la pianta comunemente nota come “albero di Giuda” e la chiama “Siliqua sylvestris rotundifolia”. Successivamente Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) istituisce il genere Siliquastrum in cui inserisce come specie la “Siliqua sylvestris rotundifolia” di Bauhin. Linneo in Species Plantarum (1753) istituisce il genere Cercis, con epiteto specifico siliquastrum, citando come primo riferimento l’Hortus Cliffortianus (1737) dove riporta come corrispondenti le specie di Tournefort, Bauhin e l’Arbor judae di Rembert Dodoens (1516-1585). Alla fine Linneo scrive “Cercis est nomen Theophrasti” e aggiunge subito dopo “ut creditur” (come si ritiene), quasi a voler scaricarsi di ogni responsabilità, a cui “cuce insieme” siliquastrum. Da notare che tre anni prima Linneo in Philosophia Botanica, dove tra l’altro riporta l’origine di nomi da lui adottati, inserisce Cercis tra quelli derivanti dalla somiglianza con strumenti, senza citare Teofrasto: Cercis, spathula, κερκίς . La spatula era un pezzo di legno utilizzato nell’antichità nei telai, prima dell’introduzione del pettine, per compattare la trama, la cui forma, come risulta dai reperti archeologici, meglio si adatta a quella dei legumi del Cercis siliquastrum, più della spola o della navetta, come comunemente viene interpretato il nome botanico. _________________ Nota: nel greco antico il termine cercis assume diversi significati a seconda degli autori, i più comuni sono nell’ambito della tessitura, spola e pettine, e in quello anatomico, radio, stinco e tibia, tutti accomunati da una certa somiglianza di forma
17713 cercinensis, e (Limonium) delle isole Kerkennah (in arabo Juzur Qarqana, in italiano Cercara o Cercina), arcipelago al largo di Sfax (Tunisia)
14508 Cercidium [Fabaceae] da κερκιδιον cercidion, diminutivo di κερκίς cercís, spola, pettine dei tessitori, per la somiglianza dei frutti
1089 cercidiphýllus, a, um (Jatropha, Piper, Populus) da Cercis (vedi) e da φύλλον phýllon foglia, lamella: con foglie simili a quelle del Cercis
13577 Cercidiphyllum [Cercidiphyllaceae] da Cercis (vedi) e da φύλλον phýllon foglia, lamella: con foglie simili a quelle del Cercis
13578 cercidifolius, a, um (Bauhinia/ Phanera, Benzoin/ Lindera, Cassia orbiculata var./ Chamaecrista/ Chamaecrista orbiculata var., Celtis, Disanthus, Hoffmannia, , Smilax, Uraria, Vaccinium) da Cercis (vedi) e da folium foglia: con foglie simili a quelle del Cercis
11536 Cerbera [Apocynaceae] dal mostro mitologico greco Κέρβερος Kérberos Cerbero, mastino a tre teste a guardia dell’ingresso dell’Ade: per la tossicità del succo
27155 cerbaiensis, e (Taraxacum) di Cerbaia, frazione di San Casciana in Val di Pesa, in provincia di Firenze
6270 Ceratostigma [Plumbaginaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e da stigma (vedi) puntura, segno, passato poi a indicare la parte terminale del pistillo: con escrescenze cornee sullo stigma
1088 cerátopus, a, um dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e da πούς pous piede, gambo: (Agaricus/ Marasmius, Entoloma) per il gambo rigido, corneo
1087 ceratophyllus, a, um dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e φύλλον phýllon foglia:
(Allium, Mesembryanthemum) per le foglie cilindriche con apice appuntito
(Asplenium, Atylus/ Isopogon, Centaurea, Conchium/ Hakea, Dortmanna coronopifolia var./ Lobelia/ Lobelia chamaepitysvar./ Lobelia tomentosa var./ Rapuntium, Eupatorium, Geranium/ Pelargonium, Lacis/ Podostemum, Rubus, Senecio/ Senecio chilensis var./ Senecio cuspidatus var.) per le foglie con lacinie lineari simili a corni
(Cephalozia/ Paracromastigum/ Zoopsidella/ Zoopsis) per i segmenti fogliari subulato-acuminati, spesso divergenti, simili a corna
(Nasturtiopsis coronopifolia var./ Sisymbrium) per le foglie lineari-subulate
1086 Ceratophyllum [Ceratophyllaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corna e φύλλον phýllon foglia: per le lacinie delle foglie simili a corni
1085 ceratophylloides (Ambulia/ Stemodia/ Stemodiacra, Chrysanthemum/ Leucanthemum/ Leucanthemum atratum subsp./ Leucanthemum coronopifolium subsp., Frommia, Galium, Hieracium pallidum subsp./ Hieracium schmidtii subsp., Hymenophyllum, Isopogon anemonifolius var., Limnophila/ Stemodiacra, Matricaria/ Phalacrodiscus, Pyrethrum, Rhizophora, Salvia, Senecio/ Senecio cuspidato var., Tanacetum, Utricularia) da Ceratophyllum (vedi) e dal greco εἷδος eídos apparenza: simile al ceratofillo
1084 ceratophorus, a, um dal greco κέρας, -ατοϛ céras, cératos corno e da φορέω phoréo portare, avere:
(Bomarea) per i piccoli corni ricurvi sotto l’apice dei sepali
(Calamaus) per il ricettacolo sormontato da un piccolo corno, residuo del pedicello del fiore sterile
(Cayratia) per i petali corniculati
(Ceropegia) per i lobi della corona lungamente cornuti
(Colura/ Lejeunea) per l’apice delle foglie cuspidato-cornuto
(Cuscuta) per la proiezione simile a un corno sulla superficie esterna dei lobi del calice vicino l’apice
(Delphinium) per la callosità simile a un piccolo corno poco sotto l’apice all’esterno dei sepali
(Echinops) per le scaglie cornute dei flosculi
(Echinospermum/ Lappula/ Lappula spinocarpos subsp./ Sclerocaryopsis) per i tubercoli sulle nocule
(Impatiens, Stylidium) per lo sperone alla base della corolla
(Leontodon/ Taraxacum/ Taraxacum officinale subsp./ Taraxacum vulgare var.) per il corno calloso sotto l’apice delle scaglie dell’involucro
(Palicourea) per le appendici corniformi sui lobi della corolla
(Pandanus) per gli stili lunghi, corniformi e affusolati versi l’apice
(Suregada) per il corno glanduloso sul dorso dei sepali esterni
1083 Ceratónia [Fabaceae] dal greco κερατώνια ceratónia (Galeno, Teofrasto) carrubo, da κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno, per il frutto a forma di corno
12719 ceratoides dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e εἶδος eídos aspetto, simile a un corno:
(Astragalus) per i legumi subulati eretti
(Axyris/ Diotis/ Eurotia/ Krascheninnikovia) per il frutto a forma di corno
12720 Ceratoides [Amaranthaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e εἶδος eídos aspetto: per il frutto a forma di corno
10137 ceratodon (Hieracium/ Hieracium schmidtii subsp.) dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e dal greco ὀδών odón dente: per il margine inferiore delle foglie provvisto di denti acuti terminanti con una sorta di corno
6269 Ceratochloa [Poaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e χλόα chlóa erba: per i semi sormontati da tre punte, tricorni
6268 Ceratocephalus [Asteraceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e κεφαλή cephalé testa: dalla testa cornuta, con riferimento alla corona dei semi, eretti e aculeati
16175 Ceratocephala [Ranunculaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, cératos corno e da κεφαλή cephalé testa: dalla testa cornuta, con riferimento al frutto aggregato, ovato o pressoché cilindrico, costituito dagli acheni attaccati al ricettacolo provvisti di un lungo rostro acuminato
13558 Ceratocarpus [Chenopodiaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corna e καρπός carpόs frutto: con frutti cornuti
1082 ceratocarpus, a, um (Begonia, Burmeistera, Corynabutilon, Dodonaea, Eriolaena, Ervatamia/ Tabernaemontana, Euphorbia, Grammitis, Grevillea, Jurinea, Maidenia, Malache/ Pavonia, Passiflora, Sacoglottis, Thlaspi, Trachymene, Veronica) dal greco κέρας, -ατοϛ céras, cératos corno e καρπός carpόs frutto: con frutti corniformi
1081 Ceratobasídium [Ceratobasidiaceae] dal greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno e dal latino scientifico basidium basidio: per i lunghi sterigmi dei basidi
1080 Ceratiomýxa [Ceratiomyxaceae] dal greco κεράτιον -ου piccolo corno (da κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno) e μύξα mýxa muco: per la forma dei corpi fruttiferi di questi funghi deliquescenti
1079 Ceratélla [Asteraceae] diminutivo latino del greco κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno: per le piccole protuberanze simili a corni degli acheni
27284 Cérasus [Rosaceae] Miller, nel suo The Gardeners Dictionary (1754), riporta la notizia che il frutto, cerasus (vedi), portato in Italia dal Ponto da Lucullo, giunse in Britannia 120 anni dopo, ovvero nel 55 d.C.
1077 cérasus (Acnistus, Druparia/ Prunus, Maurocenia) da cerasus ciliegio, a sua volta dal greco κέρασος cérasos. Linneo cita Bauhin che fa derivare il nome da Cerasus, untis, Cerasunte, oggi Giresun (Turchia), città del Ponto dove questi alberi erano diffusi. Secondo Plinio, Lucullo introdusse in Italia la pianta dopo aver sconfitto Mitridate e chiamò il frutto Cerasium
6267 cerastoides (Cerastium/ Provancheria/ Stellaria, Eriogonum ovalifolium var., Esmarchia, Gnaphalium, Saponaria, Vandellia) da Cerastium (vedi) e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile a un Cerastium
1076 Cerástium [Caryophyllaceae] dal greco κεράστης, -ον kerastēs, -on cornuto (da κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno), per la forma della capsula
9259 cerastioides (Acanthophyllum, Alsinanthus/ Arenaria, Campylopus/ Hypericum, Craterostigma/ Linderniella, Dichodon, Gentiana/ Gentianella, Gypsophila/ Timaeosia, Helichrysum, Hypericum, Lepyrodiclis, Lindernia, Peperomia, Provencheria, Sagina, Wahlenbergia) da Cerastium (vedi) e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile a un Cerastium
1075 cerásinus, a, um da cerasium ciliegia:
(Amomum/ Meistera, Astragalus, Dendrobium/ Pedilonum, Rhododendron) per il colore dei fiori
(Amygdalus, Berberis, Caprifolium/ Lonicera, Crataegus, Eugenia/ Myrtus) per il colore dei frutti
(Passiflora) per il colore rosso ciliegia di brattee, sepali, petali, endocarpo e ovuli che contrasta con i filamenti della corona a bande bianche e porpora-violetto
(Sapindus/ Talisia) per la forma dei frutti
1074 cerasifer, erus, era, erum (Afrosersalisia/ Amorphospermum/ Bakeriella/ Chrysophyllum/ Pouteria/ Sapota/ Sersalisia/ Synsepalum, Asphodelus, Burmeistera, Calophyllum, Celtis, Dicranolepis, Dracaena/ Pleomele, Flacourtia, Garcinia/ Mammea/ Ochrocarpos, Grewia/ Microcos, Limacia, Malus, Owenia/ Pleiogynium, Phrynium, Prunus, Pyrus, Rosa, Solanum, Strychnos) da cerasium ciliegia e fero porto, produco: con frutti a forma di ciliegia
1073 cérasi (Fusicladium, Alternaria, Armillaria, Dermea, Ditangium ) genitivo di cérasus (vedi) ciliegio: del ciliegio, pianta ospite (non esclusivo) di questi funghi
1072 Ceraceómyces [Meruliaceae] dal greco κηρός cerós cera e da μύκης mýces fungo, per l'aspetto membranoso-ceraceo del carpoforo
1071 Ceraceomerúlius [Coriolaceae] dal greco κηρός cerós cera e da Merulius , genere di funghi
23093 cepitinus, a, um (Hieracium ×, Pilosella) del Colle Cepito in provincia di Teramo (Abruzzo), luogo dei primi rinvenimenti
11062 cepistipes (Armillaria, Agaricus/ Coprinus/ Hiatula/ Lepiota/ Leucoagaricus/ Leucocoprinus/ Mastocephalus) da cepa cipolla e stípes gambo: col gambo a forma di cipolla
13549 cepiformis, e da cépa cipolla e fórma figura, aspetto, simile a una cipolla:
(Allium) per l’elevata somiglianza con la cipolla (Allium cepa)
(Epidendrum) per gli pseudobulbi globosi
(Astrocystis, Bovista/ Globaria, Lycoperdon/ Lycoperdon polymorphum var./ Lycoperdon proteus var.) per la forma globosa di questi funghi
9441 cephalotes dal greco κεφαλωδες cephalodes capitato, di organo che termina con un rigonfiamento globoso simile a una testa:
(Acampe/ Gastrochilus/ Saccolabium, Acantholimon/ Armeriastrum/ Hartogia, Achyronia/ Aspalathus/ Paraspalathus, Arenaria Anosporum/ Cyperus, Armeria/ Eremogone, Astragalus/ Tragacantha, Calamagrostis spicigera var./ Cinnagrostis spicigera var./ Deyeuxia/ Deyeuxia spicigera var., Crotalaria, Dichromena/ Kyllinga/ Scirpus, Disa, Edrastima/ Hedyotis/ Oldenlandia, Erica, Erica/ Ericoides, Fuirena, Mariscus, Rhynchosia, Sutera) per la compatta globosa o ovata infiorescenza
(Alyssum, Amomum, Ancistrorhynchus/ Angraecum/ Cephalangraecum/ Listrostachys, Baccharis, Campanula/ Campanula glomerata subsp., Cirsium, Cycladenia/ Hemizonia, Echinops, Glechoma/ Nepeta, Gnidia/ Lachnaea, Ononis/ Ononis striata subsp., Pleiocarpidia/ Urophyllum, Psoralea, Pteronia, Telis/ Trigonella) per i fiori in capolini
(Attalea) per i fiori femminili sessili, compatti, all’estremità del rachide
(Brassaia/ Heptapleurum/ Schefflera) per l’infruttescenza globosa
(Cannomois/ Restio) per le spighe oblungo-subclavate
(Carex/ Carex pyrenaica var., Eragrostis) per la densa spiga ovata
(Dendrolobium triangulare subsp./ Desmodium) per i fiori umbellato-capitati
(Dianthus) per i fiori subsessili capitati
(Eriocaulon, Pavetta) per le infiorescenze terminali emisferiche
(Ferula) per le dense ombrellule globoso-capitate
(Fimbristylis) per le numerose spighe fittamente aggregate
(Gnaphalium/ Metalasia) per i capolini riuniti in una sinflorescenza
(Gypsophila/ Gypsophila fastigata var.) per la compatta infiorescenza subcapitata
(Habenaria/ Pecteilis/ Plantaginorchis) per la compatta oblunga infiorescenza racemosa
(Hedysarum, Leucas/ Phlomis, Mentha, Phacelia, Priestleya) per la compatta infiorescenza capitata
(Hiraea) per le cime umbelliformi compatte
(Hypoestes/ Justicia/ Lepidagathis) per la compatta spiga terminale
(Illecebrum/ Paronychia) per i capolini terminali aggregati
(Juncus) per i capolini subumbellati
(Lessingianthus/ Vernonia) per i capolini disposti in ombrella capitata
(Manulea) per i fiori subumbellati
(Origanum) per i capolini terminali imbricati
(Rhynchospora/ Schoenus/ Scirpus) infiorescenza costituita da un capolino terminale compatto di spighette
(Ruellia) per le spighe terminali inizialmente capitate, poi elongate
(Schradera, Spermacoce) per i capolini terminali involucrati
(Teucrium) per il capolino terminale ovoide
1070 Cephalotáxus [Cephalotaxaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e da Taxus (vedi) genere delle Taxaceae: pianta simile a un tasso ma con amenti maschili riuniti in capolini
1069 Cephalóscypha [Cyphellaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e σκύφος scýphos tazza, per la forma del carpoforo
19987 Cephalophyllum [Aizoaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa, capo e da φύλλον phýllon foglia: per i cespi compatti delle foglie
6545 cephalonicus, a, um (Abies) da Cephallenia la maggiore delle isole ioniche, oggi Cefalonia (in greco moderno Kefallinia), Grecia
13129 Cephalocroton [Euphorbiaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e da Croton (vedi), un genere simile: Croton dotato di testa, riferimento all'infiorescenza terminale globosa dei fiori maschili
11251 Cephaloceraton [Isoëtaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e da κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno, con riferimento alle protuberanze a forma di corno delle guaine fogliari
1068 cephalíxus, a, um (Agaricus/ Cortinarius/ Gomphos/ Phlegmacium) dal greco κεφαλή cephalé testa e ἰξός iksos vischio: con il cappello vischioso
1067 cephálicus, a, um (Pelargonium) dal greco κεφαλή cephalé testa: per le compatte infiorescenze ad ombrella
9071 cephalarioides (Dipsacus, Scabiosa/ Sixalix) da Cephalaria (vedi), genere delle Caprifoliaceae, e dal greco εἷδος eídos sembianza: simile a una Cephalaria
1066 Cephalária [Dipsacaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa: perché i fiori sono raccolti in densi capolini
1065 cephalanthus, a, um dal greco κεφαλή cephalé testa e ἄνϑοϛ ánthos fiore:
(Adicea/ Pilea) per le cime maschili capoliniformi
(Aethionema/ Crenularia/ Eunomia) per l’infiorescenza racemosa compatta subglobosa
(Androsace) per i fiori ad ombrella su uno scapo molto corto
(Arcytophyllum/ Hedyotis) per i fiori in compatte cime ombrelliformi
(Artemisia, Astripomoea/ Astrochlaena, Astragalus/Tragacantha, Bugranopsis/ Ononis, Campanula, Cracca/ Tephrosia, Didymopanax/ Schefflera, Eritrichium, Eumachia/ Mapouria/ Margaritopsis/ Psychotria/ Uragoga, Genista, Guapira/ Torrubia, Lotodes/ Psoralea/ Psoralea badocana var., Marrubium, Memecylon, Ononis, Phylica, Rhynchospora, Stephania) per i fiori in capolini
(Atriplex) per i fiori maschili in compatti glomeruli
(Azalea/ Rhododendron) per i fiori densamente raggruppati all’apice dei rami
(Bonnaya/ Lindernia, Buxus, Cerastium, Clerodendrum, Ipomoea, Lysimachia, Medinilla, Newcastlia, Prestonia, Pycnocycla, Rudgea, Silene, Westringia) per le infiorescenze capitate
(Calamagrostis) per la densa pannocchia ovoidea
(Calyptranthes/ Chytraculia, Valeriana) per i fiori in densi glomeruli
(Carduus) per i fiori in corimbi compatti
(Carex/ Carex echinata var./ Carex leersii var./ Carex muricata subsp./ Carex muricata var./ Carex stellulata var./ Carex sterilis var.) per le spighe compatte subglobose
(Cyperus/ Cyperus laetus var./ Cyperus rigens subsp./ Mariscus) per le spighe ovate capitate
(Dicliptera) per le spighette biflori in compatti glomeruli oblunghi o oblungo-ovoidei
(Draba) per i fiori in compatti racemi capitati
(Elsholtzia) per le spighe capitate terminali o ascellari
(Gentiana/ Gentianodes) per i fiori, 6-10, raccolti insieme
(Ipomoea/ Jacquemontia) per le infiorescenze cimose glomerate
(Leucas/ Leucas menthifolia var.) per i numerosi fiori riuniti in verticilli terminali
(Microcorys) per le infiorescenze simili a capolini
(Pedicularis, Primula/ Primula pinnatifida subsp.) per le infiorescenze subcapitate
(Pelargonium) per i fiori riuniti in dense ombrelle
(Penstemon) per le infiorescenze a tirso subcapitato
13550 Cephalanthus [Rubiaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: per le infiorescenze costituite da glomeruli compatti globosi
13551 cephalanthi (Cuscuta) da Cephalanthus (vedi) genere che rappresenta il più comune ospite di questa pianta parassita
1064 Cephalánthera [Orchidaceae] dal greco κεφαλή cephalé testa e dal latino botanico anthera antera. L’autore non riporta l’etimologia, il protologo dà adito a due interpretazioni, la prima, più seguita, fa riferimento alla forma globosa dell’antera, la seconda alla sua posizione all’apice (in testa) alla colonna
7804 cepaeus, a, um (Allium) da cepa, nome latino della cipolla
(Anacampseros/ Sedum) dal latino cepaea cepea, dal greco κηπαια (Dioscoride), pianta simile alla portulaca
1063 cepaéstipes grafia alternativa per cepistipes (vedi)
1062 cepaeoídes (Agaricus/ Fungus) da cépa cipolla e dal greco εἷδος eídos sembianza: per il gambo bulboso
9664 cepaeifolius, a, um (Hutchinsia/ Iberis/ Lepidium/ Noccaea/ Thlaspi) dal latino cepaea (Sedum cepaea) cepea, dal greco κηπαια (Dioscoride) e da folium foglia: con foglie simili a quelle della cepea, pianta simile alla portulaca
1061 cepaefórmis, e grafia alternativa per cepiformis (vedi)
7981 cepaefolius, a, um errata grafia per cepaeifolius (vedi)
1060 cepáceus, a, um da cepa cipolla, che ha qualche affinità con questa specie:
(Antholyza, Ixia, Omentaria/ Tulbaghia) per la somiglianza delle foglie
(Bromelica/ Festuca/ Melica) per la base bulbosa
(Bulbine/ Ornithogalum) per la forma del tubero
27283 Cépa [Amaryllidaceae] forma utilizzata da Plinio in luogo dell’usuale caepa per cipolla (derivato dal greco κάπια kápia)
1059 cépa (Allium/ Porrum) forma utilizzata da Plinio in luogo dell’usuale caepa per cipolla (derivato dal greco κάπια kápia)
