Acta Plantarum
Acta Plantarum
Acta Fungorum

Glossario dei termini botanici
(a cura di Giuliano Salvai e Giovanni Dose)


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nome immagine img descrizione
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Numero cromosomico aploide di un organismo.
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Raggruppamento che, secondo la classificazione di Raunkjaer per la forma biologica, comprende piante perenni (Fanerofite) arbustive alte fino a due metri e recanti gemme perennanti.
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Secondo la classificazione di RAUNKIAER (1916) sono piante con foglie che misurano da 0,25 a 2,25 cmq.
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Spore di piccole dimensioni generate per divisione vegetativa di una cellula madre.
1
Riferito ad una radice a fittone carnosa, molto allargata nella parte mediana, che si restringe bruscamente fino a diventare filiforme nella parte inferiore.
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Movimento reversibile di una pianta conseguente ad uno stimolo esterno, che dipende dalla struttura interna dell'organismo e prescinde dalla direzione dello stimolo come invece avviene nei tropismi.
Le nastie si dividono in :
epinastie curvatura ventro-dorsale(movimenti di apertura)
iponastie curvatura dorso-ventrale(movimenti di chiusura)

e prendono il nome a seconda dello stimolo che le produce:
fotonastie dipendenti da variazioni della luce
nictinastie dall'alternanza del giorno e della notte (Asteraceae)
termonastie dalla temperatura (Tulipano)
aptonastie o tigmonastie da contatto (Dionaea muscipula,Drosera)
seismonastie da stimoli meccanici(urto) o elettrici (Acacia, stami Helianthemum)
traumonastie da ferite
chemionastie da agenti chimici (Drosera)
idronastie dall'umidità
geonastie o gravinastie dalla gravità.
1
Dicesi di foglie a forma di nastro che si trovano in quasi tutte nelle Monocotiledoni sommerse.
1
Dicesi di organi vegetali di piante acquatiche capaci di galleggiare.
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0
Organo adetto al galleggiamento di alcune piante acquatiche (es. piccioli o radici con parenchimi lacunosi molto sviluppati).
1
Si dice di specie alloctona che, introdotta in un territorio non appartenente al suo areale, vi si insedia stabilmente per le favorevoli condizioni ambientali, riuscendo a compiere tutto il suo ciclo biologico (cioè si riproduce spontaneamente e mantiene popolazioni stabili senza l'intervento umano).
1
Pianta con diaspore galleggianti che disperde i suoi frutti per idrocoria, affidandosi alle correnti, onde e maree.
1
Organo con l'aspetto di una piccola imbarcazione. Dicesi spesso di foglie, squame o semi con la faccia dorsale carenata.
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Abbreviazione per indicare notocultivar (vedi lemma).
1
Frutto caratteristico delle piante idrocore che, resistendo per periodi prolungati in acqua, viene disseminato dalle correnti, maree ecc. anche a lunghe distanze dalla pianta madre.
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Dicesi di fungo che uccide i tessuti colonizzati.
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E' la nascita da organi vegetali preesistenti, di nuovi organi diversi per struttura e funzioni.
Come le radici aeree aggrappanti che nascono dai rami di alcune piante.
1
Pianta generalmente erbacea tipica dei boschi. (Es. Ciclamino).
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Prefisso usato nelle parole composte col significato di nuovo, più recente, più evoluto. Si contrappone a paleo (più antico, arcaico, vecchio).
1
Endemismo localmente presente da tempi relativamente recenti.
Si contrappone a paleoendemita.
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Specie alloctona introdotta in un territorio dopo la scoperta dell’America (per convenzione viene indicata la data del 1.500)
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Periodo della preistoria compreso tra il V e il III millennio a.c., durante il quale ebbe inizio e sviluppo l’agricoltura e l'allevamento.
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Pianta epifita a forma di nido.
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Fenomeno per cui:
- Un organismo raggiunge la maturità sessuale precocemente rispetto al suo stadio di sviluppo (gametofito).
- Un organismo adulto conserva,possedendole,le caratteristiche morfologiche e fisiologiche proprie di stadi giovanili della specie.
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Relativo alla divisione fitogeografica (Regno)situata entro i tropici del Nuovo Mondo (Americhe).
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0
Originario dell’America tropicale o subtropicale.
1
(o Venature) Sono costituite da fasci conduttori fibro-vascolari (con vasi floematici e xilematici) addetti al trasporto di acqua e sostanze nutritive da e verso la foglia.
Possono essere semplici, multiple o ramificate, e sono in genere ben visibili nella pagina inferiore.

