Carlina: [
Asteraceae] secondo gli studiosi il nome popolare “carlina” deriverebbe per dissimilazione da
cardina, a sua volta diminutivo di
carduus "cardo". Una leggenda medievale lo connetteva, per paraetimologia, a Carlo Magno che avrebbe usato la pianta per curare i suoi soldati colpiti dalla peste. Leggenda raccontata con dovizia di particolari da papa Pio II (al secolo Enea Silvio Piccolomini, illustre umanista) e riportata, come tale, da Bauhin. Linneo istituì il genere, facendo riferimento, tra gli altri, proprio a Bauhin e quindi alla leggenda popolare che collegava il nome a Carlo Magno, e non erroneamente a Carlo V, come riportato da molti autori.
clicca qui per un approfondimento biebersteinii: (
Achillea, Acosta/ Acrolophus/ Centaurea/ Centaurea maculosa subsp., Aira, Alchemilla vulgaris var., Alsine/ Minuartia, Anoplanthus/ Anoplon/ Phelypaea, Arenaria/ Eremogone, Argyrolobium, Artemisia, Asperula, Asterocephalus, Astrantia/ Astrantia major subsp., Bromopsis/ Bromus/ Zerna, Calamintha, Carlina, Centaurea/ Chartolepis, Centaurea glastifolia var., Cerastium, Cirsium, Colchicum, Crambe/ Crambe tatarica var., Cuspidaria, Cynoglossum/ Solenanthus, Echium/ Echium italicum subsp./ Echium italicum var., Ervum, Galium, Gaudinia, Gentiana/ Gentianella, Haplophyllum, Hedysarum, Hieracium/ Hieracium caucasiense subsp./ Hieracium muricellum subsp., Koeleria, Lens, Linaria, Linum, Minuartia, Oenanthe, Onobrychis, Pastinaca, Peucedanum, Plantago, Poa/ Poa sterilis subsp./ Poa sterilis var., Prangos, Pterolobium, Ribes, Rosa, Saxifraga, Scorzonera, Senecio, Senecio doria subsp./ Senecio doria var., Syrenia, Tragacantha, Trifolium, Trinia, Verbascum, Veronica, Vicia/ Vicia grandiflora var.) in onore del botanico tedesco
Friedrich August Marschall von Bieberstein (1768-1826). Al servizio dell’esercito imperiale russo, esplorò e raccolse campioni nel sud della Russia, in particolare nel Caucaso e in Crimea, descrivendone per primo la flora nelle sue opere
Flora Taurico-Caucasica, in tre volumi, e
Centuria plantarum rariorum Rossiae meridionalis, praesertim Tauriae et Caucasi, iconibus descriptionibusque illustrata. Il suo ricco erbario è conservato presso l’Istituto Botanico Komarov a San Pietroburgo