13548 Centúnculus [Primulaceae] diminutivo di cénto, centónis ricucitura di più stoffe
1058 centúnculus, a, um (Anagallis ) diminutivo di cénto, centónis piccola coperta fatta di pezze di vario colore, stuoia. Etimologia ignota, Plinio chiama centunculus una pianta erbacea usata per decotti, senza altra indicazione. Nome usato da Dillenius e ripreso da Linneo come nome generico per il Centunculus minimus, Afzelius non rilevando differenze con Anagallis lo utilizza come epiteto specifico per Anagallis centunculus, ambedue ora considerati sinonimi di Lysimachia minima
12994 Centropogon [Campanulaceae] dal greco κέντρον céntron pungolo e da πώγων pógon barba: riferimento al lungo stilo acuminato e barbato
6847 centroniae (Galium) da Centrones/ Ceutrones popolazione alpina della Gallia con capitale Darantasia, oggi Moutiers: di Centronia
23377 centroapenninicus, a, um (Festuca) dell'Appennino Centrale
11389 centroalpinus, a, um (Hieracium) delle Alpi centrali
9301 centro-appenninicus, a, um forma ortograficamente scorretta per centro-apenninicus (vedi)
8607 centro-apenninicus, a, um (Festuca) dell' Appennino Centrale
7112 centrifrons (Knautia) da centrum centro e da frons fronda, ramo frondoso: con rami che partono dal centro
1057 Centránthus [Caprifoliaceae] dal greco κέντρον céntron pungolo, sperone e ἄνϑοϛ ánthos fiore, con riferimento allo sperone alla base della corolla
13547 Centranthera [Orobanchaceae] dal greco κέντρον céntron pungolo, sperone e dal latino botanico anthera antera: per la piccola sporgenza, simile a uno sperone, che caratterizza l’antera
13546 centranthera (Pedicularis, Humboltia, Pleurothallis) dal greco κέντρον céntron pungolo, sperone e dal latino botanico anthera antera, dal greco ἀνθηρός antherós, fiorito: per la piccola sporgenza, simile a uno sperone, che caratterizza l’antera
8381 centralpinus, a, um (Astragalus) delle Alpi Centrali
10555 centifolius, a, um (Rosa) da centum cento e folium foglia: dalle cento foglie (o petali)
8510 centauroides
  • (Calcitrapa, Carduus, Cartesia, Cnicus, Jurinea) da Centaurea (vedi), genere delle Asteraceae, e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile a una Centaurea;
  • (Centaurea) rafforzativo che indica una specie tipica di Centaurea
27282 centaurodes (Arctium, Aster, Geraniospermum, Sedum) da Centaurea (vedi), genere delle Asteraceae, e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile a una Centaurea
13545 centaurius (Bothriocline/ Erlangea/ Stephanolepis, Calcitrapa, Carduus/ Klasea, Cartesia, Centaurea/ Calcitrapa/ Crepula/ Rhaponticum, Centaurium/ Chironia/ Erythraea, Cephalaria/ Lepicephalus/ Pycnocomon/ Succisa, Cnicus/ Leuzea/ Rhaponticum/ Stemmacantha, Colymbada, Comanthera/ Dupatya/ Eriocaulon/ Paepalanthus/ Syngonanthus, Cousinia, Crassula/ Grammanthes, Eclopes/ Relhania/ Staehelina, Jurinea, Knautia, Oocephala/ Vernonia/ Vernonia poskeana var., Pelargonium, Plagiobasis, Pteronia, Saussurea, Scabiosa, Xanthocephalum) da Centaurea (vedi), genere delle Asteraceae, e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile a una Centaurea
6266 Centaurium [Asteraceae] genere istituito da John Hill con riferimento al Centaurium minus, piccola Centaurea Centaurea, citato da C. Bauhin
10410 centaurina (Orobanche) della Centaurea, pianta parassita della Centaurea paniculata
1056 Centáurea [Asteraceae]dal latino centaureum e -ion (Lucrezio e Virgilio), centaurea, dal greco κενταυρίη (Ippocrate) e κενταύριον, κενταύρειον (Teofrasto) del centauro, così chiamata nella mitologia greca, come riporta Plinio, perché le sue virtù medicinali erano state scoperte da Chirone, il centauro saggio e mite, al contrario degli altri, educatore di dei ed eroi, e primo medico. Nelle leggende greche più antiche i centauri erano cavalieri barbari della Tessaglia, famosi per il coraggio, solo più tardi vennero raffigurati come esseri metà cavallo e metà uomo
1055 Cenocóccum [Gloniaceae] dal greco κενός cenós vuoto e da κόκκος cóccos granello, bacca, funghi globosi dal peridio cavo
1054 cenisius, a, um (Agrostis, Arabis/ Turritis, Astragalus australis var., Campanula, Carex, Cirsium, Festuca/ Festuca varia var., Galium/ Galium helveticum var., Gymnadenia/ Gymnadenia nigra var., Hieracium, Hieracium dentatum subsp., Hutchinsia, Koeleria/ Koeleria brevifolia var./ Koeleria gracilis var., Nigritella/ Nigritella rhellicani subsp./ Nigritella rhellicani var., Ononis, Pedicularis/ Pedicularis fasciculata subsp./ Pedicularis gyroflexa subsp., Phaca australis var., Poa/ Brachypodium, Poa concinna var., Rubus, Salix, Viola, Thlaspi) del Colle del Moncenisio, valico alpino delle Alpi Cozie, tra Francia e Italia
1053 cengialti (Iris) del Monte Cengio Alto, tra la Val Lagarina e la Vallarsa presso Rovereto
1052 Cenchrus [Poaceae] dal greco κέγχρος cénchros miglio, grano di miglio e per similitudine ogni granaglia e tutto ciò che ricorda un grano di miglio per forma e dimensione
10450 cenchroides (Aepogon/ Muhlenbergia, Anthephora/ Hypudaeurus, Echinospermum, Enneapogon/ Pappophorum, Gymnotrix, Hexarrhena/ Hilaria, Lappula, Panicum/ Setaria, Pennisetum, Scleria, Xanthium) da Cenchrus (vedi) e dal greco εἷδος eídos aspetto: simile a un Cenchrus
7580 cembra (Pinus) Linneo adotta il nome dialettale “cembro” delle popolazioni delle foreste della Rezia (provincia romana corrispondente all’odierno Alto Adige, Austria occidentale, e corrispondente versante italiano, Baviera meridionale e Svizzera orientale) riportato da Pietro Andrea Mattioli (1501-1577) nel suo “De Plantis Epitome utilissima”. Nome di origine incerta, secondo alcuni potrebbe derivare dall’alto tedesco antico zimbar legno, secondo altri dal nome dei Cimbri, popoli germanici che si stanziarono nell’area e la cui vita e cultura era legata alla foresta
1051 Céltis [Cannabaceae] antico nome greco (κηλτις ?) di una pianta citata da Erodoto, Dioscoride e Teofrasto, ripreso da Plinio per una pianta africana, con frutti dolci, probabilmente Ziziphus jujuba. Tournefort l’utilizzò per una pianta che presenta qualche somiglianza (frutti eduli, dolciastri) con il 'celtis' di Plinio
8044 celticus, a, um (Valeriana) dei Celti, popolazioni indoeuropee dello stesso gruppo linguistico che tra l’VIII e VI secolo a. C, dall’Europa centrale si diffusero nell’Europa occidentale, dalla penisola iberica alle isole britanniche:
(Fissidens) in riferimento al luogo di origine del tipo, la Cornovaglia, abitata in epoca preromana da tribù di lingua celtica
(Geranium robertianum subsp.) per il luogo di origine della sottospecie, le Isole Britanniche, abitato in epoca preromana da tribù di lingua celtica
(Quercus x) in riferimento al luogo di origine del tipo, il Portogallo sudoccidentale, abitato in epoca preromana da tribù di lingua celtica
(Taraxacum) per il luogo di origine, l’area atlantica delle isole britanniche, abitata in epoca preromana da tribù di lingua celtica
(Valeriana) Linneo fa riferimento a Bauhin che a sua volta fa riferimento al Nardus celtica di Dioscoride e precisa il luogo di origine, “Helvetia”, nome che deriva dagli Elvezi, popolazione di lingua celtica stabilitasi nell’altopiano svizzero in epoca preromana
(Viola) per il luogo di ritrovamento del tipo, i pressi della necropoli di Bougon, nell’odierna Nuova Aquitania, Francia, che evoca un “paesaggio celtico”
13544 Celtica [Poaceae] dei Celti, popolazione indoeuropea che nel VI a.C. si insediò nell’area centroccidentale della penisola iberica, fino alle coste atlantiche dell’attuale Portogallo, dove è diffusa l’unica specie appartenente al genere: Celtica gigantea
10702 celsianus, a, um (Agave, Borzicactus/ Cereus/ Cleistocactus/ Oreocereus/ Pilocereus, Cactus/ Mammillaria/ Neomammillaria, Echinocactus/ Echinocactus gibbosum var., Odontoglossum, Oncidium) in onore del vivaista francese Jean-François Cels (1810-1888) famoso coltivatore, insieme al fratello Auguste Cels (1809-1898), di cactacee e orchidee. Con l’improvvisa morte per colera del padre, François Cels, il vivaio “Jardin Cels” fondato dal nonno, Jacques Philippe Martin Cels, famoso in tutta Europa, rischiò di sparire, quasi tutta la collezione di piante rare venne svenduta, fu l’insistenza di amatori e studiosi a convincere due dei suoi figli, Jean-François e Auguste, a continuarne l’opera. Tenendo presente i nuovi interessi, si dedicarono quasi esclusivamente alla introduzione e coltivazione di cactacee e orchidee, delle prime Jean-François fu non solo un grande appassionato, ma anche un attento studioso, autore di numerose pubblicazioni
(Colea, Crataegus/ Crataegus oxycantha var./ Mespilus/ Mespilus pentagyna var., Liriopogon/ Tulipa/ Tulipa australis var./ Tulipa sylvestris subsp./ Tulipa sylvestria var.) in onore del botanico e orticultore francese Jacques Philippe Martin Cels (1740-1806). Dopo aver perso il suo impiego di esattore, a causa della rivoluzione, decise di mettere a frutto la sua passione per la botanica dedicandosi alla coltivazione di piante rare per l’epoca. Dopo varie vicissitudini e trasferimenti riuscì a creare un grande giardino-vivaio nei pressi di Parigi, il “Jardin de Cels”, divenuto presto famoso per il gran numero di piante esotiche in coltivazione, descritte in due pubblicazioni da Étienne Pierre Ventenat). Cels, oltre a fornire piante a orti botanici e giardini pubblici e privati, collaborò con i più famosi botanici dell’epoca e con i suoi scritti contribuì a diffondere in Francia la cultura del giardino
(Acacia, Brachysema/ Gastrolobium/ Pontania, Callista/ Erica/ Erica thunbergii var., Platychilum) in onore dell’orticultore francese François Cels (1771-1832), figlio di Philippe Martin Cels. Alla morte del padre continuò sulla sua scia a coltivare e introdurre nuove specie, a collaborare con istituzioni, studiosi e ad aprire il suo giardino a chiunque fosse interessato; alla sua scuola si formarono numerosi giardinieri esperti nelle nuove tecniche di coltivazione
1050 Celsia [Scrophulariaceae] genere dedicato da Linneo al professore dell'Università di Uppsala, il sacerdote Olof Celsius (1670-1756), linguista, storico, filologo e botanico, autore di uno dei più antichi erbari conservati nel Museo Svedese di Storia Naturale. Quando il giovane Linneo, le cui condizioni economiche non erano floride, si trasferì a Uppsala per studiare botanica e medicina, fu così colpito dal suo entusiasmo e voglia di apprendere da offrigli un posto dove vivere e l’uso della propria ricchissima biblioteca
12713 celsi, ii (Agave) in onore del vivaista francese Jean-François Cels (1810-1888) famoso coltivatore, insieme al fratello Auguste Cels (1809-1898), di cactacee e orchidee. Con l’improvvisa morte per colera del padre, François Cels, il vivaio “Jardin Cels” fondato dal nonno, Jacques Philippe Martin Cels, famoso in tutta Europa, rischiò di sparire, quasi tutta la collezione di piante rare venne svenduta, fu l’insistenza di amatori e studiosi a convincere due dei suoi figli, Jean-François e Auguste, a continuarne l’opera. Tenendo presente i nuovi interessi, si dedicarono quasi esclusivamente alla introduzione e coltivazione di cactacee e orchidee, delle prime Jean-François fu non solo un grande appassionato, ma anche un attento studioso, autore di numerose pubblicazioni
(Bryum/ Ceratodon purpureus var./ Dicranum) specie dedicata da Linneo al professore dell'Università di Uppsala, il sacerdote Olof Celsius (1670-1756), linguista, storico, filologo e botanico, autore di uno dei più antichi erbari conservati nel Museo Svedese di Storia Naturale. Quando il giovane Linneo si trasferì a Upsala per studiare botanica e medicina fu così colpito dal suo entusiasmo e voglia di apprendere da offrigli un posto dove vivere e l’uso della sua ricchissima biblioteca (Caccinia, Campanula/ Campanula rupestris subsp., Romulea/ Romulea rosea var.) in onore del botanico e orticultore francese Jacques Philippe Martin Cels (1740-1806). Dopo aver perso il suo impiego di esattore, a causa della rivoluzione, decise di mettere a frutto la sua passione per la botanica dedicandosi alla coltivazione di piante rare per l’epoca. Dopo varie vicissitudini e trasferimenti riuscì a creare un grande giardino-vivaio nei pressi di Parigi, il “Jardin de Cels”, divenuto presto famoso per il gran numero di piante esotiche in coltivazione, descritte in due pubblicazioni da Étienne Pierre Ventenat. Cels, oltre a fornire piante a orti botanici e giardini pubblici e privati, collaborò con i più famosi botanici dell’epoca e con i suoi scritti contribuì a diffondere in Francia la cultura del giardino
(Hovea, Rosa) in onore del botanico e orticultore francese François Cels (1771-1832), figlio di Philippe Martin Cels, Alla morte del padre continuò sulla sua scia a coltivare e introdurre nuove specie, a collaborare con istituzioni, studiosi e ad aprire il suo giardino a chiunque fosse interessato; alla sua scuola si formarono numerosi giardinieri esperti nelle nuove tecniche di coltivazione
1049 Celosia [Amaranthaceae] secondo l’opinione più accreditata dal greco κήλεος kéleos ardente, fiammeggiante, per la forma simile a una fiamma dell'infiorescenza
1048 Céllypha [Tricholomataceae] anagramma di Cyphélla (vedi), genere di funghi nel quale era stato inserito, precedentemente
1047 celláris, e
  • (Zasmidium, Corticium, Peziza) da cella (vinaria) cantina, per il possibile habitat;
  • (Clarkeinda) trovata per la prima volta in una cantina
13471 celina (Olea europaea var.) forse dal nome locale della cultivar Cellina
10387 celiensis, e (Ophrys) dalla nome della località del primo ritrovamento Ceglie Messapica , in provincia di Brindisi
11475 Célastrus [Celastraceae] dal greco κήλαστρος célastros, nome utilizzato da Teofrasto e Ippocrate per un albero sempreverde che conserva i frutti anche d’inverno (probabilmente un alloro)
1046 Celástrum errata grafia per Celastrus (vedi)
12101 celani (Ophrys x ) da Borgo Celano, frazione del comune di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, località del primo ritrovamento di quest'ibrido
1045 Cejpómyces [Ceratobasidiaceae] genere di funghi dedicato al micologo ceco Karel Cejp (1900-1979)
10815 Ceiba [Bombacaceae] nome vernacolare taino di grandi alberi dell’America centrale e meridionale, in particolare della Ceiba pentandra
13212 ceiba (Bombax) nome vernacolare taino di grandi alberi dell’America centrale e meridionale che ha dato il nome al genere Ceiba, affine al genere asiatico Bombax
1044 Cédrus Trew [Pinaceae] nom. cons.
Duhamel [Pinaceae] nom. rejic.
Mill. [Meliaceae] nom. rejic., sinonimo di Cedrela
Etimologia incerta, complicata dal fatto che sia il termine latino, cedrus, che greco, κέδρος cédros, sono stati utilizzati per indicare specie differenti ora incluse nei generi Cedrus e Juniperus. Di probabile origine semitica, molti fanno notare l’assonanza con l’ebraico אֶרֶז héder, più volte citato nella Bibbia e riferito per lo più al Cedrus libani, e con l’arabo قطران qaṭrān resina
12795 cedrorum genitivo plurale di cedrus, dei cedri:
(Alyssum/ Alyssum strigosum subsp., Brassica amplexicaulis f., Cephalaria, Digitalis subalpina var., Erodium, Indigofera, Polygonum, Pyrethrum, Quercus/ Quercus robur var./ Quercus sessiliflora var., Rosa, Rubus) piante che vivono nei boschi di cedro
(Erigonum, Holodiscus discolor var./ Holodiscus dumosus var.) della località The Cedras, Sonoma, California (Euphorbia, Senecio) specie di origine ignota, si suppone il Madagascar, in coltivazione presso il giardino botanico Les Cèdres di Cap Ferrat, di proprietà del botanico francese Julien Marnier-Lapostolle (1902-1976)
1043 cedretórum (Agrostis alba var./ Agrostis stolonifera var., Andryala/ Andryala integrifolia subsp., Andryala integrifolia var., Asphodelus, Bunium, Campanula filicaulis var., Digitalis/ Digitalis lutea subsp., Endymion/ Hyacinthoides/ Scilla ispanica var., Erigeron, Gymnocline, Jasione crispa susp./ Jasione crispa var., Jasione humilis var./ Jasione perennis var., Muscari, Sideritis erythrantha subsp., Trigonella, Vicia) genitivo plurale di cedrétus bosco di cedri: dei boschi di cedro
12238 Cedrelopsis [Ptaeroxylaceae] dal genere Cedrela (vedi) e dal greco ὄψις ópsis aspetto, somiglianza: simile a Cedrela
12237 Cedrela [Meliaceae] diminutivo di Cedrus (vedi) per il suo legno ha una fragranza simile a quella del legno di cedro
13020 Cecropia [Urticaceae] dal greco Κέκροψ Kecrops Cecrope, mitico re attico fondatore di Atene
20726 cecinae (Ophrys ×) della località detta Piano di Cecina (PI, Toscana) dove fu scoperto questo ibrido
13636 cecilfischeri (Phyllanthus) in onore del botanico britannico, nato in India, Cecil Ernest Claude Fischer (1874-1950). Ha svolto la sua attività lavorativa principalmente nel servizio forestale indiano, raccogliendo nel contempo una notevole quantità di campioni per l’Indian Botanic Garden di Calcutta. Dopo essere andato in pensione, dal 1925 al 1940 è stato assistente per l’India all’Herbarium dei Botanic Gardens, Kew. Autore di Flora of the Anaimalai Hills, Flora of the Presidency of Madras, The Flora of the Lushai Hills
13635 cecil-fischeri (Clerodendrum) in onore del botanico britannico, nato in India, Cecil Ernest Claude Fischer (1874-1950). Ha svolto la sua attività lavorativa principalmente nel servizio forestale indiano, raccogliendo nel contempo una notevole quantità di campioni per l’Indian Botanic Garden di Calcutta. Dopo essere andato in pensione, dal 1925 al 1940 è stato assistente per l’India all’Herbarium dei Botanic Gardens, Kew. Autore di Flora of the Anaimalai Hills, Flora of the Presidency of Madras, The Flora of the Lushai Hills
17934 cebennensis, e da Mons Cebenna, oggi Cevenne, catena montuosa della Gallia storica, nella Francia meridionale, luogo del primo ritrovamento:
(Adenocarpus/ Adenocarpus complicatus subsp./ Adenocarpus intermedius subsp., Anacampseros, Arabidopsis/ Arabis/ Cardaminopsis/ Erysimum/ Euxena, Arabis alpinus var., Chrysanthemum/ Leucanthemum/ Phalacrodiscus, Carduus, Cistus, Euphrasia/ Euphasia nemorosa subsp./ Euphrasia tatarica var., Festuca spadicea var., Galeopsis/ Galeopsis intermedia subsp./ Galeopsis ladanum subsp., Genista pilosa subsp., Geum, Hieracium, Hieracium lachenalii subsp, Ligularia, Odontites/ Odontites jaubertianus subsp., Pinus laricio var/ Pinus nigra var., Potentilla caulescens var., Ranunculus, Rosa, Saxifraga, Senecio, Sempervivum, Sempervivum tectorum subsp., Teucrium, Teucrium ochroleucum var., Ulmus/ Ulmus montana var., Viola, Vitis) (Amylocorticium/ Corticium, Legeriosimilis)
16004 Ceballosia [Boraginaceae] genere dedicato a Luis Ceballos y Fernández de Córdoba (1896-1967), botanico e ingegnere forestale spagnolo
1042 Ceánothus [Rhamnaceae] Linneo riprese l’antico nome greco κεάνοθος keánothos(derivato da καίω kaío io brucio e ὠθέω othéo io urto) usato da Teofrasto per una pianta spinosa, forse Cirsium arvense
11319 cazzae (Brassica incana var.) di Cazza, nome italiano dell'isola croata di Susac
10831 cayeuxi, ii (Assonia, Dombeya, Papaver, Solanum) in onore del botanico e orticultore francese Henri (Henrique) Cayeux (1869-1963) che eseguì raccolte di piante in Portogallo (1892-1908) e fu direttore del Giardino Botanico di Lisbona e, successivamente, delle ville e giardini di Le Havre, restaurando e abbellendo quelli esistenti e creandone di nuovi. Come orticultore è all’origine di oltre 200 varietà e ibridi, in particolare di iris, ortensie e rose, molti dei quali hanno avuto notevole successo
20357 Caxamarca [Asteraceae] grafia originaria spagnola di Cajamarca, antico nome Quecha di una zona del Perù Settentrionale
1041 cavus, a, um cavo, vuoto (cavum, i = buco, cavità, grotta):
(Astragalus crassicarpus var.) per il legume rigonfio e cavo
(Begonia) perché rinvenuta in una grotta calcarea
(Borckhausenia, Bulbocapnos/ Capnites/ Capnoides/ Corydalis/ Fumaria/ Pistolochia) per il bulbo cavo
(Cinchona/ ladenbergia, Clerodendrum/ Siphonanthus, Illigera) per gli steli cavi
(Miconia) per i giovani rami terminali cavi
(Yushania) per i culmi con nodi e internodi cavi
1040 cavolini, ii (Campanula/ Campanula fragilis subsp.) in onore del naturalista napoletano Filippo Cavolini (latinizzato in Philippus Caulinus) (1756-1810). Dopo aver esercitato per breve periodo l’avvocatura, si dedicò esclusivamente agli studi di zoologia, in particolare marina, con osservazioni che erano quasi rivoluzionarie per l’epoca, e botanica, campo in cui è noto per aver scoperto e descritto il fenomeno della caprificazione. Altro suo importante contributo è contenuto nell’opuscolo, Zosterae oceanicae Linnei anthēsis, in cui descrisse fiori e frutti della Posidonia oceanica, dimostrando la sua appartenenza alle piante vascolari
1039 cávipes da cávus cavo e da pes piede, con il piede cavo:
(Amblyanthe/ Dendrobium) per la base rigonfia e cava della colonna
(Bulbophyllum) per la base del labello leggermente concava superiormente
(Tachigali/ Tachigali paniculata var., Tachigalia) per la base del picciolo rigonfia e scanalata superiormente
(Agaricus/ Inocybe, Boletinellus/ Boletinus/ Boletus/ Euryporus/ Solenia/ Suillus, Ceratopodium/ Coelographium/ Ceratopodium/ Graphium/ Stilbum, Clavulina, Collybia/ Hydropus, Cortinarius, Entoloma, Gomphus, Hebeloma/ Hebelomatis, Hygrocybe, Marasmius, Melanoleuca, Pulveroboletus, Russula, Tricholoma) funghi con il gambo cavo
1038 cavillieri, ii (Alchemilla/ Alchemilla vulgaris var., Doronicum, Festuca, Hieracium, Viola, Viola calcarata subsp.) specie dedicate al botanico svizzero del Cantone di Vaud François Georges Cavillier (1868-1953) che erborizzò nelle Alpi Marittime. È stato curatore dell’erbario Burnat a Nant (Vevey) e successivamente docente al Conservatorio e Orto Botanico di Ginevra, coautore della Flore des Alpes Maritimes
23428 cavicola (Aspidistra, Hieracium froelichianum subsp., Nicotiana, Sloanea, Spiradiclis) da cavus cavità, buco e da colo abitare: che vegeta nelle cavità, negli anfratti
8502 caven (Acacia/ Inga/ Mimosa/ Vachellia, Vachellia farnesiana f.) nome vernacolare usato dai ‘Mapuche’, popolo amerindio del Cile centrale e meridionale e del sud Argentina
27263 cavanillesianus, a, um (Agrostis, Arenaria/ Arenaria aggregate subsp., Arenaria querioides subsp./ Arenaria tetraquetra subs., Arenaria conimbricensis subsp./ Arenaria fontqueri subsp./ Arenaria hispida var., Arenaria modesta var., Bomarea ovata var., Centaurea, Cerastium, Cheirolophus, Collomia, Diplotaxis virgata subsp./ Diplotaxis virgata var., Gossypium, Helianthemum apenninum subsp., Hibiscus, Hieracium, Lobelia/ Rapuntium, Malva, Moricandia moricandioides subsp./ Moricandia moricandioides var./ Moricandia ramburii subsp., Pellegrinia, Pernettya, Salvia, Siphocampylus, Sisymbrium/ Velarum, Sonchus, Sueda/ Sueda maritima var., Teucrium, Trisetum/ Trisetum velutinum subsp., Tupa, Vismia) specie dedicate al botanico spagnolo Antonio José (Joseph) Cavanilles (1745-1804). Dopo aver ottenuto il dottorato in teologia e filosofia ed essere stato ordinato sacerdote presbiteriano, si trasferì a Parigi come precettore iniziando contemporaneamente a interessarsi di botanica. Rientrato in patria nel 1789, a causa dei disordini causati dalla rivoluzione francese, descrisse piante raccolte in America nelle spedizioni botaniche nei vicereami del Perù e della Nuova Spagna. Nel frattempo percorse parte del territorio della penisola iberica raccogliendo una notevole quantità di campioni della flora locale che illustrò e descrisse nell’opera in sei volumi Icones et descriptiones plantarum quae aut sponte in Hispaniae crescunt, aut in hortis hospitantur (1791-1804), che è considerato il primo grande trattato sulla flora spagnola. Nel 1801 fu nominato direttore del Giardino Botanico di Madrid che nei tre anni prima della morte riformò profondamente e ne arricchì notevolmente l’erbario, la biblioteca, e la collezione di piante vive
1037 cavanillesi, ii (Acridocarpus, Adenophyllum, Agave, Ardisia, Asteriscus, Astragalus, Avena, Baldellia repens subsp., Boebera/ Dyssodia, Bonellia, Bouvardia, Brickellia/ Bulbostylis/ Coleosanthus, Bromus/ Serrafalcus, Caesalpinia, Calceolaria, Celsia, Cenchrus, Cieca, Cocliospermum, Collomia, Convolvulus, Daubentonia/ Sesbania, Erodium, Evax, Filago, Furcaria, Godetia, Haeupleria, Hibiscus, Huanaca, Ipomoea, Jasione, Lavandula, Lavatera, Limonium, Linaria, Lobelia, Lophochloa, Malvastrum, Narcissus, Nicotiana, Nototriche, Passiflora, Pavonia, Pelargonium, Primula, Rhus, Sideritis, Siphocampylus, Solanum, Sonchus, Spiraea, Teucrium, Trisetaria, Trisetum, Vicia/ Vicia lutea subsp., Toxicum, Vincetoxicum, Xanthium, Ximenesia) specie dedicate al botanico spagnolo Antonio José (Joseph) Cavanilles (1745-1804). Dopo aver ottenuto il dottorato in teologia e filosofia ed essere stato ordinato sacerdote presbiteriano, si trasferì a Parigi come precettore iniziando contemporaneamente a interessarsi di botanica. Rientrato in patria nel 1789, a causa dei disordini causati dalla rivoluzione francese, descrisse piante raccolte in America nelle spedizioni botaniche nei vicereami del Perù e della Nuova Spagna. Nel frattempo percorse parte del territorio della penisola iberica raccogliendo una notevole quantità di campioni della flora locale che illustrò e descrisse nell’opera in sei volumi Icones et descriptiones plantarum quae aut sponte in Hispaniae crescunt, aut in hortis hospitantur (1791-1804), che è considerato il primo grande trattato sulla flora spagnola. Nel 1801 fu nominato direttore del Giardino Botanico di Madrid che nei tre anni prima della morte riformò profondamente e ne arricchì notevolmente l’erbario, la biblioteca, e la collezione di piante vive
8673 cavallensis, e (Hieracium) del Monte Cavallo nel Gruppo della Majella - Abruzzo
13531 cauticola (Anisotome, Hylotelephium/ Sedum, Phyllanthus) da cautes scoglio, roccia e colo abitare, risiedere: piante che crescono su rocce scoscese
13529 causticus, a, um dal greco καυστικός kaustikós acre, aspro, caustico, pungente:
(Cissus/ Cissus trifoliata var.) per il succo di rami e foglie estremamente caustico per contatto
(Drypetes/ Guya) per il sapore e odore di senape del perisperma e delle foglie (Hadestaphylum/ Holigarna) per le proprietà cauterizzanti del succo dei frutti
(Haemanthus) per il succo acre e volatile della pianta che fa lacrimare gli occhi
(Laurus/ Lithraea, Persea, Rhus) per la linfa caustica e gli effluvi emanati dall’albero che provocano reazioni cutanee a chi sosta sotto la sua chioma
(Cortinarius/ Gomphos/ Hygramaricium/ Myxacium/ Phlegmacium/ Thaxterogaster) per il forte odore e il sapore bruciante della carne
1036 cáulium genitivo plurale di cáulis caule, stelo, dei cauli, degli steli:
(Acrotheca/ Acrothecium/ Phlyctema/ Rhabdospora, Ampullina/ Lophiostoma/ Lophium/ Navicella/ Platysphaera/ Sigarispora/ Sphaeria, Corticium/ Hypocrella/ Terana, Henningsomyces/ Maireina/ Solenia/ Tapesia, Naemacyclus) fughi che crescono su steli secchi o marcescenti
9886 Caulinia [Hydrocharitaceae] genere dedicato al naturalista napoletano Filippo Cavolini (latinizzato in Philippus Caulinus) (1756-1810). Dopo aver esercitato per breve periodo l’avvocatura, si dedicò esclusivamente agli studi di zoologia, in particolare marina, con osservazioni che erano quasi rivoluzionarie per l’epoca, e botanica, campo in cui è noto per aver scoperto e descritto il fenomeno della caprificazione. Altro suo importante contributo è contenuto nell’opuscolo, Zosterae oceanicae Linnei anthēsis, in cui descrisse fiori e frutti della Posidonia oceanica, dimostrando la sua appartenenza alle piante vascolari
10508 caulini (Posidonia) specie dedicata al naturalista napoletano Filippo Cavolini (latinizzato in Philippus Caulinus) (1756-1810). Dopo aver esercitato per breve periodo l’avvocatura, si dedicò esclusivamente agli studi di zoologia, in particolare marina, con osservazioni che erano quasi rivoluzionarie per l’epoca, e botanica, campo in cui è noto per aver scoperto e descritto il fenomeno della caprificazione. Altro suo importante contributo è contenuto nell’opuscolo, Zosterae oceanicae Linnei anthēsis, in cui descrisse fiori e frutti della Posidonia oceanica, dimostrando la sua appartenenza alle piante vascolari.
13528 cauliflorus, a, um da caulis gambo, caule e flos floris fiore: con fiori (e conseguentemente frutti) che crescono direttamente sul fusto o vecchi rami da gemme dormienti:
(Adenocalymma, Agapetes, Allexis, Amyema, Anacolosa, Aristolochia, Aulandra, Begonia, Boscia, Brandisia, Browneopsis, Bulbophyllum, Bunchosia, Calpocalyx, Casearia, Chisocheton, Chytranthus, Clavija, Clerodendrum, Cola, Concocharpus, Cremastosperma, Crossosperma, Crudia, Cyclea, Cynometra, Cyrtandra, Deinbollia, Diospyros, Drepananthus, Duguetia, Dysoxylum, Elatostema, Epidendrum, Eugenia, Fordia, Geijera, Glochidion, Goniothalamus, Gravesia, Grias, Harpullia, Heisteria, Helicia, Hoffmannia, Homalium, Hydnocarpus, Ilex, Isolona, Ixora, Justicia, Klarobelia, Lecanocarpus, Lepisanthes, Leplaea, Liparis, Lysimachia, Macphersonia, Macrostylis, Maesa, Mallotus, Malpighia, Mammea, Medinilla, Monanthotaxis, Montrouziera, Mortoniodendron, Mouriri, Mycetia, Oncostemum, Ouratea, Passiflora, Paullinia, Pauridiantha, Pavonia, Phyllanthus, Phyllarthron, Plagioscyphus, Planchonella, Plinia, Polyalthia, Praravinia, Psidium, Pseudobotrys, Pseudoparis, Pseudoxandra, Ryparosa, Sabicea, Salacia, Saurauia, Schisandra, Schizolaena, Schlegelia, Stelechocarpus, Stelis, Stenanona, Stylogyne, Syzygium, Tetrastigma, Tillandsia, Trichilia, Unonopsis, Vasconcelea, Vepris, Vismia, Vitex, Warneckea, Xerophyta, Zygia)
1035 caulicinális, e da cáulis caule, fusto, che è in relazione con il caule:
(Agaricus/ Agaricus stipitarius var./ Chamaeceras/ Collybia/ Crinipellis) fungo che cresce sui resti secchi o marci di erba o rami
6570 caulescens da caulis caule, fusto e dal suffisso incoativo -escens, provvisto di caule, fusto o che tende a formare un fusto:
(Aerangis, Aerobion/ Angraecum/ Epidorkis/ Mystacidium, Calanthe, Crossoglossa/ Malaxis/ Microstylis, Disa, Frondaria/ Humboltia/ Pleurothallis, Octarrhena/ Phreatia, Zygopetalum) orchidea monopodiale con fusto fogliato generalmente eretto
(Agapanthus, Clivia) per lo pseudofusto formato dalle basi fogliari imbricate
(Anthemis/ Sclerorhachis, Trichocline) per il caule ramificato eretto
(Anthericum/ Chlorophytum, Dimorphotheca, Evax/ Micropus/ Psilocarphus, Fosterella, Guzmania, Hormium/ Lepechinia, Kniphofia, Onopordum, Pentameris/ Pentaschistis, Sphaerostephanos/ Thelypteris) per la presenza di un corto caule
(Arctotis, Astragalus, Astragalus megacarpus var./ Astragalus oophorus var., Chrysactinium/ Liabum, Cyrtandra, Heuchera, Plantago/ Plantago sericea subsp.) per il caule suffruticoso
(Aridarum/ Burttianthus) per il caule compatto suberetto
(Asarum/ Japonasarum) per il caule radicante suberetto
(Axonopus/ Paspalum) per il culmo eretto o genicolato
(Begonia neglecta var., Eriogonum tenellum var.) per il caule semilegnoso più lungo di quello della specie
(Blyxa, Dupatya/ Eriocaulon/ Paepalanthus/ Syngonanthus, Eriocaulon/ Eriocaulon robustum var., Samolus) per il lungo caule fogliato
(Caputia scaposa var./ Senecio scaposus var., Carduus, Circaea/ Circaea alpina subsp./ Circaea alpina var., Cirsium esculentum, Diplotaxis muralis var., Echinops chamaecephalus var., Jurinea edulis f./ Jurinea edulis var./ Saussurea edulis var./ Vladimiria edulis f., Eryngium humile var., Gentiana/ Gentiana acaulis var., Gentiana alpina var., Himeranthus runcinatus var., Hypochaeris sesiliflora f., Launaea benadirensis var., Oenothera var., Oenothera cespitosa f., Oxalis furcillata var., Oxalis sellowiana var., Oxytropis oxyphylla f., Lachnocaulon engleri var., Paepalanthus vestitus var., Phiscomitrium sphaericum var., Plantago logopus var., Saussurea katochaete var., Saussurea kunthiana var., Saussurea woodiana f., Solanum var., Tillandsia stricta var., Trifolium monanthum var.) per la presenza del caule rispetto alla specie generalmente acaule
(Carlina/ Carlina acaulis subsp./ Carlina acaulis var./ Carlina subacaulis var., Elytraria) con caule più o meno lungo
(Chloopsis/ Ophiopogon) per il robusto caule fogliato
(Cryptanthus/ Rokautskyia, Dorstenia/ Pilea, Paepalanthus jauensis var./ Rondonanthus, Tillandsia) per il corto caule fogliato
(Dracaena/ Sansevieria) per il caule generalmente eretto
(Echinopsis/ Soehrensia/ Trichocereus/ Trichocereus camarguensis subsp.) per i lunghi fusti cilindrici ramificati
(Hechtia) per il cospicuo, lungo, prostrato o decombente caule
(Hedysarum krylovii var., Ixora scortechinii) per il caule più lungo di quello della specie
(Hepetis/ Pitcairnia) per il corto caule fogliato
(Iridirchis/ Iridorkis/ Malaxis/ Oberonia) orchidea con corto fusto alato e foglie distiche
(Iris kemaonensis var.) per il peduncolo notevolmente lungo rispetto a quello appena accennato della specie
(Henckelia/ Loxocarpus) per il lungo caule assente in molte altre specie congeneri
(Jaborosa) per i cauli plurimi prostrati
(Lampranthus deltoides var./ Mesembryanthemum/ Oscularia) per il corto caule succulento
(Leuzea/ Rhaponticum/ Serratula/ Stemmacantha) per la presenza di uno spesso caule
(Liparis) per il lungo sottile pseudobulbo simile a un fusto leggermente rigonfio alla base
(Lycopodium/ Selaginella) per il caule fogliato nella parte inferiore e ramificato in quella superiore
(Mandragora) specie himalayana con un corto fusto, assente in quelle della regione Mediterranea
(Mitella/ Mitellastra) per il fusto erbaceo eretto con 1-3 foglie simili a quelle basali, ma di dimensioni molto ridotte
(Navia) bromeliacea con caule ascendente
(Phacellaria) per il caule fruticoso
(Potentilla) affine alla Potentilla alba, ma con caule eretto
(Pterostylis) per il fusto flessuoso con 1-2 foglie
(Ranunculus) per il caule strisciante e radicante o ascendente
(Richterago, Viola) per il caule legnoso eretto
(Romulea/ Trichonema) per il caule totalmente fuori terra prima e durante l’antesi
(Saxifraga) per i fusti striscianti
(Schismatoglottis) per il sottile fusto eretto o decombente
(Splachnum/ Tetraplodon) per i corti fusti ramificati
(Streptocarpus) per distinguerla da specie affini acauli
(Telipogon) perché gli steli continuano a crescere anche dopo la fioritura e questa specie è molto più alta delle altre congeneri
(Vallisneria) per i lunghi fusti eretti fogliati prodotti a intervalli lungo il rizoma strisciante
(Werneria/ Werneria nubigena var.) per la presenza del caule assente in specie affini
(Zostera) per il lungo fusto che si forma al momento della fioritura
13527 Caulerpa [Caulerpaceae] dal greco καυλόϛ caulós gambo, stelo e da ἕρπω herpo strisciare: riferimento al portamento strisciante del tallo di queste alghe clorofite
1034 caudículus, a, um diminutivo di cáuda coda, piccola coda:
(Paraprasophyllum/ Prasophyllum) in riferimento al sottile lobo mediano del labello
13526 caudiculatus, a, um dal diminutivo di cáuda coda, caudicola, con una coda corta o sottile:
(Alstroemeria) per l’apice caudato dei tepali
(Aspidium/ Dryopteris/ Nephrodium/ Thelypteris) per l’apice lungo-caudato delle pinne mediane
(Calyptrocalyx, Linospadix/ Paralinospadix) per il sottilissimo prolungamento all’apice delle foglioline
(Crassula/ Tillaea) per la piccola coda all’apice delle foglie
(Cyathea/ Hemitelia, Hymenophyllum/ Mecodium/ Sphaerocionium) per le pinnule caudato-acuminate
(Cynanchum) per le caudicole del pollinario
(Dendrobium/ Dockrillia) per l’apice del labello caudato-acuminato
(Dubouzetia) per l’apice caudato delle foglie
(Elatostema, Ficus, Miconia) per la sottile, acuta coda all’apice della foglia
(Eschweilera, Lasianthus) per le foglie lungo-caudate
(Etlingera/ Phaeomeria/ Nicolaia) per le brattee floreali sottilmente acuminate
(Garcinia) per l’apice delle foglioline caudato-acuminate
(Hemarthria) per la gluma inferiore caudata
(Macrolobium/ Macrolobium discolor var.) per le bratteole caudato-acuminate
(Mussatia/ Petastoma/ Pseudocatalpa/ Tanaecium) per i denti del calice triangolari-filiformi
(Pentzia) per la base appendicolata dei loculi delle antere
1033 caudícinus, a, um (Agaricus, Lepiota, Boltus, Polyporus) da cáudex, cáudicis ceppo: funghi che crescono su ceppi
1032 caudatus, a, um da cauda coda, caudato, dotato di coda, di organi che presentano un prolungamento sottile
(Acanthus, Airochloa/ Koeleria/ Koeleria splendens subsp., Bencomia/ Poterium, Boehmeria/ Procris/ Ramium, Brylkinia/ Ehrharta, Carex/ Carex ferruginea subsp./ Carex ferruginea var., Cenchrus/ Gymnotrix, Cercouratea/ Ouratea, Chasmopodium/ Rottboellia, Indigofera, Liparis) per l’aspetto delle compatte, lunghe infiorescenze
(Achnatherum/ Amelichloa/ Jarava/ Stipa) per le glume corto-caudate
(Acianthus) per i lunghi sepali filamentosi
(Acer, Manihot, Neillia sinensis var./ Neillia thubetica var.) per l’apice caudato-acuminato dei lobi della foglia
(Acinodendron/ Melastoma/ Miconia, Acrodiclidium/ Chanekia/ Licaria/ Misanteca, Adinandra, Aeschynanthus/ Trichosporum, Afrodaphne/ Beilschmiedia/ Tylostemon, Alafia, Allomorphia/ Anerincleistus/ Styrophyton, Allophylus, Alsodeia/ Rinorea, Anthistiria/ Anthistiria gigantea subsp./ Themeda/ Themeda gigantea subsp:/ Themeda gigantea var., Anthurium, Antirhea/ Guettardella, Antistrophe, Aptandra, Aquilaria/ Brachythalamus/ Gyrinops, Ardisia/ Tinus, Arenga/ Borassus, Argyreia, Arisaema, Artabotrys, Aulacocalyx/ Randia, Bazzania/ Mastigobryum, Begonia, Benzoin/ Daphnidium/ Iteadaphne/ Lindera/ Tetranthera, Callicarpa, Calophyllum, Camellia/ Camelliastrum/ Thea/ Theopsis, Canarium, Canthium/ Cyclophyllum/ Plectronia, Cavendishia, Celtis, Cerasus/ Prunus, Cinnamomum/ Laurus/ Neocinnamomum, Cleistanthus, Columnea, Combretum/ Quisqualis/ Sphalanthus, Craterispermum, Croton/ Oxydectes, Culcasia, Cyclea, Cyrtandra, Cyrtophyllum/ Fagraea, Dendropanax, Desmos/ Meiogyne, Diasperus/ Phyllanthus, Diogenesia/ Themistoclesia, Dortmanna/ Lobelia/ Tupa, Elaeagnus, Elatostema, Fagopyrum/ Polygonum, Faramea, Freycinetia, Gonolobus/ Matelea/ Vincetoxicum, Graffenrieda, Grewia/ Leptonychia, Hechtia, Hedyotis, Henriettea/ Henriettella, Heptapleurum, Heterosamara/ Polygala, Hornschuchia/ Trigynaea, Hymenopus/ Licania, Ipomoea., Ischnosiphon, Ixora, Ixora coccinea var., Janusia, Lagerstroemia, Lantana, Leonia/ Mayanaea/ Orthion, Liquidambar/ Semiliquidambar, Lysiclesia/ Orthaea, Mabea, Macaranga, Mallotus, Mapania, Marcgravia, Marlierea/ Myrcia, Memecylon, Microglossa, Micropholis, Miliusa, Ophiorrhiza, Pandanus, Pavetta, Penstemon/ Penstemon angustifolius subsp./ Penstemon angustifolius var., Pericome, Philodendron, Phreatia, Pilea, Placodiscus, Pristimera, Rhamnella, Rourea/ Rourea minor subsp./ Santaloides, Salix/ Salix lasiandra subsp./ Salix lasiandra var./ Salix lucida subsp./ Salix lucida var./ Salix pentandra var., Salvia, Sandoricum, Senecio, Saussurea, Secamone, Semecarpus, Sida, Straobilanthes, Swartzia, Symplocos, Syzygium/ Tetraeugenia, Timonius, Triumfetta, Urophyllum, Vaccinium, Vellozia, Viburnum, Xylopia/ Xylopicrum) per l’apice delle foglie caudato-acuminato (Adiantum, Athyrium, Diplazium/ Tectaria, Lindsaea/ Nesolindsaea) per l’apice caudato delle pinne
(Aechmea/ Ortgiesia, Aeollanthus) per le brattee floreali lungo-caudate
(Aegilops/ Orrhopygium) per le lunghissime ariste
(Aeranthes, Arachnorchis/ Caladenia/ Calonema/ Calonemorchis) per sepali e petali lungamente caudati
(Albuca) probabile riferimento alle lunghe e appuntite foglie
(Amaranthus) riferito all'infiorescenza sottile, allungata e curva come una coda
(Amorphophallus) per la metà superiore dello spadice caudato
(Angorchis/ Angraecum/ Leptocentrum/ Listrostachys/ Plectrelminthus) per il lungo sperone alla base del labello
(Aphyllorchis, Brassia/ Epidendrum/ Malaxis/ Oncidium, Bulbophyllum/ Cirrhopetalum/ Phyllorchis/ Phyllorkis, Jacquemontia, Lepanthes, Masdevallia) riferito ai sepali caudati
(Arctotis, Aspilia) per l’apice caudato delle brattee involucrali
(Aristolochia/ Howardia) per l’apice del lobo superiore lungamente caudato
(Artemisia/ Artemisia campestris subsp./ Artemisia campestris var./ Oligosporus campestris subsp.) per i lunghi e sottili lobi delle foglie
(Asarum) riferito ai lobi calicini
(Asplenium) per l’apice delle pinnule assottigliato, setaceo
(Bactris, Balsamea/ Balsamodendrum/ Commiphora/ Protium, Boerlagiodendron/ Osmoxylon, Cassia/ Chamaefistula/ Senna, Catenaria/ Desmodium/ Hedysarum/ Ohwia/ Meibomia, Crudia, Dypsis, Entandrophragma/ Pseudocedrela, Inga, Jasminum, Machaerium, Rhus, Sarcopteryx, Schizostachyum, Styphnolobium, Talisia, Tetrastigma, Zanthoxylum) per l’apice delle foglioline caudato-acuminato
(Bidens/ Cosmea/ Cosmos) per le lacinie lineari-lanceolate delle foglie e dell’involucro
(Blechnum/ Blechnum occidentale var., Pteridium/ Pteridium aquilinum subsp./ Pteridium aquilinum var./ Pteris/ Pteris aquilina var.) per la lunghissima pinna terminale
(Brachystelma/ Stapelia/ Stisseria, Caralluma/ Orbea/ Orbeopsis, Hoya, Pentasacme, Spermacoce, Stichoneuron) per i lobi caudati della corolla
(Caesalpinia/ Erythrostemon/ Hoffmannseggia/ Schrammia) per la pinna terminale della foglia composta notevolmente più lunga
(Carica/ Jarilla) per le 5 lunghe appendici alla base del frutto
(Carum/ Pimpinella, Dimorphandra, Heptapleurum/ Schefflera, Lathyrus, Lonchocarpus, Millettia/ Otosema/ Phaseloides/ Pongamia) per le foglioline caudate all’apice
(Chasmopodium/ Rottboellia) per la prima gluma caudata
(Cheilanthes/ Cheilanthes tenuifolia subsp./ Dicksonia/ Hemionitis) per i lobi terminali lineari delle pinnule
(Corybas/ Calcearia) per l’apice caudato del sepalo dorsale
(Corydalis/ Corydalis longiflora var./ Fumaria, Lupinus) per lo sperone alla base del fiore
(Crotalaria) per il sottile prolungamento all’apice della carena
(Cypripedium/ Paphiopedilum/ Phragmipedium/ Selenipedium) per i petali lunghi e cascanti
(Dalbergia) per il legume terminante con una lunga coriacea ala
(Dryopteris/ Nephrodium/ Phegopteris/ Polypodium/ Stigmatopteris) per la lamina caudato-acuminata
(Echites/ Nerium/ Strophanthus) per i lunghissimi, lineari apici dei lobi della corolla
(Exochaenium/ Sebaea) per l’apice caudato dei segmenti del calice
(Erythrocephalum, Hypoestes) per le brattee esterne dell’involucro caudate
(Hexuris/ Peltophyllum/ Sciaphila, Lapeirousia/ Lapeirousia littoralis subsp.) per le lacinie del perianzio caudate
(Ithycaulon/ Orthiopteris/ Orthiopteris campilura var./ Saccoloma) per l’apice acuto dei lobi dei segmenti terminali
(Lampranthus, Ruschia) per gli apici dei lobi dello stigma
(Miquelia) per il frutto che termina con una lunga coda che deriva dallo stigma persistente
(Olyra) per le glume lungo-caudate
(Philadelphus) per l’apice caudato dei lobi del calice
(Pterobryopsis) per l’apice dei cauli secondari attenuati e arcuati
(Rosa) per l’apice caudato di brattee e sepali
(Sarcoglottis/ Veyretia) per l’apice caudato del labello
(Schistochila) per l’apice caudato del lobo ventrale delle foglie
(Spathiphyllum/ Urospatha) per la lunghissima sottile appendice all’apice della spata
(Strelitzia) per il sepalo inferiore caudato
(Styphelia) per il mucrone flessibile, spesso ricurvo, all’apice dei sepali
(Taccarum) per l’aspetto dello spadice
(Thismia) per la lunga appendice all’apice dei tepali più grandi
(Tillandsia confinis var.) per le brattee primarie inferiori lungo-caudate
(Trichosalpinx) per i sepali laterali lungo-caudati
(Trifolium) per le stipole caudate
(Veratrum/ Veratrum californicum) per la porzione superiore dell’infiorescenza caudata
(Verbascum) per le foglie dell’asse floreale caudate
(Vernonia/ Vernoniopsis) per le antere corto-caudate
(Wijkia extenuata var.) per i rami flagelliformi simili a una coda
(Wolfiella) per l’appendice caudata delle fronde
(Agaricus/ Coprinarius/ Coprinus/ Drosophila/ Panaeolus/ Psathyrella) per la radice caudata
27083 caudatuliformis, e (Taraxacum) da caudatulus, diminutivo di caudatus (vedi) dotato di organi che si prolungano in una coda e da forma aspetto: simile alla specie caudatulum
13247 caucasius, a, um (Hylotelephium, Tragacantha) da Caucasus Caucasia, regione a cavallo tra l'Asia e l'Europa: per la zona di origine
13206 caucasigenus, a, um da Caucasus Caucaso, regione a cavallo tra l'Asia e l'Europa e dal greco γένος génos origine, che nasce nel Caucaso:
(Hedera, Rubus, Sorbus, Tephroseris integrifolia subsp., Teucrium)
1031 caucasicus, a, um caucasico, del Caucaso, regione a cavallo tra l'Asia e l'Europa, per la zona dove la specie è stata osservata per la prima volta:
(Alchemilla, Anacamptis morio subsp., Androsace maxima subsp., Anemonoides, Antennaria, Anthoceros, Arabis, Arctostaphylos, Asarum, Asplenium septentrionale subsp., Asterella, Astragalus, Atraphaxis, Axyris, Brachythecium, Calamagrostis, Campanula, Campanula glomerata subsp., Carex, Carum, Celstis, Cephalanthera, Cirsium, Clinopodium, Corispermum, Corispermum aralocaspicum subsp., Corydalis, Crataegus, Crepis, Cyclamen coum subsp., Daphne, Delphinium, Diarthron, Dichoropetalum, Dioscorea, Dolichorrhiza, Doronicum, Dryas, Dryopteris, Elymus, Empetrum nigrum subsp., Erigeron, Eritrichium, Erysimum, Erythronium, Ferula, Festuca, Fritillaria, Gladiolus, Gnaphalium, Goniolimon, Hedysarum, Helictochloa versicolor subsp., Heracleum, Herniaria, Iris, Isatos, Kemulariella, Kickxia, Klasea flavescens subsp., Lamium, Leontodon, Leopoldia, Lomelosia, Lonicera, Melampyrum, Mutellina, Omalotheca, Onosma, Orchis purpurea subsp., Orobanche, Pedicularis, Pilosella, Poa, Polemonium, Polygala, Porella, Psephellus, Ranunculus, Rhododendron, Rhynchospora, Rubus, Salix, Senecio leucanthemifolius subsp., Saxifraga, Scilla siberica subsp., Scutellaria, Sempervivum, Senecio, Sobolewskia, Solenostoma, Solidago virgaurea subsp., Stachys inflata subsp., Stipa, Symphytum, Thymus praecox subsp., Tilia dasystyla subsp., Tilia rubra subsp., Tortula, Tripleurospermum, Valeriana, Vicia)
(Basiodendron, Blastenia, Boudiera, Cantharellus, Clytocibe, Conidiocarpus, Glonium, Inocybe, Marasmius, Melogramma, Pilaria, Puccinia, Pyrenochaeta, Suillellus, Trechispora)
1030 Caucalis [Apiaceae] da καυκαλίς caucalís, nome greco di un'ombrellifera citata da Teofrasto e Ippocrate
11484 caucalis (Anthriscus) da Caucalis (vedi) per la somiglianza con le specie di questo genere
12823 Catunaregam [Rubiaceae] latinizzazione del nome in malayalam katou-naregam della Catunaregam spinosa, composto da katou foresta e naregam agrume, agrume selvatico, per i frutti simili a piccoli limoni
13525 Cattleyopsis [Orchidaceae] da Cattleya (vedi) e dal greco ὄψις ópsis somiglianza, aspetto: simile a una Cattleya
13524 Cattleyella [Orchidaceae] diminutivo di Cattleya (vedi)
27218 cattleyanus, a, um (Guajava/ Psidium) in onore di sir William Cattley (1788-1835), coltivatore e collezionista di piante, nonché mecenate della botanica, nelle cui serre fruttificò per la prima volta in Europa.  Per notizie dettagliate sulla figura di William Cattley clicca qui
13523 Cattleya [Orchidaceae] genere dedicato all’inglese sir William Cattley (1788-1835), coltivatore e collezionista di piante nonché mecenate della botanica.  Per notizie dettagliate sulla figura di William Cattley e sull’arrivo in Europa dell’orchidea che a lui fu dedicata clicca qui
13640 cattleianus, a, um errata grafia per cattleyanus (vedi)
9103 cattarinianus, a, um (Silene) specie dedicata ad Aldo Josef Bernhard Brilli-Cattarini (1924-2006), botanico svizzero e pesarese di adozione, che fondò il Centro Ricerche Floristiche delle Marche a Pesaro
9230 catriae (Hieracium schmidtii ssp.) del Gruppo del Monte Catria fra le Marche e l'Umbria
13463 catinus bacile, catino
(Agaricus/ Clitocybe/ Infundibulicybe/ Omphalia) per il cappello imbutiforme
(Aleuria/ Geopyxis/ Peziza/ Pustularia/ Pustulina) per l’apotecio a forma di coppa
1029 catinoídes da cătīnus bacile e dal greco εἷδος eídos sembianza:
(Geopyxis/ Peziza/ Plicaria/ Pustularia) per l’apotecio a forma di coppa
1028 catíllus, um diminutivo di cătīnus bacile: bacinella, piattello:
(Aloina/ Barbula, Hypnum/ Rhaphidostegium) per la forma della foglia
(Bulbophyllum, Epidendrum) etimologia non riportata dagli autori, probabile riferimento alla forma del labello
7844 catholicus, a, um dal greco καθολικός catholicόs universale, generale, ma anche cattolico, di religione cattolica
(Brassica/ Diplotaxis/ Sisymbrium) secondo diversi autori l’epiteto fa riferimento ai luoghi di origine citati da Linneo, Portogallo e Spagna, noti regni cattolici
(Cucubalus/ Silene/ Viscago) Linneo nel protologo fa riferimento alla pianta citata da Cupani nel suo Hortus Catholicus, l’epiteto potrebbe quindi fare riferimento al catalogo delle piante che crescevano nel giardino botanico voluto dal principe di Cattolica
(Ophrys/ Pterygodium) secondo alcuni autori per i petali concavi simili al cappuccio di un monaco, secondo altri dalla forma del labello che può sembrare la croce pettorale di un prelato cattolico
25867 catherineae (Bucephalandra) specie dedicata all’artista botanica Eleanor Catherine in riconoscenza dell’accuratezza delle illustrazioni per l’opera The Genera of Araceae
(Macrocarpaea) in onore della ornitologa belga Catherine Vits proprietaria del famoso Copalinga Ecolodge in Zamora, Ecuador
13462 catherinae (Graphis) dal Mount Catherine, Queensland, Australia, luogo del ritrovamento di questo lichene
(Hymenophyllum) dal luogo di ritrovamento, il St. Catherine's Peak in Giamaica
(Leucospermum) l’epiteto è stato scelto in parte per l’aspetto dei fiori, che dall’alto ricordano i fuochi d’artificio noti nei paesi anglofoni come “ruota di Caterina” (“girandola” in Italia), e in parte in onore di Mrs. Catherine van der Byl che fornì all’autore, R.H.Compton, utili indicazioni sulla la località dove cresceva questa specie
13461 cathayensis, e (Anemone, Cardamine/ Centaria, Chaenomeles/ Chaenomeles lagenaria var./ Choenomeles/ Cydonia/ Cydonia japonica var./ Pyrus, Cryptobasis/ Iris, Cyathella, Dentaria, Dyospiros, Ilex serrata subsp., Jasminum, Machilus, Malva, Microtropis, Ormosia, Rosa, Schisandra grandiflora var., Semiliquidambar, Strychnos, Syzygium, Telosma) della Cina, antico Catai
13460 cathayanus, a, um (Begonia, Callicarpa, Cardiocrinum/ Lilium, Dryopteris, Echinops, Hedyotis, Hosta, Lespedeza penduliflora subsp., Lithocarpus/ Quercus/ Synaedrys, Morus, Oberonia, Paeonia, Piper, Polygonum, Populus, Potentilla eriocarpa var., Salix, Solanum, Trachelospermum) della Cina, antico Catai
13661 Cathaya [Pinaceae] della Cina, antico Catai
1027 cathárticus, a, um dal greco καθαρτικός katharticòs purificativo, purgativo:
(Allamanda, Bridelia, Bromus/ Ceratochloa, Canavalia, Cassia, Cenchrus, Chamaecrista, Convolvulus, Corchorus, Cracca/ Galega/ Tephrosia, Cypella/ Lansbergia/ Pseudotrimezia/ Trimezia, Ipomoea/ Pharbitis, Jatropha, Juglans, Lycopodium/ Urostachys, Linum, Rhamnus, Stevia, Trichilia) per l’uso di parti della pianta come lassativo o purgante
12945 Cathariostachys [Poaceae] dal greco καθαριός kathariós puro, netto e da στᾰχυϛ stáchys spiga: per l’infiorescenza costituita da un corto asse e ramificazioni laterali, terminanti con le spighette, disposte perfettamente a ventaglio, distiche
25868 catharinea (Plantago) originaria dell'isola brasiliana di Santa Catarina
8357 catharinae (Adenia, Kayea/ Mesua) in onore di Mrs. Catherine M. Bangham nata Masters (1903-1998) che collaborò con il marito Walther Nicholas Bangham (1903-1954) nella raccolta di piante a Sumatra (Indonesia) nel periodo 1931-1932 per conto dell'Arnold Arboretum
(Alectoria) in onore della botanica finlandese Laina Katarina Räsänen che raccolse l'olotipo nel 1942
(Anisomeris/ Chomelia, Bignonia/ Pithecoctenium, Blepharocalyx salicifolius f./ Blepharocalyx tweediei f., Bryum, Inga/ Feuilleea, Goniophlebium/ Marginaria / Polypodium/ Serpocaulon, Huperzia/ Lycopodium, Leucoloma, Lindsaea/ Lindsaea virescens var./ Odontosoria virescens var./ Stenoloma, Myrceugenia, Paepalanths, Papillaria, Pithecoctenium, Portulaca, Rudgea, Saccoloma) dello Stato brasiliano di Santa Catarina (Eugenia, Myrcia, Peperomia, Polypodium) dell'Isola Santa Catarina in Brasile
(Saussurea) in onore di Ecatherina Raczkovskaja che raccolse il tipo in Mongolia
(Thymus) specie dedicata dall'Autore prof. Camarda alla moglie Caterina che per prima notò il diverso profumo emanato dai timi della Corsica
1025 Catharanthus [Apocynaceae] dal greco καθαρός katharós puro e ἄνϑοϛ ánthos fiore: dal fiore puro, perfetto
13918 Catha [Celastraceae] da khat nome arabo delle foglie di Catha edulis, dalle proprietà stimolanti
16768 catesbyanus, a, um (Clematis/ Clematis dioica subsp./ Clematis virginiana var., Gymnobalanus/ Laurus/ Nectandra/ Ocotea/ Persea) in onore di Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista inglese che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
16767 catesbianus, a, um (Convolvulus spithamaeus subsp., Cypripedium, Milhania, Trilopus nigra var., Zanthoxylum) in onore di Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista inglese che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
16766 catesbeianus, a, um (Calystegia/ Convolvolus/ Convolvulus sepium var./ Convolvulus spithamaeus var.) in onore di Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista inglese che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
16765 catesbei (Cuttera, Xolemia) in onore di Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista inglese che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
16764 catesbaei (Andromeda, Convolvolus, Echites, Ficus, Gentiana, Ipomoea. Laurus, Leucothoe, Lilium, Lyonia, Pneumonanthe, Prunus, Quercus, Quercus nigra var., Rhododendron, Sarracenia/ Sarracenia flava var., Silene, Trillium) in onore di Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista inglese che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
16763 Catesbaea [Rubiaceae] genere dedicato a Mark Catesby (1682/3-1749), artista e naturalista che soggiornò a lungo in due occasioni nelle colonie britanniche dell’America, studiando e illustrandone la flora e la fauna, autore di Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands.  Per notizie dettagliate sulla figura di Mark Catesby clicca qui
8057 catenatus, a, um incatenato, concatenato, simile a una catena: (Arethusa/ Caladenia/ Petalochilus) per le due file di tubercoli glandolari sul labello simili a catene
(Caragana/ Caragana brevispina var., Cojoba/ Pithecellobium) per il legume moniliforme
(Cyathea, Pteridrys) per i peli catenati sulla superficie inferiore delle lamine
(Dendrobium) per gli pseudobulbi concatenati
(Elaphoglossum) per i lunghi peli multicellulari di piccioli e lamine catenati
(Euphorbia/ Monadenium) per la disposizione a catena delle radici tuberose
(Stelis) per la disposizione a catena dei ramicauli
(Veronica) per i lunghi racemi dai fiori pressoché sessili simili a catene
10776 catenae (Nigella) in onore di Arcadio Catena (sec.XVIII), abate cassinese (benedettino) e naturalista, autore di una Descrizione di varie produzioni naturali della Sicilia, indirizzata in una lettera al sig. G.F. Seguier. Ven. 1756
11535 catechu (Areca) dal nome vernacolare malese cachu
13158 catatianus, a, um (Benthamia, Dypsidium/ Dypsis/ Neophloga) in onore dell’ufficiale di marina, esploratore, medico e botanico francese Louis Dominique Maria Catat (1859-1933). Membro fondatore della Académie des sciences coloniales, autore di Voyage à Madagascar in cui sono riportati i dettagli della sua missione scientifica nel sud del Madagascar (1889-1891) durante la quale raccolse campioni della flora malgascia
1024 Catathelásma [Tricholomataceae] etimologia controversa, le intenzioni dell’autrice, la micologa statunitense Ruth Ellen Harrison Lovejoy (1882-?) non sono chiare; il Dizionario etimologico dei nomi botanici di Genaust suggerisce due possibilità: dal greco κατά catá in giù, in basso e da θηλασμός thelasmós allattamento (in Plutarco) perché le lamelle decorrenti verso il basso e la forma del gambo subradicante ricordano una mammella succhiata durante l’allattamento, oppure dal greco καταθέω katatheo correre giù (nella Cyropedia di Senofonte) sempre riferito alle lamelle decorrenti sul gambo
1023 Catástoma [Lycoperdaceae] dal greco κατά catá in giù, in basso e στομα stóma bocca, apertura. Negli altri generi della famiglia l’apertura (stoma) del peridio che contiene le spore è in posizione apicale per permetterne la deiezione a maturità. Le specie del genere Catastoma hanno la particolarità di avere l’apertura in basso, alla base del peridio, a maturità la “corteccia” che racchiude il peridio si divide, la parte inferiore resta attaccata al suolo, la superiore, col peridio, si libera e può essere facilmente capovolta, per eventi atmosferici o altro, portando lo stoma verso l’alto permettendo così la fuoruscita delle spore
13083 Catasetum [Orchidaceae] dal greco κατά catá in giù, in basso, verso il basso e da seta setola: per le due appendici antenniformi rivolte verso il basso presenti alla base della colonna dei fiori maschili. Quando vengono urtate leggermente da un insetto il pollinario viene catapultato in modo esplosivo, con una velocità stimata intorno a 2 m/s, aderendo al corpo dell’insetto che, visitando successivamente un fiore femminile, provvederà all’impollinazione
7345 catarius, a, um da catus, gatto, relativo ai gatti:
(Eupatorium) per l’odore piuttosto sgradevole, “di gatto”, della pianta
(Glechoma/ Nepeta) per l’attrazione che esercita sui gatti dovuta alla presenza nelle parti della pianta di un terpene simile ai loro feromoni
(Salvia) per l’infiorescenza che ricorda quella della Nepeta cataria
8328 cataractarum genitivo plurale di cataracta cascata, delle cascate, per la presenza di cascate nelle vicinanze del primo ritrovamento:
(Acroporium, Alchemilla, Allophylus, Aloë, Begonia, Brachythecium rivulare f./ Brachythecium rivulare var./ Hypnum rivulare var., Brocchinia/ Navia, Bulbophyllum, Calceolaria, Chamaedorea, Colura, Corydalis, Cuphea, Cyperus, Dendrobium tetragonum subsp., Dicranoloma, Doronicum, Erythroxylum, Euphorbia, Ficus, Frullania, Geissorhiza, Geranium, Gladiolus, Globba, Goeppertia, Helichrysum, Hieracium arragonense subsp., Hypnum, Isoglossa, Lessingianthus, Macrolobium, Micromitrium, Nautilocalyx, Ouratea, Pavetta, Piper, Plectranthus, Rhynchostegium, Riccardia, Salvia, Selaginella, Spermacoce, Spogiosperma, Stereophyllum, Thamnobryum, Vaupesia)
13082 cataractae genitivo singolare di cataracta cascata, della cascata, per la presenza di una cascata nelle vicinanze del luogo del primo ritrovamento:
(Acacia/ Racosperma, Acinodendron/ Miconia, Blepharis, Borya, Brittonodoxa/ Sematophyllum, Carex/ Carex oederi var., Couepia, Distichophyllum/ Hookeria/ Mniadelphus, Ernestia, Eumorpha/ Pelargonium, Feuilleea/ Inga/ Pithecellobium/ Pithecelobium/ Zygia, Homalomena, Hygrophila, Hyophila/ Merceya/ Scopelophila/ Weissia, Ipomoea, Jacquemontia, Justicia, Kielmeyra, Lepidagathis/ Teliostachya, Mimosa/ Minosa microcephala subsp./ Minosa microcephala var., Oxalis, Panoxis, Pilea, Pitcairnia, Pouteria, Psiadia, Retiniphyllum, Rotala, Solanum, Urtica)
11534 catappa (Buceras/ Juglans/ Myrabolanus/ Terminalia, Heritiera) latinizzazione del nome vernacolare malese ketapang
1022 Catapodium [Poaceae] dal prefisso greco κατα- cata- in giù, in basso, verso il basso e da πóδιον pódion pedicello, stelo, gambo: per gli steli prostrati
13080 cataonicus (Acantholimon/ Armeriastrum, Arctium/ Cousinia, Astragalus/ Tragacantha, Bunium/ Bunium bourgaei var., Centaurea/ Cheirolepis/ Phaeopappus, Cicerbita/ Lactuca, Cirsium, Convolvulus, Dactylorhiza/ Orchis, Festuca/ Festuca ovina subsp., Jurinea, Paronychia, Salix, Salvia, Stachys, Thlaspi, Verbascum/ Verbascum cheiranthifolium var.) della Cataonia, dal greco Kαταονία Cataonia, regione dell’Asia Minore (Turchia centrale)
8804 catanzaroi (Limonium) in onore di Francesco Catanzaro (1924-2004), botanico originario di Mazara del Vallo (TP)
1021 catanensis, e (Acrostichum/ Cheilanthes/ Cosentinia, Limonium/ Statice, Trifolium) di Catania, catanese
1020 Catananche [Asteraceae] dal greco κατανάγκη catananke erba magica per filtri amorosi, da καταναγκάζω katanankázo costringere, sforzare, avvincere, poiché si riteneva che una pozione a base di Catananche caerulea avesse la proprietà di far cadere innamorato chi la beveva
6767 Catalpa [Bignoniaceae] il nome deriva da kutuhlpa (che gli anglofoni pronunciano catalpa), termine Muscogee (popolazione indigena della Carolina) per questo albero col significato di testa alata. I nomi Catalpa e Catalpah vennero utilizzati da Mark Catesby tra il 1729 e il 1732, mentre Carlo Linneo la classificò come Catalpa Bignonia nel 1753. Giovanni Antonio Scopoli istituì il genere Catalpa nel 1777
1019 catalaunicus, a, um (Alchemilla/ Alchemilla alpina subsp./ Alchemilla asterophylla subsp./ Alchemilla hoppeana subsp./ Alchemilla plicatula subsp., Apium, Aster, Astragalus nevadensis subsp./ Astragalus sempervirens subsp./ Astragalus sempervirens var., Bellis, Calamintha, Carex, Cirsium, Cytisogenista/ Cytisus/ Cytisus arboreus subsp./ Cytisus arboreus var./ Cytisus malacitanus subsp./ Genista/ Sarothamnus, Dianthus/ Dianthus attenuatus var./ Dianthus pyrenaicus subsp., Galium palustre var., Gentiana, Gratiola officinalis var., Hieracium, Knautia/ Knautia arvernensis subsp./ Trichera, Leucanthemum/ Leucanthemum vulgare subsp., Limonium/ Statice, Lotus, Melampyrum/ Melampyrum nemorosum subsp./ Melampyrum nemorosum var., Melandrium, Myosotis, Nepeta, Odontites/ Odontites ruber var., Oedipodiella australis var. Oenanthe, Onosma tricerosperma subsp., Ophyris/ Ophyris bertolonii subsp./ Ophyris bertolonii var., Phagnalon, Quercus, Reutera, Rosa, Salix cinerea var., Satureya, Saxifraga/ Saxifraga callosa var. Sideritis, Stellaria, Teucrium, Thalictrum, THesium, Veronica, Xanthium) da Catalaunia nome tardo latino della Catalogna: di Catalogna, catalano
12905 Catachaetum [Orchidaceae] dal greco κατά catá in giù, in basso, verso il basso e dal neolatino chaeta setola, dal greco χαίτη chaíte capigliatura, criniera: con riferimento alle due appendici antenniformi rivolte verso il basso presenti alla base della colonna dei fiori maschili. Quando vengono urtate leggermente da un insetto il pollinario viene catapultato in modo esplosivo, con una velocità stimata intorno a 2 m/s, aderendo al corpo dell’insetto che, visitando successivamente un fiore femminile, provvederà all’impollinazione
1018 Catabrosa [Poaceae] dal greco καταβρωσις divoramento, atto del divorare, mangiare: per le glume e la palea inferiore subtroncate e eroso-dentellate
6766 Casuarina [Casuarinaceae] da Casuarius casuarius dal nome malese kasuari, casuario, grosso uccello dell’Australia, Nuova Guinea e isolatamente delle isole Arum e Ceram (Molucche): i rami afilli penduli di queste piante ricordano le piume setolose delle ali rudimentali dei casuari
12904 castus, a, um casto, puro, senza macchia
(Biophytum/ Oxalis/ Toddavaddia) etimologia non riportata dall’autore, ma probabilmente riferita ai fiori bianchi
(Coelogyne, Dendrobiu, Erica, Goodyera, Masdevallia, Maxillaria, Petrea rugosa f./ Petrea rugosa var., Phalaenopsis/ Phalaenopsis leukorrhoda var.) per il bianco dei fiori
(Mimosa) per le foglie sensitive
20973 castroviejoi (Acalypha, Aragoa, Armeria, Astragalus, Carex, Cuscuta, Filago, Geranium, Hippocrepis, Linum/ Linum suffrutticosum subsp., Mantisalca, Ophrys, Rubus, Trinia, Werneria) in onore del botanico spagnolo prof. Santiago Castroviejo Bolíbar (1946-2009). Direttore dell’orto botanico di Madrid dal 1984 al 1994, direttore scientifico del progetto Coiba, della stazione biologica di Coiba (Panama), promotore e principale ricercatore del progetto informatico Anthos sulla flora spagnola, membro di numerose associazioni e progetti nazionali e internazionali. È stato autore di numerose pubblicazioni, ma l’iniziativa più prestigiosa e impegnativa della sua carriera scientifica è stata l’organizzazione e edizione della Flora Hiberica, opera imponente di cui riuscì a pubblicare i volumi 1-4 prima della prematura scomparsa
1017 Castroviejoa [Asteraceae] genere dedicato al botanico spagnolo prof. Santiago Castroviejo Bolíbar (1946-2009). Direttore dell’orto botanico di Madrid dal 1984 al 1994, direttore scientifico del progetto Coiba, della stazione biologica di Coiba (Panama), promotore e principale ricercatore del progetto informatico Anthos sulla flora spagnola, membro di numerose associazioni e progetti nazionali e internazionali. È stato autore di numerose pubblicazioni, ma l’iniziativa più prestigiosa e impegnativa della sua carriera scientifica è stata l’organizzazione e edizione della Flora Hiberica, opera imponente di cui riuscì a pubblicare i volumi 1-4 prima della prematura scomparsa
8976 castribonensis, e (Mentha, Pyrus) di Castrum Bonum nome latino dell’attuale Castelbuono, centro delle Madonie in provincia di Palermo, luogo d'origine della pianta
1016 castóreus, a, um dal latino castor, dal greco κάστωρ kástor castoro, a sua volta derivato dal sanscrito kasturi: di castoro, relativo al castoro:
(Astragalus newberryi var., Packera/ Senecio) specie originarie della contea di Beaver (castoro), Utah, USA
(Rhamnus) dal luogo di rinvenimento del tipo, Beaver (castoro) Creek, Arizona, USA
(Rubus) per le bacche il cui aroma ricorda quello del castoreo, sostanza oleosa ricavata dalle ghiandole perineali del castoro, utilizzata in passato in medicina e profumeria e oggi, raramente, come fissativo nei profumi. L’estrazione, che comporta la morte dell’animale, ha rischiato di fare estinguere nel secolo scorso il Castor canadensis.
23239 casterinensis, e (Hieracium chondrillaefolium subsp./ Hieracium chondrilloides subsp. ) della Val Casterino di Tenda, nell'alta valle Roya (Francia), luogo dei primi ritrovamenti
8306 Castellia [Poaceae] genere dedicato al medico e botanico Pietro Castelli (1583–1661), fondatore dell'Orto botanico di Messina.  Per una dettagliata analisi della figura di Pietro Castelli si rimanda a: clicca qui
1015 castellanus, a, um (Acosta/ Centaurea/ Centaurea paniculata subsp., Adonis/ Adonis annua subsp./ Adonis annua var., Agrostis/ Agrostis alba subsp./ Agrostis capillaris subsp./ Agrostis stolonifera subsp., Alopecurus/ Alopecurus arundinaceus subsp./ Alopecurus pratensis var., Aristolochia pallida subsp., Armeria/ Armeria plantaginea subsp., Astragalus/ Tragacantha, Avena barbata subsp., Campanula, Cardamine, Desmazeria, Endressia/ Leuceres, Gaudinia, Globularia, Gypsophila, Hieracium/ Hieracium bifurcum subsp./ Pilosella, Jasione/ Jasione tristis subsp., Koeleria, Legousia/ Legousia falcata subsp./ Specularia/ Specularia falcata subsp., Lotus/ Lotus subbiflorus subsp., Medicago orbicularis subsp., Medicago orbicularis var., Mentha, Odontarrhena, Ophrys exaltata subsp., Orobanche/ Orobanche amethystea subsp., Pedicularis, Phillyrea medianifolia subsp., Quercus, Ranunculus/ Ranunculus bulbosus subsp., Rubus/ Tragopogon, Santolina rosmarinifolia subsp., Satureja intricata subsp., Senecio auricula subsp., Sideritis/ Sideritis hyssopifolia subsp./ Sideritis hyssopifolia var., Stachys) da Castella antico nome latino della Castiglia, regione storico-politica della Spagna nata dalla riunione di numerosi castelli: originario della Castiglia, castigliano
(Anisostachya) probabile riferimento al luogo in cui è stato ritrovato il tipo, nei pressi di Fort-Dauphin, Madagascar
(Croton scouleri var., Euphorbia viminea) da castellanus del castello: per il luogo di ritrovamento, la Isla Torre (Isla Genovesa) nelle Galápagos
(Ditassa) in onore del suo raccoglitore, il botanico argentino Alberto Castellanos (1896-1968) che ha effettuato numerosi viaggi di studio e estese raccolte nei paesi del Sudamerica, in particolare in Argentina, e nelle Isole Canarie. Professore di scienze naturali all’Università di Buenos Aires, ha rivestito in questo campo importanti ruoli, tra cui l’organizzazione del primo congresso botanico sudamericano, di cui è stato anche presidente, la direzione della sezione botanica del Museo di Scienze naturali di Buenos Aires e la fondazione del dipartimento di Botanica di Montevideo, è stato in oltre tra i promotori e fondatori della International Association of Plant Taxonomists. Costretto ad espatriare a Rio de Janeiro, dopo il colpo di stato del 1955, ha ricoperto un ruolo di docente al Museo Nazionale del Brasile. I suoi contributi più significativi hanno riguardato le famiglie delle Cactaceae e Bromeliaceae ed è stato l’autore del primo catalogo della flora argentina in Genera et Species Plantarum Argentinarum
16591 Castellanosia [Cactaceae] genere dedicato al botanico, paleobotanico ed esploratore argentino Alberto Castellanos (1896-1968), specialista di cactacee, che raccolse piante in Sud America
16590 castellanosi, ii (Aloysia, Aristolochia, Callisthene, Carex, Chilocardamum/ Sisymbrium, Cranichis, Gilia/ Giliastrum, Gymnocalycium, Hohenbergia, Jarava/ Stipa, Luzula, Mitranthes/ Neomitranthes, Mutisia/ Mutisia retrorsa var., Neltuma, Nyctocereus/ Peniocereus, Oxychloe, Passiflora, Prosopis, Puya, Spermolepis, Tassadia, Valeriana, ×Zephyranthus) in onore del botanico argentino Alberto Castellanos (1896-1968) che ha effettuato numerosi viaggi di studio e estese raccolte nei paesi del Sudamerica, in particolare in Argentina, e nelle Isole Canarie. Professore di scienze naturali all’Università di Buenos Aires, ha rivestito in questo campo importanti ruoli, tra cui l’organizzazione del primo congresso botanico sudamericano, di cui è stato anche presidente, la direzione della sezione botanica del Museo di Scienze naturali di Buenos Aires e la fondazione del dipartimento di Botanica di Montevideo, è stato in oltre tra i promotori e fondatori della International Association of Plant Taxonomists. Costretto ad espatriare a Rio de Janeiro, dopo il colpo di stato del 1955, ha ricoperto un ruolo di docente al Museo Nazionale del Brasile. I suoi contributi più significativi hanno riguardato le famiglie delle Cactaceae e Bromeliaceae ed è stato l’autore del primo catalogo della flora argentina in Genera et Species Plantarum Argentinarum
16589 Castellanoa [Amaryllidaceae] genere dedicato al botanico argentino Alberto Castellanos (1896-1968), che ha effettuato numerosi viaggi di studio e estese raccolte nei paesi del Sudamerica, in particolare in Argentina, e nelle Isole Canarie. Professore di scienze naturali all’Università di Buenos Aires, ha rivestito in questo campo importanti ruoli, tra cui l’organizzazione del primo congresso botanico sudamericano, di cui è stato anche presidente, la direzione della sezione botanica del Museo di Scienze naturali di Buenos Aires e la fondazione del dipartimento di Botanica di Montevideo, è stato inoltre tra i promotori e fondatori della International Association of Plant Taxonomists. Costretto ad espatriare a Rio de Janeiro, dopo il colpo di stato del 1955, ha ricoperto un ruolo di docente al Museo Nazionale del Brasile. I suoi contributi più significativi hanno riguardato le famiglie delle Cactaceae e Bromeliaceae ed è stato l’autore del primo catalogo della flora argentina in Genera et Species Plantarum Argentinarum
8362 castellanensis, e (Allium) da Castellana Sicula comune in provincia di Palermo: di Castellana
12903 Castanospermum [Fabaceae] da Castanea (vedi) castagno e dal greco σπέρμα –ατος spérma seme: perché i semi assomigliano alle castagne come dimensioni, forma e colore
12155 Castanopsis [Fagaceae] da Castanea (vedi) castagno e dal greco ὄψις ópsis aspetto: simile al castagno
20071 castanifolius, a, um errata grafia per castaneifolius (vedi)
1014 castáneus, a, um di colore castano:
(Acrostichum/ Elaphoglossum) per gli stipiti castani
(Aechmea/ Chevaliera) per le brattee floreali castano scuro (Aesculus) per i semi simili a castagne
(Aloë) per il colore castano bruno dei fiori e del nettare
(Alsophila) per il colore del rachide
(Aniba) con riferimento al colore delle foglie e del frutto secco
(Aspidium prescottianum var./ Polystichum/ Polystichum prescottianum f./ Polystichum prescottianum var.) per le scaglia sul rachide di colore castano o castano nerastro
(Asplenium, Cheilanthes/ Cheilanthes eatonii f., Cyathea) per stipite e rachide di colore castano
(Aster) per i fiori del disco che velocemente virano al rosa bruno o castano
(Blechnum/ Lomaria/ Struthiopteris) per il colore castano-marrone di stipite e parte inferiore del rachide
(Bryum) per il colore della seta
(Calamus) per il colore castano rossiccio dei frutti
(Calophyllum) per il colore del tomento sui rami e sulla gemma terminale
(Carex) per il colore castano delle scaglie
(Clethra) per i rami e la pagina inferiore delle foglie di colore castano allo stato secco
(Cereus/ Eulychnia/ Philippicereus) per le spine castane sul calice
(Cliffortia) con riferimento al ricettacolo
(Coleochloa abyssinica var./ Eriospora abyssinica var.) per il colore castano scuro delle spighe
(Cyclodictyon/ Hookeria) per il colore castano scuro della foglia
(Cyclosorus) per i peli castani sulla parte inferiore delle costole
(Cynanchum amplexicaule f./ Vincetoxicum amplexicaule var.) per il colore della corolla
(Cynoglossum) per il colore castano lucido delle nocule
(Cyperus/ Dichostylis) per il colore bruno delle spighette
(Cyrtandra) per la fitta peluria castana sulle nervature nella parte inferiore della foglia, sulle brattee floreali, sul calice, ovario, stilo e frutto
(Dryopteris/ Parathelypteris/ Thelypteris) per lo stipites castano
(Dyospiros/ Meba, Glochidion) per il colore delle foglie allo stato secco
(Eriochloa, Rhynchospora) per le spighette castane
(Eriosyce/ Eriosyce subgibbosa var./ Neoporteria/ Neoporteria subgibbosa f./ Neoporteria subgibbosa var.) per le spine castane
(Eugenia/ Syzygium) per il colore castano lucido delle foglie
(Fimbristylis/ Fimbristylis spadicea var./ Iria/ Scirpus) per le spighette castano nerastre
(Frailea) in riferimento al colore del fusto
(Gahnia) per il colore delle due glume apicali
(Helianthella) per il colore castano bruno dell’apice e parte mediana degli acheni
(Hirtella) con riferimento ai petali
(Hydnocarpus) con riferimento al frutto
(Hymenostomum/ Trichostomum) per i cespi compatti bruno-castani
(Ida/ Sudamerlycaste, Zingiber) in riferimento al colore del labello
(Juncus) per le capsule colore castano
(Litsea/ Malapoenna) per il colore bruno scuro delle foglie secche
(Meconopsis) per i petali marrone o rosso scuro
(Mielichhoferia) per la teca castana
(Mucuna, Prasophyllum) con riferimento ai fiori
(Multidentia) per il colore della pagina superiore delle foglie allo stato secco
(Ocotea) per le foglie castano-bruno da entrambi i lati
(Odontoglossum constrictum var.) per sepali e petali castani con margine giallo
(Paspalum) per le palee castane
(Pleurothallis) per il colore di sepali e petali
(Polyalthia) per i fiori bruno-arancio
(Polypodium) per il colore castano di stipite, rachide e costola
(Quercus) per le foglie simili a quelle del castagno
(Sarcanthus) per le fitte maculature brune sui sepali giallastri
(Salvia) per la corolla castano-purpurea
(Schizostachyum) per il colore della guaina
(Scleria) in riferimento al colore rosso bruno delle scaglie
(Solanum) per il colore del tomento sui rami, dei piccioli e della pagina inferiore della foglia
(Taraxacum) per gli acheni di colore castano
(Vellozia) per l’apice delle guaine fogliari castano scuro
(Wettinia) per le fitte e dure spine dei frutti simili a quelle delle castagne
(Xyris) per il colore delle brattee
(Agaricus/ Coelopus/ Cortinarius/ Gomphos/ Hydrocybe, Boletus/ Gyroporus/ Leucobolites/ Suillus, Coprinellus/ Coprinus, Lepiota/ Mastocephalus) per il colore del cappello
(Aleuria/ Galactinia/ Lachnea/ Peziza) in riferimento all’apotecio
(Calycellina/ Calycina/ Helotium/ Hymenoschphus/ Micropeziza) per l’ipofillo castano
11469 castaneifolius, a, um (Acalypha, Alchornea/ Necepsia/ Neopalissya/ Palissya, Alsodeia/ Rinorea, Ardisia, Argythamnia/ Caperonia/ Croton/ Ditaxis/ Meterana/ Tournesol, Asplenium/ Callipteris/ Diplazium, Begonia/ Tittelbachia, Bocquillonia, Brassaiopsis, Camptouratea/ Gomphia/ Ochna/ Ouratea, Cleidion, Clerodendrum, Clethra, Codonoboea/ Didymocarpus/ Henckelia, Cupania, Dahlstedtia/ Lonchocarpus, Davilla, Dendrophorbium/ Senecio, Didissandra/ Ridleyandra, Dillenia/ Wormia, Doliocarpus/ Othlis, Diospyros, Elaeocarpus, Euonymus, Eurya, Ficus/ Nothopegia, Helicia, Hugonia, Ilex, Maesa, Malache/ Pavonia/ Typhalea, Melanochyla, Miconia, Micromeles, Myristica/ Palala, Pachystroma, Procris, Psychotria, Quercus, Quercus pseudosuber var., Rhamnus, Rubus, Salacia, Saurauia, Schumacheria, Sorocea, Tecoma, Tetracera, Tragia, Ulmus) dal genere Castanea (vedi) e da folium foglia: con foglie simili a quelle del castagno
20073 castanefolius, a, um errata grafia per castaneifolius (vedi)
20074 castaneaefolius, a, um errata grafia per castaneifolius (vedi)
12168 Castanea [Fagaceae] dal nome latino del castagno, probabilmente derivato da Kastanáia villaggio della Tessaglia famoso per le sue piante
20072 castanaefolius, a, um errata grafia per castaneifolius (vedi)
12877 Cassytha [Lauraceae] neolatino dal greco kασύτας casytas, dal siriaco kəšūṯā, Cuscuta, genere istituito da Linneo per la Cassytha filiformis, pianta parassita delle lauracee dall’aspetto molto simile a quello delle Cuscuta (Convolvulaceae), con cui era stata confusa, ma “fructificatio diversissima”
1013 cassubicus, a, um (Cracca/ Ervilia/ Ervum/ Vicia/ Vicilla, Ranunculus) della Cassubia, regione nordoccidentale della Polonia abitata dai Kassubi, popolazione slava della Prussia orientale; la Cassubia era la regione attorno a Danzica
8984 cassubicifolius (Ranunculus) da cassubicus (vedi), epiteto di una specie di Ranunculus e folium foglia: che ha foglie simili a quelle del Ranunculus cassubicus
27203 cassinianus, a, um (Bulbostylis, Chartolepis, Gnephosis, Helichrysum/ Schoenia, Launaea/ Launaea mucronata subsp./ Launaea resedifolia subsp./ Rhabdotheca/ Sonchus/ Zollikoferia, Pteropogon, Launaya) in onore del magistrato, botanico e naturalista francese Henri (Alexandre Gabriel de) Cassini (1781-1832). Considerato l’ultimo discendente della dinastia di astronomi iniziata da Giovanni Domenico Cassini (1625-1712), naturalizzato francese (1673) col nome Jean Dominique, a causa degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese dovette abbandonare giovanissimo gli studi astronomici per dedicarsi a quelli giuridici e assumere importanti cariche nella magistratura francese. Ciò non gli impedì di seguire i suoi interessi botanici, in particolare nel campo delle Asteraceae, di cui è considerato uno dei massimi studiosi. Per una dettagliata analisi della figura e delle opere di Henri Cassini clicca qui
27204 Cassinia [Asteraceae] genere dedicato al magistrato, botanico e naturalista francese Henri (Alexandre Gabriel de) Cassini (1781-1832). Considerato l’ultimo discendente della dinastia di astronomi iniziata da Giovanni Domenico Cassini (1625-1712), naturalizzato francese (1673) col nome Jean Dominique, a causa degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese dovette abbandonare giovanissimo gli studi astronomici per dedicarsi a quelli giuridici e assumere importanti cariche nella magistratura francese. Ciò non gli impedì di seguire i suoi interessi botanici, in particolare nel campo delle Asteraceae, di cui è considerato uno dei massimi studiosi. Per una dettagliata analisi della figura e delle opere di Henri Cassini clicca qui
1012 cassinensis, e (Viola pseudogracilis ssp.) di Cassino o di Montecassino
15926 Cassine [Celastraceae] nome generico dato da Linneo a una pianta sudafricana per la grande somiglianza con la cassine (Ilex cassine) (vedi) americana
15927 cassine (Ilex)dal nome vernacolare cassine degli indigeni Timucua della Florida, cassena da quelli della Carolina, che utilizzavano le foglie, contenenti caffeina, per una bevanda rituale che bevuta in quantità provocava il vomito, rito purificatorio per prepararsi all’incontro col mondo degli spiriti
22665 cassianus, a, um
  • (Hieracium ssp.) dei dintorni della frazione San Cassiano del comune di Badia (BZ, TAA), località La Varella, luogo del primo rinvenimento da parte di Renato Pampanini
  • (Launaea mucronata subsp./ Sonchus/ Zollikoferia) errata grafia per cassinianus, in onore del magistrato, botanico e naturalista francese Henri (Alexandre Gabriel de) Cassini (1781-1832). Considerato l’ultimo discendente della dinastia di astronomi iniziata da Giovanni Domenico Cassini (1625-1712), naturalizzato francese (1673) col nome Jean Dominique, a causa degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese dovette abbandonare giovanissimo gli studi astronomici per dedicarsi a quelli giuridici e assumere importanti cariche nella magistratura francese. Ciò non gli impedì di seguire i suoi interessi botanici, in particolare nel campo delle Asteraceae, di cui è considerato uno dei massimi studiosi. Per una dettagliata analisi della figura e delle opere di Henri Cassini clicca qui
11193 Cassia [Fabaceae] dal latino cassia, quassa (cinnamomum), dal greco κασια, κασσια casia, cassia, dall’ebraico qĕṣī‘āh tagliare via, con riferimento al modo di ricavare la corteccia, nome utilizzato da Linneo per la Cassia fistula
10646 caspius, a, um (Allium/ Amaryllis/ Crinum, Ammannia, Ammodendron, Artemisia, Asparagus, Astragalus, Bilacunaria, Caesalpiniodes, Centaurea, Crocus/ Crocus boryanus var., Echinospermum, Ephedra distachya f./ Ephedra distachya var., Galanthus, Glyceria, Helenium, Karelinia/ Pluchea/ Serratula, Lappula, Limonium, Lycium, Medicago, Melilotus, Nelumbium, Onosma, Orchis/ Vermeulenia, Rhaponticum, Serratula, Statice, Stipa/ Stipa arabica subsp., Taxanthema, Tetradiclis, Tragacantha, Viola) del Mar Caspio, della regione caspica, che deriva il suo nome dai Caspi (in greco Κάσπιοι Kaspioi, in aramaico: kspy), etnia menzionata da Erodoto riferita ad antiche popolazioni dimoranti lungo le coste a sud e sud-ovest del Mar Caspio
10274 caspicus, a, um (Ammannia, Ankylobus/ Astracantha, Apseudes, Arthrocnemum, Astragalus/ Tragacantha, Avena barbata subsp./ Avena barbata var., Bassia, Bilacunaria/ Cachrys/ Echinophora/ Hippomarathrum, Centaurea, Centaurium, Cheiranthus/ Sterigmostemum, Cineraria/ Senecio, Cirsium, Cladochaeta, Colutea/ Sphaerophysa, Convolvulus, Crambe, Crambe/ Physoptychis, Cynoglossospermum, Echinopsilon, Echioides/ Lycopsis/ Nonea/ Onosma, Elaeagnus, Eremoblastus, Eritrichium, Erysimum, Erythraea, Ferula/ Peucedanum, Festuca/ Scleropoa, Galium, Gleditsia/ Gleditsia horrida subsp./ Gleditsia horrida var., Halimocnemis, Halocnemum/ Halostachys, Halocnemum/ Kalidium/ Salicornia, Hedypnois/ Leontodon,Heracleum/ Pastinaca, Hordeum, Inula/ Pentanema, Lappula, Lagoseris, Loeflingia, Luzula/ Luzula forsteri subsp., Manna, Matthiola/ Matthiola odoratissima var., Medicago/ Medicago denticulata var., Melica persica subsp./ Melica persica var., Melilotus, Mesembryanthemum, Nanophyton, Nelumbium, Nelumbo, Nitraria, Nonnea, Pisum elatius subsp., Plantago, Polygonum, Populus/ Populus alba var., Prunus, Pterotheca, Raphanus, Rehum, Salix, Saxifraga, Serratula, Sigesbeckia/ Sigesbeckia orientalis subsp., Silene, Sinapis, Tamarix, Trapa, Typha, Willemetia) della regione caspica che deriva il suo nome dai Caspi (in greco Κάσπιοι Kaspioi, in aramaico: kspy), etnia menzionata da Erodoto riferita ad antiche popolazioni dimoranti lungo le coste a sud e sud-ovest del Mar Caspio
9913 Casmanthe errata grafia per Chasmanthe (vedi)
12901 Casimiroa [Rutaceae]genere dedicato dal prete, naturalista e botanico messicano Pablo de La Llave (1773-1833) a Casimiro Gómez (?-1815), indigeno messicano della tribù degli Otomi nato a Cardonal (e adottato dal mercante spagnolo Pedro Marcos Gutiérrez) che nel 1810 allo scoppio della rivoluzione per l’indipendenza del Messico si attribuì il grado di colonnello e combatté contro i monarchici; fatto prigioniero, venne fucilato nel 1815 e la sua testa appesa a un albero a Santa Mónica (David Hollombe, pers. comm.). clicca qui  per un approfondimento sulla figura di Casimiro Gomez
12900 cashmerianus, a, um (Alchemilla, Campanula, Codonopsis, Corydalis, Crocus, Crocus sativus var., Cupressus/ Cupressus torulosa var., Delphinium, Euphorbia, Gymnandra, Herniaria, Lagotis, Lychnis, Lythrum, Melandrium/ Silene, Morus, Phlomis, Primula, Tulipa clusiana f.) da Cashmeria Kashmir, regione settentrionale del subcontinente indiano, di cui la Cina detiene il settore nordorientale, il Pakistan quello nordoccidentale e l’India quello meridionale
1011 caseárius, a, um (Ceiba, Ficus, Octolepis) in onore di Johannes Casearius (1642-1677), sacerdote e missionario olandese, ministro della Compagnia olandese delle Indie Orientali (VOC), coautore di Hortus Malabaricus insieme a Hendrik Adriaan von Rheede tot Draakestein clicca qui  per un approfondimento
12902 caseariae (Asterina, Meliola, Phyllacora) da Casearia (vedi), il genere delle piante ospiti di questi funghi parassiti
12896 Casearia [Salicaceae] genere dedicato a Johannes Casearius (1642-1677), sacerdote e missionario olandese, ministro della Compagnia olandese delle Indie Orientali (VOC), coautore di Hortus Malabaricus insieme a Hendrik Adriaan von Rheede tot Draakestein clicca qui  per un approfondimento
11957 Cascabela [Apocynaceae] dallo spagnolo cascabel bubbolo, sonaglio, ma anche crotalo: probabilmente per l’aspetto dei piccoli frutti, mortali come un serpente a sonagli
1009 casabonae (Acarna/ Carduus/ Chamaepeuce/ Cirsium/ Cnicus/ Ixine/ Lamyra/ Ptilostemon) in onore del botanico fiammingo Joseph Goedenhuyse, nome italianizzato in Giuseppe Casabona o Benincasa (†1595), dal 1578 botanico del Granduca di Toscana a Firenze e Pisa. Erborizzò sulle Alpi e gli Appennini e a Creta, fu in contatto con diversi studiosi italiani e stranieri, tra cui Ulisse Aldrovandi e Charles de l'Écluse (Carolus Clusius), direttore dell’orto botanico di Leida. clicca qui  per un approfondimento
11533 Caryota [Arecaceae] dal greco κᾶρυώτις karyótis termine utilizzato da Dioscoride per il dattero (κᾶρυωτός karyotós è la palma da datteri in Strabone), derivato da κάρυον káryon noce, ogni frutto con guscio duro, legnoso
1008 Caryopteris [Lamiaceae] dal greco κάρυον káryon ogni frutto con il guscio duro (come le noci) e πτερóν pterόn piuma, ala: dai frutti alati
8563 caryophyllus, a, um dal greco καρυόϕυλλον caryóphyllon garofano, che ricorda o ha attinenza con i chiodi di garofano, i fiori essiccati di Caryophyllus aromaticus (Syzygyum aromaticum), oppure con il garofano comune, Dianthus caryophyllus:
(Barnadesia, Xenophontia) per i fiori che ricordano quelli del garofano comune
(Bulbophyllum) per l’odore dolce e piuttosto pungente dei fiori che ricorda quello dei chiodi di garofano
(Cinnamomum/ Laurus) per l’odore e sapore della radice e corteccia simile a quello dei chiodi di garofano
(Croton/ Oxydectes) per l’odore delle foglie stropicciate simile a quello dei chiodi di garofano
(Dianthus/ Silene/ Tunica) nome latino con cui veniva indicato il garofano comune, utilizzato da Linneo come epiteto specifico per distinguerlo dal Caryophyllus aromaticus (vedi). Etimologia ignota
(Eugenia/ Jambosa/ Myrtus) per le caratteristiche simili a quelle del Caryophyllus aromaticus (Syzygium aromaticum), ora considerati suoi sinonimi
(Phlox) per la fragranza dei fiori simile a quella del garofano
27191 Caryophyllus [Myrtaceae] dal greco καρυοφυλλον caryophyllon garofano, genere istituito da Linneo (ora sinonimo di Syzygium), con basionimo Caryophyllus aromaticus, per indicare la pianta che fornisce i “chiodi di garofano”, così chiamati per il loro aspetto. Spezia nota e apprezzata da tempi remoti costituita dai fiori essiccati utilizzati per aromatizzare i cibi e in campo medico, portata nel Mediterraneo dall’Oriente attraverso le vie carovaniere. Di etimologia ignota, l’ipotesi avanzata da molti che derivi da greco κάρυον káryon frutto dal guscio duro e φύλλον phýllon foglia è poco convincente, per l’incongruenza tra i due termini e soprattutto con le caratteristiche della pianta. Potrebbe invece trattarsi di un nome ricavato per assonanza con quello dato alla pianta nei luoghi in cui era coltivata.
Nota: in tempi relativamente più recenti veniva indicato con lo stesso nome latino, caryophyllus, il comune garofano dei giardini, anche in questo caso l’origine del nome è ignota perché non si vede un evidente collegamento con l’omonima pianta aromatica. Linneo per il garofano comune istituì il genere Dianthus con basionimo Dianthus caryophyllus, utilizzando il nome con cui era generalmente noto come epiteto specifico
1007 caryophýlleus, a, um dal greco καρυόϕυλλον caryóphyllon garofano, che ricorda o ha attinenza con i chiodi di garofano, i fiori essiccati di Caryophyllus aromaticus (Syzygyum aromaticum), oppure con il garofano comune, Dianthus caryophyllus:
(Agrostis/ Aira/ Aira praecox var./ Airella/ Airopsis/ Aspris/ Avena/ Avenastrum/ Fussia, Anthonyza, Carex, Gentiana/ Kuepferia) secondo l’opinione più diffusa per le foglie che ricordano quelle del garofano
(Bignonia/ Tynanthus) per la radice aromatica utilizzata per conferire al rum un aroma che ricorda quello dei chiodi di garofano
(Jussiaea/ Ludwigia) per i frutti somiglianti ai chiodi di garofano
(Lavoisiera/ Microlicia) nessuna indicazione nel protologo, forse per i fiori che ricordano quelli del garofano
(Agaricus/ Chamaeceras/ Marasmius/ Pleurotus) per l’odore simile a quello dei chiodi di garofano
(Auricularia/ Craterella/ Helvella/ Merulius/ Peziza/ Phylacteria/ Shiphopilus/ Thelephora) per la forma che ricorda quella di un fiore di garofano
7428 caryophyllaceus, a, um dal greco καρυόϕυλλον caryóphyllon garofano, che ricorda o ha attinenza con i chiodi di garofano, i fiori essiccati di Caryophyllus aromaticus (Syzygyum aromaticum), oppure con il garofano comune, Dianthus caryophyllus:
(Acantholimon/ Armeriastrum/ Statice, Adromischus/ Cotyledon, Amygdalus, Anisanthus/ Antholiza/ Gladiolus/ Homoglossum, Pinguicula, Rosa) per i fiori rosa che ricordano quelli del garofano
(Dicypellium/ Ocotea/ Persea) per l’odore della corteccia che ricorda quello dei chiodi di garofano
(Freesia/ Ixia, Sparaxis) per l’intenso odore dei fiori come quello del garofano
(Montinia) per l’odore pungente delle foglie stropicciate che ricorda quello dei chiodi di garofano
(Orobanche) per l’odore del fiore che ricorda quello del garofano
9883 Caryolopha [Boraginaceae] dal greco κάρυον káryon ogni frutto con il guscio duro, legnoso e λόφος lóphos ciuffo, cresta: con frutti crestati
10865 Carya [Juglandaceae] dal greco κᾰρύα carya il noce Juglans regia (i cui frutti erano chiamati κάρυον cáryon)
1006 carvifolius, a, um (Anemia, Angelica/ Athamanta/ Cnidium/ Ligusticum/ Mylinum/ Selinon/ Seseli, Arachniodes/ Aspidium/ Byrsopteris/ Dryopteris/ Polystichum/ Rumohra, Artemisia, Bidens/ Cosmos, Bunium, Carum/ Pimpinella, Carum/ Ptychotis/ Sonderina/ Trachyspermum, Chabrea/ Dichoropetalum/ Holandrea/ Peucedanum/ Selinum, Echinophora/ Thecocarpus, Erodium/ Erodium romanum var., Falcaria, Lindsaea. Lomaria, Malabaila/ Pastinaca, Meum, Mikania, Onychium, Silaus, Sison) da carvi (vedi) cumino e folium foglia: con foglie simili a quelle del cumino (Carum carvi)
8731 carvifolium-chabraei (Dichoropetalum/ Holandrea/ Peucedanum) epiteto creato da Crantz e composto di due termini, il primo deriva da carvi (vedi) cumino e da folium foglia: con foglie da cumino, e il secondo dedicato al medico e botanico svizzero Dominique Chabrey (Dominicus Chabraeus 1610-1669). Chabrey recuperò e pubblicò nel 1650-51, con altri inediti, il manoscritto dell’opera principale di Jean (Johann) Bauhin (1541-1612), Historia plantarum universalis, in tre volumi. Successivamente pubblicò quella che può essere considerata una riedizione dell’opera di Bauhin, Stirpium icones et sciagraphia, ampliata e aggiornata con numerosi suoi contributi
6571 carvi (Carum) dal latino medievale carui, dall'arabo كَرَاوِيَا‎ karawia, di Caria, antica regione costiera sudoccidentale dell’Asia minore dove la specie era diffusa
1005 Cárum [Apiaceae] dal latino carum (careum in Plinio), dal greco καρός carόs (in Dioscoride), genitivo di Κάρ Cár, di Caria, antica regione costiera sudoccidentale dell’Asia minore dove la pianta era diffusa. Linneo nel protologo cita Dodoens e Bauhin che per l’origine del nome fanno riferimento ai due autori sopracitati
22649 caruelii (Hieracium brevifolium subsp., Primula ×) in onore del botanico italiano di origine anglo-francese Teodoro (Théodore) Caruel (1830-1898). Dopo aver frequentato le scuole superiori e l’università a Firenze, dove si era trasferito dall’India con la famiglia, divenne assistente di Filippo Parlatore. Successivamente si spostò a Milano e poi a Pisa, come professore di botanica e direttore dell’Orto Botanico. Infine tornò a Firenze, dopo la morte di Parlatore, subentrandogli come professore di botanica e assumendo la direzione del Giardino dei Semplici. Diresse per ventidue anni il Nuovo giornale botanico italiano e fu tra i fondatori della Società botanica italiana. Si occupò di morfologia e sistematica, tra le sue opere più importanti: Illustratio in Hortum siccum Andreae Caesalpini, Prodromo della Flora toscana, I generi delle Ciperoidee europee, Morfologia vegetale, Pensieri sulla tassinomia botanica e la continuazione della Flora italiana lasciata incompiuta da Filippo Parlatore
1004 caruelianus, a, um (Centaurea aplolepa subsp./ Centaurea paniculata f./ Centaurea paniculata subsp., Erythraea, Polygala/ Polygala vulgaris var., Uragoga) specie dedicate al botanico italiano di origine anglo-francese Teodoro (Théodore) Caruel (1830-1898). Dopo aver frequentato le scuole superiori e l’università a Firenze, dove si era trasferito dall’India con la famiglia, divenne assistente di Filippo Parlatore. Successivamente si spostò a Milano e poi a Pisa, come professore di botanica e direttore dell’Orto Botanico. Infine tornò a Firenze, dopo la morte di Parlatore, subentrandogli come professore di botanica e assumendo la direzione del Giardino dei Semplici. Diresse per ventidue anni il Nuovo giornale botanico italiano e fu tra i fondatori della Società botanica italiana. Si occupò di morfologia e sistematica, tra le sue opere più importanti: Illustratio in Hortum siccum Andreae Caesalpini, Prodromo della Flora toscana, I generi delle Ciperoidee europee, Morfologia vegetale, Pensieri sulla tassinomia botanica e la continuazione della Flora italiana lasciata incompiuta da Filippo Parlatore
9879 Caruelia [Hyacinthaceae] genere dedicato al botanico italiano di origine anglo-francese Teodoro (Théodore) Caruel (1830-1898). Dopo aver frequentato le scuole superiori e l’università a Firenze, dove si era trasferito dall’India con la famiglia, divenne assistente di Filippo Parlatore. Successivamente si spostò a Milano e poi a Pisa, come professore di botanica e direttore dell’Orto Botanico. Infine tornò a Firenze, dopo la morte di Parlatore, subentrandogli come professore di botanica e assumendo la direzione del Giardino dei Semplici. Diresse per ventidue anni il Nuovo giornale botanico italiano e fu tra i fondatori della Società botanica italiana. Si occupò di morfologia e sistematica, tra le sue opere più importanti: Illustratio in Hortum siccum Andreae Caesalpini, Prodromo della Flora toscana, I generi delle Ciperoidee europee, Morfologia vegetale, Pensieri sulla tassinomia botanica e la continuazione della Flora italiana lasciata incompiuta da Filippo Parlatore
1003 Cartilosóma [Coryolaceae] da cartil(ág)o, -inis cartilagine e dal greco σῶμα sóma corpo: per la consistenza cartilaginea di questi funghi
12898 cartilagineus, a, um da cartĭlāgĭnĕus cartilaginoso
(Achillea/ Achillea ptarmica subsp./ Chamaemelum/ Ptarmica/ Ptarmica salicifolia subsp./ Ptarmica vulgaris var.) per le squame dell’involucro cartilaginee
(Aciphylla/ Aciphylla traillii var.) per le foglioline cartilaginee
(Acronychia) per l’endocarpo cartilagineo
(Acrostichum/ Elaphoglossum, Allosorus/ Hemionitis/ Pteris, Angiopteris, Cheilanthes) per il margine cartilagineo delle pinnule
(Alchemilla, Campanopsis/ Wahlenbergia, Campylia/ Pelargonium, Chondrosea/ Saxifraga/ Saxifraga aizoon var./ Saxifraga paniculata subsp., Eugenia, Haloragis/Haloragis erecta subsp., Ehrharta, Ixia, Pternopetalum, Silene, Veronica/ Veronica linariifolia subsp./ Veronica spuria var.) per i margini cartilaginei delle foglie
(Anthurium/ Pothos, Capparis/ Capparis spinosa subsp., Cerasus serotina var./ Padus/ Padus serotina var./ Prunus/ Prunus serotina f./ Prunus serotina var., Clusia, Lepidium/ Thlaspi, Leucadendron/ Leucospermum/ Protea) per la foglia cartilaginea
(Blechnopsis/ Blechnum/ Oceaniopteris/ Salpichlaena/ Spicanta, Trichomanes) per la fronda subcartilaginea
(Bumelia/ Sideroxylon) per la parte basale dei sepali cartilaginea
(Cyperus/ Kyllinga) per la seconda gluma cartilagineo-incrassata
(Danaea) per i margini cartilaginei della pinna
(Helictotrichon, Paspalum) per i lemmi cartilaginei
(Isolepis/ Scirpus) per le squame cartilaginee
(Jasione, Lightfootia) per i margini cartilaginei delle foglie e delle brattee involucrali
(Jurinea/ Karvandarina) per le foglie parzialmente cartilaginee
(Orostachys) per le spine cartilaginose
(Panicum) per la base cartilaginea degli involucri delle spighette
(Stanleya) per le foglie cartilagineo-carnose
(Yushania) per le guaine cartilaginee
(Agaricus/ Clitocybe/ Gyrophila/ Tricholoma) per il margine cartilagineo del cappello
(Astrothelium/ Pyrenula/ Trypethelium/ Verrucaria, Lecanora/ Lichen/ Omphalodium/ Parmelia/ Parmularia/ Placodium/ Placolecanora/ Psoroma/ Squamaria) per la crosta cartilaginea
(Cladoderris/ Masseerina/ Stereopsis) per la consistenza cartilaginea del cappello quando secco
(Cortinarius/ Secotium/ Thaxterogaster) per la natura quasi cartilaginea della gleba
(Mutinus) per la struttura solida e resistente del ricettacolo
27190 cartilagineo da cartĭlāgĭnĕus cartilagineo, cartilaginoso
6632 carthusianus, a, um (Chondrosea, Dryopteris/ Polypodium, Polystichum) certosino, indica la località di prima raccolta, nei pressi della Grande Chartreuse nel comune di Saint-Pierre-de-Chartreuse (dipartimento dell'Isère)
1002 carthusianórum genitivo plurale di carthusianus, relativo all’ordine dei certosini
(Caryophyllus/ Dianthus carthusianorum subsp./ Tunica, Dianthus/ Silene, Scleranthus) pianta medicinale raccolta e coltivata dai certosini
(Cerinthe, Polygonum, Rubus, Salix) indica la località di prima raccolta, nei pressi della Grande Chartreuse nel comune di Saint-Pierre-de-Chartreuse (dipartimento dell'Isère)
(Pectis) nessuna indicazione nel protologo, probabile pianta medicinale coltivata dai certosini (Taraxacum) indica il locus classicus della specie, raccolta nei pressi della Certosa di Serra San Bruno, monastero certosino situato vicino all'omonima cittadina in provincia di Vibo Valentia
• Il collegamento dell'eponimo con i Karthäuser (in realtà Cartheuser), che pure si trova in vari repertori, è infondato. L'eponimo è già presente in autori del Cinquecento
1001 Carthamus [Asteraceae] latino medioevale di incerta origine, l’ipotesi più accreditata è che derivi dal nome arabo قرطم qurṭum (o qurṭam) del Carthamus tinctorius
7328 carstiensis, e (Medicago, Melampyrum/ Melampyrum barbatum subsp./ Melampyrum barbatum var., Thymus/ Thymus dalmaticus var.) da Karst Carso in sloveno: della regione carsica
1000 Carrichtera [Brassicaceae] genere dedicato a Bartholomeus Carrichter (~1507-~1573), medico e botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II d’Asburgo
12897 carri, ii (Acriopsis, Acronychia, Agapetes, Aglaia, Aporosa, Barringtonia, Calanthe/ Styloglossum, Calophyllum, Calymperes, Casearia, Coelogyne, Coptosapelta, Crepidium/ Fingardia/ Malaxis, Endiandra, Ficus, Finschia/ Grevillea, Fissistigma, Grevillea, Harpullia, Helicia, Kibara, Kuhlhasseltia, Litsea, Marsdenia, Melicope, Nothofagus, Pandanus, Sphaerostephanos, Sterculia, Syzygium) in onore del botanico neozelandese Cedric Errol Carr (1892-1936). Autodidatta, iniziò a studiare e raccogliere orchidee quando amministrava una sperduta piantagione in Pahang (Malaysia). Successivamente effettuò spedizioni di raccolta a Sumatra, Borneo e Nuova Guinea, intervallate da periodi di studio agli erbari dei Botanic Gardens di Singapore e di Kew. Al ritorno dall’ultima spedizione morì di febbre emoglobinurica, una rara complicanza della malaria. I campioni da lui raccolti, per le dettagliate informazioni annesse, sono considerati di grandissimo valore
(Anacheilium/ Prosthechea, Cycnoches) specie dedicata al botanico statunitense George Francis Carr jr. (1935- ) studioso del genere Cycnoches di cui ne ha rivisto la classificazione
(Australorchis/ Dendrobium/ Katherinea) in onore del raccoglitore del tipo Tom Carr
(Amelanchier, Cercospora) in onore del botanico statunitense William P. Carr che erborizzò nel South Dakota e Texas dal 1910 al 1913
(Dryopteris/ Nephrodium/ Phegopteris/ Polypodium/ Stigmatopteris) in onore del tenente Carr che ha trovato il tipo
(Melaleuca) in onore del botanico inglese Denis John Carr (1915-2008). Lettore di botanica all’Università di Melbourne (1958-1960), professore di botanica all’Università di Belfast (1960-1967) e professore all’Australian National University di Canberra (1968-1980), si è interessato in particolare al genere Eucalyptus. Autore di numerosi articoli su riviste scientifiche insieme alla moglie, Stella Grace Maisie Fawcett (1912-1988), e di due libri, Eucalyptus 1 e Eucalyptus 2
999 cárptus, a, um (Agaricus/ Inocybe) lacerato, diviso, da cárpo sminuzzare, lacerare: per la consistenza filamentosa
998 carpóphilus, a, um (Flammulaster) dal greco καρπός carpós frutto e φίλος phílos amico: per l’ambiente di crescita di questo fungo
12849 carpophiloides (Flammulaster) da carpophilus (vedi), epiteto di una specie congenere, e dal greco εἶδος eídos aspetto: simile al Flammulaster carpophilus
997 Carpobrotus [Aizoaceae] dal greco καρπός carpόs frutto e βρωτός brōtós commestibile: per il frutto edule
996 Cárpinus [Corylaceae] probabilmente dal proto-indo-europeo kar duro, da cui deriverebbe il celtico car duro + pen (pin) testa per il legno utilizzato per fare i gioghi per i buoi
7435 carpinifolius, a, um (Acalypha/ Ricinocarpus, Acer, Begonia/ Gireoudia, Bernardia/ Bernardia dichotoma var., Cantinoa/ Hyptis/ Mesosphaerum, Grewia/ Vincentia/ Vinticena, Jatropha/ Milbraeida/ Neojatropha/ Plesiatropha, Malvastrum/ Malvinda/ Sida/ Sida acuta subsp./ Sida acuta var., Ostrya/ Ostrya italica subsp./ Ostrya virginiana subsp., Ottonia/ Piper, Rhamnus/ Planera/ Zelkova, Rubus/ Rubus fruticosus subsp./ Rubus fruticosus var./ Rubus pilosus var./ Rubus villicaulis var./ Rubus vulgaris f., Sida, Waltheria) da Carpinus (vedi) carpino e da folium foglia: con foglie simili a quelle del carpino
16211 carpinicola (Gnomonia) da Carpinus (vedi) e da colo abitare: perché questo fungo cresce sulle foglie cadute del carpino
995 carpini genitivo di Carpinus (vedi): del càrpino
  • (Boletus/ Leccinum) perché questo fungo cresce presso le piante di carpino
  • (Camarographium) perché questo fungo cresce sui carpini
994 carpíneus, a, um da Carpinus (vedi) càrpino:
  • (Quercus) per la somiglianza con un carpino;
  • (Lecanora, Pezicula, Polyporus): per l’habitat preferito
9577 carpinetorum (Ranunculus, Rubus) da Carpinus (vedi): dei carpineti, l’associazione vegetale che costituisce l’habitat preferito di queste piante
12848 carpineti (Cortinarius, Dermocybe, Pluteus) da Carpinus (vedi): dei carpini, il genere ospitante questi funghi
12790 Carphalea [Rubiaceae] dal greco καρφᾰλέος carphaléos arido, secco: per l’aspetto dell’arbusto
7882 carpetanus, a, um (Anacamptis coriophora subsp./ Anacamptis coriophora var./ Anteriorchis coriophora var./ × Orchidactyla/ Orchis/ Orchis coriophora subsp./ Orchis coriophora var., Anthemis, Arabis, Armeria/ Statice,, Carduus, Centaurea/ Centaurea nigra subsp./ Centaurea pratensis subsp./ Jacea, Cerastium/ Cerastium gracile var./ Cerastium ramosissimum f., Crocus, Doronicum/ Doronicum plantagineum subsp., Epilobium/ Epilobium montanum var./ Epilobium montanum proles, Evax/ Evax pygmaea subsp./ Filago, Galeopsis/ Galeopsis angustifolia subsp./ Galeopsis ladanum subsp./ Galeopsis ladanum var./ Galeopsis ladanum proles, Genista, Gnaphalium, Hieracium, Hippocrepis, Jasione/ Jasione laevis subsp./ Jasione perennis f./ Jasione perennis subsp./ Jasione perennis var., Leontodon/ Scorzoneroides, Lotus/ Lotus corniculatus subsp./ Lotus corniculatus var., Narcissus/ Narcissus bulbocodium nothosubsp., Pedicularis, Ranunculus/ Ranunculus gregarius subsp./ Ranunculus gregarius var./ Ranunculus ollissiponensis subsp., Rubus, Saxifraga/ Saxifraga arundana var./ Saxifraga atlantica subsp., Senecio, Thymus) della Carpetania, antica regione della Spagna centrale la cui città principale era Toletum (Toledo). La regione era abitata dai Carpetani, tribù celtica pre-romana citata per la prima volta da Polibio e successivamente da Tito Livio e Strabone
6697 Carpesium [Asteraceae] nome alterato dal greco κάρφος cárphos paglia, stoppia: perché in queste piante le squame embriciate esterne del calice sono di consistenza secca e arida come la paglia
9233 carpegnae (Hieracium) di Carpegna monte e comune della provincia di Pesaro e Urbino nella regione Marche
993 carpaticus, a, um (Abies/ Abies excelsa var., Achillea, Aconitum/ Aconitum lycoctonum subsp./ Aconitum lycoctonum var., Antennaria/ Chamaezelum/ Gnaphalium, Anthemis/ Anthemis cretica var., Anthyllis/ Anthyllis vulneraria subsp./ Anthyllis vulneraria var., Aronicum/ Aronicum scorpioides/ Doronicum/ Doronicum columnae subsp./ Doronicum grandiflorum subsp.,Asperula/ Cynanchica, Astragalus/ Oxytropis, Avena/ Trisetaria, Betula/ Betula alba var./ Betula pubescens subsp./ Betula pubescens var., Campanula/ Neocodon, Centaurea/ Centaurea phrygia subsp./ Centaurea plumosa var./ Jacea/ Jacea phrygia subsp., Dactylorhiza/ Dactylorhiza fuchsii subsp., Dryopteris, Erigeron, Euphorbia/ Tithymalus, Euphrasia, Festuca/ Leucopoa, Galiulm, Gentiana/ Gentiana germanica subsp./ Gentiana germanica var./ Gentiana praecox var./ Gentianella/ Gentianella lutescens subsp., Gymnadenia/ Nigritella/ Nigritella angustifolia var./ Nigritella nigra subsp./ Nigritella nigra var., Juncus, Heliosperma/ Ixoca/ Oberna, Heracleum/ Heracleum sphondylium subsp., Herbichia, Hesperis, Hieracium, Hippophae/ Hippophae rhamnoides subsp., Hypericum ×, Hytelephium/ Sedum, Larix/ Larix decidua subsp./ Larix decidua var., Lonicera, Luzula/ Luzula spadicea f./ Luzula spadicea var., Melampyrum, Melittis/ Melittis melissophyllum subsp., Muscari, Ornithogalum, Poa/ Poa nemoralis subsp./ Poa nemoralis var., Pedicularis, Polygala, Pyrola, Pyrus/ Sorbus, Ranunculus, Rosa, Rubus, Rumex, Saxifraga, Soldanella, Symphytum, Taraxacum, Viola) da Carpatus Mons: dei Monti Carpazi
992 cárpathum (Akhania/ Caroxylon/ Salsola, Campanula Campanula tubulosa var., Limonium/ Statice, Micromeria, Nigella) da Carpathus o Carpathos, dal greco Κάρπαθος Kárpathos, Càrpato, Scàrpanto, isola greca del Dodecaneso
991 carpáthicus, a, um (Amphigenes/ Festuca/ Leucopoa, Antennaria, Aronicum/ Doronicum, Astragalus/ Oxytropis, Centaurea, Crataegus, Dianthus, Ericoila/ Gentiana, Erinosma/ Leucojum/ Leucojum vernum subsp./ Leucojum vernum var., Gnaphalium, Hedysarum/ Onobrychis, Herbichia/ Jacobaea abrotanifolia subsp./ Senecio, Hieracium, Hypochaeris, Juncus, Knautia/ Scabiosa/ Trichera, Ligularia/ Senecillis, Lonicera, Pinus, Primula/ Primula elatior subsp./ Primula elatior subvar./ Primula elatior var., Ribes/ Ribes petraeum var., Saxifraga, Sempervivum/ Sempervivum montanum subsp./ Sempervivum montanum var., Solidago, Thymus, Tozzia/ Tozzia alpina subsp., Trifolium, Trisetum) da Carpathus Mons: dei Monti Carpazi
12847 carpathicola (Pilosella, Hieracium) da Carpatica Montes, i Monti Carpazi e da colo abitare, risiedere: piante originarie dei Carpazi
9877 Caroxylon [Chenopodiaceae] da Karo (Karoo), regione arida del Sudafrica, e ξύλον xýlon legno: legno del Karoo. Con le ceneri della pianta e grasso ovino la popolazione locale preparava un sapone
990 caroticolor (Hydnangium/ Octaviania/ Stephanospora, Inocybe) da caróta (vedi) carota e cólor colore: per il colore del carpoforo di questi funghi
10409 carotae (Orobanche) della carota (vedi), pianta ospite di questo succiamele
6648 carota (Daucus) dal greco καρωτόν karotón (tardo latino carōta) carota, in Difilo di Siphnos (Δίφίλος Díphilos, medico nato nel I sec. a.C. nell’isola greca di Σίφνος Síphnos), autore di de Rebus Naturalibus
11502 caroppoi (Quercus) in onore del suo scopritore, il botanico amatoriale italiano Oreste Caroppo (1977- )
11483 carolinus, a, um (Acacia, Carlomohria/ Halesia/ Mohria/ Mohrodendron, Cebatha/ Cocculus/ Epibaterium/ Menispermum/ Nephroia, Convolvulus/ Gynoisa/ Ipomoea, Eleocharis, Fothergilla, Geranium, Kalmia/ Kalmia angustifolia var., Padus, Phlox/ Phlox ovata f., Prunus, Ptelea, Rosa, Verbena) della Carolina (Nord e/o Sud), due stati degli USA
(Asplenium/ Asplenium formosum var.) raccolto sulla Charles Island
(Floreana), nell’Arcipelago delle Galapagos, durante il viaggio della nave di ricerca Albatross dell’ufficio della pesca degli USA (1887-1888)
(Banisteriopsis) in onore di Carol A. Gracie (1941-2021), una delle raccoglitrici del tipo e spirito trainante della bella “Guide to the Vascular Plants of Central French Guiana”. Botanica, fotografa e scrittrice è stato un membro stimato della comunità del New York Botanical Garden sia nel campo della ricerca che della divulgazione
(Bombax) Linneo figlio, ignaro che la pianta era già stata chiamata da Aublet Pachira aquatica, nel 1782 istituisce il genere Carolinea “alla memoria della principessa Sofia Carolina, marchesa di Baden, famosissima per l’amore per le piante e la botanica”, chiamandola Carolinea princeps. Personaggio identificato con Carolina Luisa, principessa d’Assia-Darmstadt, marchesa di Baden (1723-1783), nota per la notevole cultura e l’interesse per le scienze naturali e corrispondente di Linneo padre. Vellozo, ritenendo dalla descrizione di Aublet che rientrasse nel genere Bombax, nel 1829 la rinominò Bombax carolinum, utilizzando come epiteto specifico il nome generico dato da Linneo f.
(Cucumis) in onore del botanico inglese Charles Jeffrey (1934-2022) per i suoi notevoli contributi alla sistematica delle Cucurbitaceae. Dopo la laurea a Cambridge, nel 1957 fu assunto come tassonomista presso i Royal Botanic Gardens, Kew, dove rimase fino alla pensione. Nel 1994 si trasferì a San Pietroburgo presso l’Istituto Botanico Komarov fino a quando, per l’epidemia di Covid-19, non poté più accedere alla biblioteca e all’erbario
(Diphasiastrum/ Diphasium/ Lycopodium) in onore della Granduchessa Carlotta di Lussemburgo (1896-1985)
(Macroditassa) in onore della botanica brasiliana Carolina Nazareth Matozinhos, professore all’Università Federale di Rio de Janeiro
(Mimosa) dei dintorni di Carolina, Maranhão, Brasile
(Oxalis) in onore dell’Università Carolina di Praga (Universitas Carolina Pragensis), la più vecchia università dell’Europa centrale e Alma Mater dei primi tre autori, fondata nel 1348 e intitolata a Carlo IV di Lussemburgo (1316-1378)
(Rudgea) della località di San Carlos, Rio Negro, Venezuela
(Sceptrum) in onore del re Carlo XII di Svezia (1682-1718) valente condottiero e abile politico
11482 caroliniensis, e (Batschia/ Lithospermum, Diasperus/ Phyllanthus, Elytraria/ Tubiflora, Euonymus, Fragaria, Frasera/ Swertia, Gleditsia, Gratiola, Morella/ Myrica, Pattersonia/ Ruellia, Solanum, Trautvetteria) della Carolina (Nord e/o Sud), due stati degli USA
8380 carolinianus, a, um (Abies/ Pinus/ Tsuga, Abutilodes/ Malva/ Modanthos/ Sphaeralcea, Allium, Alopecurus, Alsinopsis/ Arenaria/ Geocarpon/ Minuartia/ Minuopsis/ Sabularia/ Sabulina, Amerina/ Pleiarina/ Salix, Amoria/ Trifolium, Ampelaster/ Aster/ Lasallea/ Symphyotrichum/ Virgulus, Anemone, Anil/ Indigofera, Azolla, Bacopa/ Obolaria/ Herpestis/ Hydrotrida/ Septilia, Boltonia/ Chrysanthemum, Cabomba/ Nectris, Calamintha/ Clinopodium/ Macbridea/ Melissa/ Melittis/ Satureja/ Thymbra/ Thymus, Calycomelia/ Fraxinus/ Fraxinus americana var./ Fraxinus nigra subsp./ Leptalix, Carduus/ Carthamus/ Cirsium, Carex, Carpinus, Cerasua/ Lauro-carasus/ Padus/ Prunus, Cistus/ Crocanthemum/ Halimium/ Helianthemum, Claytonia, Clinopodium, Commelina, Cracca/ Ervum/ Vicia, Delphinastrum/ Delphinium, Diplemium/ Erigeron/ Euthamia, Elephantopus/ Elephantopus scaber var., Evoista/ Lycium/ Panzeria, Festuca/ Tridens/ Triodia, Fimbristylis/ Scirpus, Frangula/ Rhamnus/ Sarcomphalus, Geranium/ Geranium dissectum var., Heuchera/ Heuchera americana var., Lepidotis/ Lycopodiella/ Lycopodium/ Pseudolycopodiella, Limonium/ Statice/ Statice limonium var./ Taxanthema, Parnassia, Phalaris, Pyrrhopappus, Ranunculus, Silene, Stachys, Vaccinium ×, Viburnum, Xyris) della Carolina (Nord e/o Sud), due stati degli USA
(Catasetum) dei dintorni di Carolina, Maranhão, Brasile
(Claoxylon, Cleistanthus) delle Isole Caroline, arcipelago della Micronesia nell’Oceano Pacifico
(Goodenia) in onore del botanico e pteridologo, australiano Roger Charles Carolin (1929), già professore associato all’Università di Sydney e Curatore del John Ray Herbarium. Autore di numerosi articoli sulle Goodeniaceae per Flora of Australia
27176 caroliniae (Amaryllis) in onore di Friderica Wilhelmina Carolina (1776-1841), regina di Baviera
7868 carolinensis, e (Alphitonia, Alpinia/ Languas, Amaracarpus/ Psychotria, Astronia/ Astronidium, Atractocarpus/ Randia/ Trukia, Bentinckiopsis/ Cyphokentia/ Cyphophoenix/ Exorrhiza, Capparis, Christella/ Cyclosorus/ Glaphyropteris/ Dryopteris, Cinnamomum, Clinostigma/ Dianella, Coelococcus/ Metroxylon, Cynometra, Dendrobium/ Grastidium, Diplocaulobium, Drypetes, Elaeocarpus, Elaphoglossum, Epipremnum/ Raphidophora, Eragrostis, Eugenia/ Syzygium, Ficus, Freycinetia, Garcinia/ Pentaphalangium, Glomera, Gomphandra/ Medusanthera/ Tylecarpus, Goniothalamus, Habenaria/ Peristylus, Humata/ Pachypleuria, Isachne, Ixora, Kentrochrosia/ Kopsia, Macaranga, Macropsychanthus, Maesa, Myrsine/ Rapanea, Pandanus, Phreatia/ Rhynchophreatia, Piper, Pterocarpus, Rinorea, Scindapsus, Spathoglottis, Spermacoce, Tepeinidium, Terminalia, Thelypteris) delle Isole Caroline, arcipelago della Micronesia nell’Oceano Pacifico (Borbonia/ Laurus/ Ocotea/ Persea/ Tamala, Chrysophyllum/ Sideroxylon, Conyza/ Pluchea, Crantzia/ Crantziola/ Lilaeopsis, Cynanchum/ Gonolobus/ Matelea/ Odontostephana/ Vincetoxicum, Dichondra/ Dichondra evolvulacea var./ Dichondra repens var., Erigeron, Frasera/ Swertia, Fraxinus, Hydrochloa/ Luziola, Hymenopappus/ Rothia, Hypoxis, Kuhnistera/ Petalostemon, Leptostachya/ Phryma/ Stylodon/ Verbena, Malus/ Pyrus, Oenanthe, Populus, Rhus, Rosa, Solanum, Stilla) della Carolina (Nord e/o Sud), due stati degli USA
(Delosperma, Khadia/ Mesembryanthemum/ Rabiea) dei dintorni di Carolina, Mpumalanga, Sudafrica
(Gymnocalycium, Mostacillastrum/ Sisymbrium) dei dintorni di Carolina, San Luis, Argentina
(Pilosocereus/ Pilosocereus flavipulvinatus subsp./ Pilosocereus flavipulvinatus var./ Pseudopilosocereus) dei dintorni di Carolina, Maranhão, Brasile
14148 Carolinella [Primulaceae] genere dedicato alla memoria di Carolina Orridge Henry (1868-1894, prima moglie del medico e botanico Augustine Henry (1857-1930) che nel 1881 si era trasferito in Cina al Servizio Doganale Imperiale, noto per avere spedito a Kew 15000 campioni essiccati, semi e 500 piante, molte delle quali oggi sono coltivate nei nostri giardini. Dopo il matrimonio, nel 1891, seguì il marito in Cina, ma si ammalò durante il viaggio di tubercolosi e alla ricerca di un clima migliore con lui da Shangai si trasferì prima a Formosa (Taiwan) e poi in Giappone, contribuendo, pur con la salute cagionevole, alla raccolta di campioni. Peggiorando le condizioni si trasferì a Denver, Colorado, accompagnata dalla cognata Mary Henry, dove, in attesa di Augustine, raccolsero un gran numero di campioni, di cui una parte sono a Kew, fino alla morte avvenuta dopo pochi mesi dall’arrivo
27175 carolineae (Aloë) in onore di Caroline Wheeler (1960–2000), moglie di Charlie Wheeler, entrambi impegnati per la conservazione dell’ambiente in Kenya
(Calathea/ Goeppertia) in onore di Caroline Whitefoord per l’aiuto fornito all’autore durante oltre 40 anni di visite al British Museum Herbarium, per la sua notevole raccolta di Marantaceae e per avere mostrato questo importante materiale dell’Honduras
(Styphelia) in onore della botanica e biologa molecolare Caroline Puente-Lelièvre per la meticolosa ricerca sulla filogenesi del clado Styphelia-Astroloma
11922 carolinae (Amphilophium/ Bignonia/ Phitecoctenium) in onore della figlia Caroline del conte Henry Fox-Strangways nei cui giardini nel Dorset è fiorita la pianta descritta da Lindley
(Aregelia/ Bromelia/ Karatas/ Neoregelia/ Nidularium) specie dedicata a Caroline Morren, moglie del botanico belga Charles Jacques Édouard Morren (1833-1886), professore di botanica all’Università di Liegi e direttore del Giardino Botanico, editore della famosa rivista La Belgique Horticole, una autorità nel campo delle Bromeliaceae
(Asplenium) specie dedicata alla botanica belga Caroline Van den Heede studiosa di pteridofite
(Cyathea) in onore dell’amica Caroline Shorter, instancabile sostenitrice della ricerca sulle felci arborescenti e non solo
(Dysoxylum) in onore della botanica inglese Caroline M. Pannell (1955) esperta di Meliaceae
(Elaeocarpus) in onore di Caroline, moglie di Mark James Elgar Coode (1937) coautore di questa specie
(Juncoides/ Luzula/ Luzula acuminata var./ Luzula pilosa var.) dello stato del North Carolina (USA) ove si trova la località della Grandfather Mountain ove venne rinvenuta la pianta
(Lithocarpus/ Pasania/ Quercus/ Synaedris) in memoria di Carolina Orridge Henry (1868-1894, prima moglie del medico e botanico Augustine Henry (1857-1930) che nel 1881 si era trasferito in Cina al Servizio Doganale Imperiale, noto per avere spedito a Kew 15000 campioni essiccati, semi e 500 piante, molte delle quali oggi sono coltivate nei nostri giardini. Dopo il matrimonio, nel 1891, seguì il marito in Cina, ma si ammalò durante il viaggio di tubercolosi e alla ricerca di un clima migliore con lui da Shangai si trasferì prima a Formosa (Taiwan) e poi in Giappone, contribuendo, pur con la salute cagionevole, alla raccolta di campioni. Peggiorando le condizioni si trasferì a Denver, Colorado, accompagnata dalla cognata Mary Henry, dove, in attesa di Augustine, raccolsero un gran numero di campioni, di cui una parte sono a Kew, fino alla sua morte avvenuta dopo pochi mesi dall’arrivo
(Monodora) specie dedicata alla moglie Caroline del primo autore, Thomas LP Couvreur
(Musa ×) in onore di Karoline Charlotte Auguste von Bayern (Carolina Augusta di Baviera 1792-1873) che in seconde nozze sposò Francesco I d’Austria (1768-1835), imperatore d'Austria, re di Ungheria e di Boemia
(Sinningia/ Tapeinotes/ Tapina) in onore della principessa Carlotta (Charlotte Amelie Augustine Victoire Clémentine Léopoldine) del Belgio (1840-1927), moglie dell’arciduca d’Austria Ferdinando Massimiliano (1832-1867), come lei appassionato cultore di arti e scienze, in particolare botanica. A seguito della nomina di Massimiliano a viceré del Lombardo-Veneto, si trasferirono a Milano nel 1857, due anni dopo, cessato l’incarico, si ritirarono dalla vita pubblica soggiornando spesso nel castello di Miramare che avevano fatto costruire a Trieste. Nel 1863 Massimiliano accettò la corona del Messico, dove era stato destituito il presidente Benito Juarez, ma non fu ben accolto dalla società messicana, anche per la sua politica liberale, e Carlotta rientrò in Europa per cercare appoggi, ma catturato dalle truppe repubblicane di Juarez fu processato e fucilato. La morte del marito acuì i disturbi mentali che aveva già iniziato a manifestare e fu fatta rientrare in Belgio dove finì i suoi giorni
(Stenandrium) specie dedicata alla giovane Miss Caroline Bleakley, figlia del Commissario delle Isole Turks Caicos, Peter Bleakley, che con la sua assistenza e generosa ospitalità ha reso possibile una notevole raccolta di campioni botanici nelle isole
16084 caroli-kochi, ii (Gagea, Pastinaca) in onore del botanico tedesco (Carl) Karl Heinrich Emil Ludwig Koch (1809-1879). Dopo gli studi di medicina all’Università di Jena, vi fu nominato professore associato privato di botanica. Nel 1836 intraprese un viaggio in oriente alla ricerca dell’origine degli alberi da frutto, visitò il Caucaso, l’Armenia, la Turchia e l’altopiano persiano raccogliendo un gran numero di campioni botanici e di notizie sui luoghi attraversati. Col patrocinio del re di Prussia, Federico Guglielmo IV, e della Accademia delle Scienze di Berlino, intraprese nel 1843 un secondo viaggio in oriente visitando diverse zone della Turchia. Descrisse i risultati del primo viaggio in Reise durch Russland nach dem Kaukas. Isthmus, in due volumi, e quelli del secondo in Wanderungen durch dem Orient, in tre volumi, descrizioni che suscitarono notevole interesse trattandosi di luoghi allora pressoché sconosciuti. Nel 1847 fu nominato professore di dendrologia all’Università di Berlino e successivamente direttore del Giardino Botanico. Pubblicò Das natürliche System des Pflanzenreichs nachgewiesen in der Flora von Jena, Beiträge zu einer Flora des Orientes, Hortus dendrologicus, Die botanischen Gärten, Die deutschen Obstgehölze, Wochenschrift für Gärtnerei und Pflanzenkunde e la sua principale opera Dendrologie, in tre volumi
12846 Caroli-gmelina [Brassicaceae] genere dedicato al medico, botanico e naturalista tedesco Karl (o Carl) Christian Gmelin (1762-1837). Esercitò la professione di medico e di insegnante di scuola secondaria a Karlsruhe, dove assunse anche la carica di direttore del gabinetto di storia naturale (l’attuale Museo di Storia Naturale) e del Giardino botanico. Di vasti interessi naturalistici, si occupò di geologia, mineralogia e zoologia, ma le sue opere più importanti furono nel campo della botanica: Hortus magni ducis badensis carlsruhanus e Flora badensis alsatica
989 carnósus, a, um carnoso, di consistenza carnosa, da cáro, cárnis carne:
(Achyronia/ Aspalathus/ Paraspalathus, Anotis/ Hedyiotis/ Neanotis, Anthurium, Aporum/ Callista/ Dendrobium/ Oxystophyllum, Appendicula/ Podochilus, Asclepias/ Cynanchum/ Hoya/ Schollia, Arida/ Aster/ Bigelowia/ Leucosyris/ Linosyris/ Machaeranthera, Astrephia/ Fedia/ Oligacoce/ Phyllactis/ Valeriana, Baeckea/ Rinzia, Bassia/ Chenolea/ Echinopsilon/ Kochia/ Maireana, Blephariopappus/ Laya/ Madaroglossa, Breynia, Burmeistera, Campanula/ Peracarpa, Candollea/ Stylidium, Cardamine/ Pteroneurum, Carpopodium/ Cheiranthus/ Heliophila/ Hesperis, Ceropegia, Chorisepalum, Chrysosplenium, Centropogon, Cladothrix/ Tidestromia/ Tidestromia lanuginosa var., Cleome/ Dianthera/ Kersia, Codonanthe/ Hypocyrta, Coleus, Coluteastrum/ Lessertia, Cynanchum/ Ischnostemma/ Oxystelma/ Vincetoxicum, Didelta, Eupatorium/ Neomirandea, Fagraea, Hedysarum/ Sulla, Heisteria/ Muraltia, Horsfieldia/ Myristica, Iberis/ Iberis ciliata var., Justicia/ Meiosperma, Krebsia/ Lotononis, Lachenalia, Limonium/ Statice, Lumnitzera/ Ocimum/ Ocimum selloi var., Malaxis/ Stelis, Mikania, Mitracarpus, Oberonia, Origanum/ Thymus/ Thymus mastichina var., Oxygonum, Penstemon, Pimelea, Platychaete/ Pulicaria, Plantago, Polycarpaea/ Polycarpon, Psittacanthus, Pteronia, Senecio, Spigelia) per le foglie carnose o subcarnose
(Acronia/ Pleurothallis/ Zosterophyllanthos) per foglia, labello e colonna carnosi
(Aeranthes, Coelogyne/ Dendrochilum/ Platyclinis, Corycium/ Evotella/ Pterygodium, Pleurothallopsis/ Restrepiopsis) per i fiori carnosi
(Aikinia/ Epithema, Diplazium) per i tessuti carnosi
(Alona/ Nolana) per il calice carnoso
(Amomum) per le brattee esterne dell’infiorescenza carnose
(Amorphophallus) per lo spadice grosso, spesso
(Andropus/ Conanthus/ Nama, Diodia/ Hydrophylax/ Phyloydrax, Geraniospermum/ Geranium/ Otidia, Pelargonium, Lycopodiella/ Lycopodium/ Pseudolycopodiella, Physalis) per i fusti e le foglie carnose
(Apocaulon) per la carnosità delle parti vegetative
(Aspidistra) per i tepali carnosi
(Astrocaryum) per il mesocarpo carnoso
(Begonia/ Diploclinium) per le capsule carnose
(Caralluma/ Ceropegia keithii subsp./ Orbea/ Pachycymbium) per il caule carnoso
(Carphephorus/ Litrisa/ Trilisa) per le foglie basali carnoso-cuoiose
(Coinogyne/ Jaumea/ Kleinia, Pilea) per caule e foglie carnosi
(Cuscuta) per il tessuto spesso e carnoso di tutte le parti floreali
(Dilochia) per i margini carnosi della colonna
(Drymoglossum/ Elaphoglossum/ Lemmaphyllum/ Lepisorus, Oetosis/ Taenitis) per le foglie sterili spesse e carnose
(Euonymus/ Genitalia/ Maskia) per il calice e i filamenti carnosi
(Glottiphyllum) per i rami e le foglie carnosi
(Helianthus) per i tessuti carnosi della pianta
(Heterostemma) per le foglie e la corolla carnose
(Lecanopteris/ Onychium/ Pleopeltis/ Polypodium) per il rizoma carnoso
(Magnolia/ Yulania) per la brattea carnosa all’apice del pedicello
(Marsdenia) per le squame carnose della corona
(Masdevallia) per i sepali carnosi
(Morinda) per i lobi della corolla carnosi
(Prescottia) per il labello carnoso
(Protium) per i petali incappucciati da appendici carnose
(Saccopetalum/ Trivalvaria) per i petali interni carnosi
(Ternstroemia) per i frutti carnosi
(Thelasis) per sepali e labello carnosi
(Tillandsia) per le brattee floreali
(Agaricus/ Gymnopus, Biatora/ Lecanora/ Lecidea/ Lichen/ Massalongia/ Pannaria/ Parmelia/ Psora/ Racoblenna, Boletus/Suillus/ Xerocomus, Cistella/ Hyaloscypha/ Helotium, Clitocybe, Fomes/ Ganoderma/ Scindalma, Lactarius, Peziza, Tapesia) funghi di consistenza carnosa
988 carniolicus, a, um (Alchemilla/ Alchemilla flabellata subsp./ Alchemilla flabellata var./ Alchemilla hybrida var., Aretia/ Auricula-ursi/ Primula, Astragalus/ Astragalus versicarius subsp., Astrantia/ Astrantia major var., Campanula/ Campanula thyrsoides var., Carduus/ Cirsium, Carduus ×/ Carduus × orthocephalus nothosubsp., Carex, Centaurea/ Jacea, Cerastium, Cirsium/ Cnicus/ Serratula, Euphrasia, Jacobaea/ Jacobaea incana subsp./ Senecio/ Senecio incanus subsp., Eleocharis/ Scirpus, Erysimum, Euphorbia/ Galarhoeus/ Tithymalus, Festuca, Fragariastrum/ Potentilla/ Potentilla micrantha subsp./ Potentilla micrantha var., Gnaphalium, Golatta/ Ligusticum, Hierochontis, Karsthia, Knautia, Koeleria, Laserpitium, Lilium, Melampyrum, Mentha ×, Nigritella, Ozanonia, Poa, Polygala/ Polygala amara subsp./ Polygala nicaeensis subsp., Pyrethrum, Pyrus, Rhamnus, Ripartia, Salix, Saxifraga/ Sxifraga exarata subsp./ Saxifraga moschata subsp./ Saxifraga moschata var., Scopolia/ Scopolina, Selinum, Sorbus, Taraxacum, Thymus, Trinia/ Trinia vulgaris subsp./ Triniella) della Carniola, antica provincia dell’Impero austro-ungarico, ora Slovenia tranne un piccolo territorio di 55 kmq in comune di Tarvisio
987 carnicus, a, um (Campanula/ Campanula scheuchzeri var., Draba, Festuca, Gentiana, Matthiola, Pulmonaria) della Carnia, regione delle Alpi Orientali
986 carnícolor da cáro, cárnis carne e cólor colore, di colore carnicino:
(Cotyledon/ Echeveria) per la decisa sfumatura rossastra delle foglie e il colore dei fiori
(Eria/ Pinalia, Liparis) per il colore dei fiori
(Mycena/ Omphalina, Phillipsia, Poria, Russula/ Russula lilacea var., Sporobolomyces) funghi di colore carnicino
985 carneus, a, um di carne, carnicino, di colore rosa con tutte le sue tonalità:
(Abronia/ Tripterocalyx, Acinodendron/ Miconia, Aerangis, Aesculus ×, Aethionema/ Aethionema cristatum var./ Campyloptera/ Disynoma/ Thlaspi, Aloe, Amorphophallus, Androsace/ Aretia/ Primula, Apios/ Cyrtotropis, Ardisia, Bistorta/ Bistorta major subsp./ Persicaria bistorta subsp./ Polygonum/ Polygonum bistorta subsp., Brachychiton ×, Burlingtonia/ Rodriguezia, Cactus/ Mammillaria/ Mammillaria villifera var./ Neomammillaria, Caladenia/ Caladenia catenata f./ Petalochilus, Coelogyne/ Crinonia/ Pholidota/ Pleione, Convolvulus/ Ipomoea, Cylindrolobus/ Eria/ Trichotosia, Cyrtanthera/ Jacobinia/ Jacobinia magnifica var./ Justicia, Cyrtanthus, Dalea/ Kuhnistera/ Petalostemon/ Psoralea, Dimacria/ Pelargonium, Erica/ Gypsocallis, Eumachia/ Ixora/ Manettia/ Petesia/ Psychotria, Galactia, Gladiolus, Glomera, Habenaria/ Pecteilis/ Smithanthe, Haemanthus/ Melicho/ Serena, Hieracium, Linum/ Nezera, Loasa/ Nasa, Macdonaldia/ Thelymitra, Moraea, Orchis/ Satyrium, Piriqueta, Polemonium, Reineckea/ Sanseviella/ Sansevieria, Rhododendron, Rondeletia, Ruellia, Salvia, Stylodon/ Verbena, Vernonia) per il colore carnicino dei fiori
(Bromelia/ Ochagavia) per il colore rosa brillante dell’infiorescenza
(Chytranthus) per il colore rosa pallido del calice
(Darwinia) per le bratteole di colore da verde giallastro a verde rossastro che circondano i fiori
(Eucalyptus/ Eucalyptus umbra subsp.) per il colore rosa o carne del legno
(Hepetis/ Pitcairnia/ Puya) per il colore rosso carne brillante dell’infiorescenza
(Lotononis) per i fiori gialli che con l’età virano a un colore quasi carne-arancio
(Phoradendron) per il color carne pallido delle bacche
(Phyllostachys) per le guaine dei culmi, le ligule e le lamine fogliari di colore rosa
(Selaginella) per i cauli rosa pallido
(Acrosporium/ Oidium, Agaricus/ Calocybe/ Gyrophila/ Lyophyllum/ Rugosomyces/ Tricholoma, Ascobolus/ Ascophanus/ Iodophanus/ Peziza/ Pyronema, Aspergillus, Cyphella, Dermatea/ Pezicula, Fomes/ Fomitopsis/ Polyporus/ Rhodofomes/ Scindalma/ Trametes, Hydnangium/ Octaviania Lasionectria/ Nectria/ Nectriella/ Sphaeria, Lichen/ Peniophora/ Thelephora/ Xerocarpus, Malacostroma/ Myxofusicoccum/ Myxosporium/ Phomopsis, Ustilago) funghi color rosa carne
984 carnéolus, a, um diminutivo di cárneus carnoso: carnosetto, rosa pallido:
(Calcitrapa/ Centaurea/ Centaurea solstitialis subsp., Erica, Turbinicarpus ×, Vaccinium) per il colore dei fiori
(Aspergillus, Cladonia, Ramularia) per il colore del tallo
(Atractobolus/ Dasyscyphus/ Hyalopeziza/ Lachnum/ Phialea) per il colore dell’apotecio
(Clitopilus/ Rhodocybe, Cortinarius, Crepidotus) per il colore del fungo (basidioma, sporoforo)
983 carnéipes (Agaricus, Hygrophorus eburneus f./ Hygrophorus eburneus var., Lactocollybia/ Omphalia/ Macrocystidia, Pluteus) da cárneus di carne e pes piede: con il gambo carnicino
982 carneifólius, a, um (Agaricus, Lepiota/ Leucoagaricus/ Leucoagaricus leucothites var./ Leucoprinus/ Mastocephalus ) da cárneus di carne e fólium foglia, lamella: dalle lamelle color carne
12845 Carnegiea [Cactaceae]genere dedicato al magnate e filantropo scozzese naturalizzato statunitense Andrew Carnegie (1835-1919). (Per una sua affascinante e dettagliata biografia clicca qui)
981 carmineus, a, um carmino, di colore carminio, dal latino medioevale carminium (derivato dalla fusione dell’arabo القرمزي alqarmizīu scarlatto con minium minio) carminio:
(Babiana, Echeveria, Galium ×, Geranium, Gladiolus, Gypsophila, Habranthus/ Hippeastrum/ Zephyranthes, Metrosideros, Micromeria/ Micromeria cristata subsp., Oxalis, Rebutia, Veronica) per il colore dei fiori
(Berberis ×) per il colore dei frutti
(Billbergia ×, Tillandsia) per il colore delle brattee floreali
11673 carmichaelii (Agrostis/ Sporobolus/ Vilfa, Isolepis, Pandanus, Polygala) in onore del botanico, naturalista e medico militare scozzese Dugald Carmichael (1772-1827) che erborizzò a Reunion, Mauritius e Sudafrica oltre che nel Regno Unito, autore di Some account of the Island of Tristan da Cunha and of its natural productions e Account of the Conquest of Mauritius: With Some Notices On the History, Soil, Products, Defences, and the Political Importance, of This Island. È considerato il padre della botanica marina. I campioni da lui raccolti sono conservati negli herbaria del British Natural History Museum e Kew Gardens
(Aconitum) in onore di J.R. Carmichael (1838-1877), medico missionario in Cina che assistette un commerciante di oppio nella raccolta di campioni botanici per conto dei Kew Gardens. Contagiato dai suoi pazienti, morì di febbre nell’ospedale da lui fondato nel nord della Cina durante la grande carestia del 1876-1877
(Keetia) in onore del pastore presbiteriano e dottore in scienze forestali William (Bill) Carmichael (1918-2000). Nel 1949 fu nominato Assistente Conservatore, e successivamente Conservatore, delle foreste del Tanganica (ora Tanzania) che esplorò estesamente raccogliendo campioni botanici
11672 Carmichaelia [Fabaceae] genere dedicato al botanico, naturalista e medico militare scozzese Dugald Carmichael (1772-1827) che erborizzò a Reunion, Mauritius e Sudafrica oltre che nel Regno Unito, autore di Some account of the Island of Tristan da Cunha and of its natural productions e Account of the Conquest of Mauritius: With Some Notices On the History, Soil, Products, Defences, and the Political Importance, of This Island. È considerato il padre della botanica marina. I campioni da lui raccolti sono conservati negli herbaria del British Natural History Museum e Kew Gardens
14952 carmanicus, a, um (Astragalus, Celsia/ Verbascum, Heliotropium/ Heliotropium aucheri subsp., Nepeta/ Nepeta teucriifolia subsp., Onopordum, Salix, Solanum, Thymus) da Carmania (o Kermania), provincia dell’antico Impero Achemenide (in greco antico Ἀχαιμενίδαι Achaimenidai, c. 550 a.C.-332 a.C.) e in seguito dell’Impero Sasanide (o Sassanide) (224 d.C.- c. 640); attualmente corrisponde alla provincia di Kerman, Iran
11997 Carlowrightia [Acanthaceae]genere dedicato al botanico, esploratore e raccoglitore statunitense Charles Wright (detto Carlos, 1811-1885). Dopo la laurea a Yale, e un periodo trascorso come insegnante, si trasferì in Texas esplorandolo estesamente per conto del governo e raccogliendo un gran numero di campioni botanici. Nel 1853 fu nominato botanico della spedizione esplorativa Ringgold and Rodgers del Pacifico settentrionale degli Stati Uniti. Salpata dalla Virginia e attraversato l’Atlantico la spedizione sostò a Madeira, Capo Verde, Capo di Buona Speranza, Sydney, Hong Kong e in Giappone prima di giungere a San Francisco attraversando lo stretto di Bering. Soste che permisero a Wright di studiare la flora locale e raccogliere campioni. Lasciata la spedizione a San Francisco si recò in Nicaragua, successivamente, dal 1856 al 1867, effettuò una serie di esplorazioni botaniche a Cuba e nel 1871 a Santo Domingo al seguito di una commissione governativa. Nell’intervallo delle spedizioni trascorse molto tempo al Gray Herbarium, Cambridge, dove si trovano i suoi manoscritti
 
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