Rispetto alle venature le foglie si dicono:
nervose quando le venature sono ben evidenti (Asarum europaeum)
snervate quando le venature non sono evidenti

ed ancora saranno:
retinervie se le nervature sono divergenti e ramificate,e si diranno:
pennate o penninervie (a nervatura pennata), in cui si distingue un nervo centrale più grosso al quale confluiscono nervi laterali più sottili, a loro volta variamente ramificati(Euonymus europaeus)
palmate e orbicolari o palminervie (a nervatura palmata o orbicolare) con diverse nervature principali disposte a ventaglio che partono tutte dalla confluenza col picciolo (Althaea officinalis)
pedate o pedatinervie (a nervatura pedata) con la nervatura principale che si divide in due laterali che si dividono ulteriormente (Helleborus foetidus)
peltinervie (a nervatura peltata)con nervature che partono dall'inserzione e si irradiano in tutte le direzioni (Tropaeolum)
reticolate, se le nervature si incrociano a rete (Adenostyles glabra)

mentre sono:
basinervie, se le nervature che partono tutte dalla base, sono più o meno dritte, parallele e senza evidenti biforcazioni od anastomosi,e si distinguono in :
parallelinervie (a nervature parallele), quando non esiste una nervatura principale, ma diversi nervi paralleli che percorrono la foglia per il lungo, confluendo all'apice (quasi tutte le monocotiledoni)
uninervie che hanno una sola nervatura principale evidente, le altre non sono visibili (Linum perenne)
trinervie con 3 nervature parallele (Saponaria officinalis)
quinquenervie con 5 nervature parallele (Gentiana lutea)
settenervie con 7 nervature parallele (Alisma plantago)
campilodrome se le nervature seguono dalla base all'apice la forma del margine della foglia
curvinervie se le nervature si incurvano procedendo verso l'apice (Plantago major).
1
Pianta delle isole (dal greco nesos), cioè che vive nelle isole;
spesso si tratta di endemismi puntiformi.
1
Endemismo insulare.
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Parte di una pianta (rametto o gemma) da innestare su un’altra pianta denominata portainnesto. Sinonimo di marza.
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Secrezione zuccherina, prodotta dal nettario, che ha lo scopo di attirare animali pronubi.
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Ghiandola nella quale si forma ed è contenuto il nettare, che è una soluzione zuccherina derivata dalla trasformazione della linfa elaborata, molto gradita agli animali impollinatori.
Si distinguono:
Nettari fiorali localizzati in qualche organo fiorale o nell'infiorescenza
Nettari extrafiorali posti su altre parti esterne ai fiori, su foglie (Passifloraceae, Malpighiaceae, Euphorbiaceae, Mimosaceae), su stipole (Vicia), sul tallo o su pedicelli per richiamare insetti a difesa della pianta.
I nettari situati sul talamo generalmente assumono la forma di un anello e vengono chiamati dischi nettariferi.
In Aquilegia ed Helleborus i nettari, grossi e vistosi hanno aspetto petaloide.
1
Organo o parte di un organo adibito alla protezione del nettario. Spesso è un anello di peli, nei fiori delle Labiatae, che si trova alla fauce della corolla o all'interno del tubo corollino.
1
Radice con geotropismo negativo di alcune piante che vegetano in zone allagate, che serve per la respirazione.
1
Sostanza con tossine che agiscono sul sistema nervoso.
1
Pianta con antesi indifferente rispetto alla durata giornaliera di luce.
(Rosa, Girasole, Tabacco ecc.).
1
Organismo che predilige terreni a ph neutro (con pH tra 6,5 e 7,5)
(Crepis aurea, Hieracium murorum, Matricaria chamomilla, Quercus coccifera ecc.)
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Insieme dei parametri e delle condizioni necessarie per l’esistenza di una specie e che caratterizzano il suo spazio ecologico.
1
Dicesi del movimento periodico di organi laminari in relazione all'alternarsi del giorno e della notte.
Così le foglioline di molte piante (Brassicaceae, Oxalidaceae) che durante il giorno hanno una posizione quasi orizzontale, durante la notte assumono una posizione quasi verticale.
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Pianta che fiorisce solamente con una illuminazione inferiore a 2 ore.
1
Con superficie senza peli né ghiandole, liscia e lucida.
1
Organismo che predilige terreni ricchi di azoto.
1
Vegetazione delle nevi perenni e dei ghiacciai. Si riferisce anche alla più alta fascia altitudinale (piano nivale) della distribuzione della vegetazione, che va da 2.600-3.000 m sino alle cime.
1
Endocarpo osseo, legnoso di alcuni frutti drupacei che contiene uno o più semi.
1
Termine generico per un frutto secco indeiscente, proveniente da ovario infero, avvolto da un guscio duro (pericarpo) non rivestito a sua volta da una polpa esterna (es. nocciole e ghiande).
1
( o nucella). Parte principale dell'ovulo delle spermatofite dove si formano le macrospore. E' posizionata nella zona più interna e centrale ed è avvolta da due tegumenti: primina e secondina.
1
Con fiori che si aprono di notte e restan chiusi di giorno.
1
Punto di inserzione delle gemme e foglie sul fusto.
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0
Rigonfiamenti normali o accidentali di organi al di fuori delle articolazioni. ( radice, fusto, ramo, ecc.)
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0
Tubercoli che si formano in alcune radici in seguito alla simbiosi di alcuni batteri fissatori di azoto (es. Rhizobium) e le cellule delle radici (leguminose).
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termine latino col significato di nome, che nelle denominazioni scientifiche, quando è accompagnato da un significativo epiteto, viene usato per definire alcuni taxa previsti dalle nomenclature internazionali.

nom. alt. - nomen alternativum: nome alternativo, che può essere usato validamente con precedenti nomi da lungo tempo usati (es. Asteraceae , Brassicaceae, Poaceae, sono alternativi a Compositae, Cruciferae, Graminae)
nom. car. - nomen carentum: nome carente, senza nome, a volte usato in citazioni bibliografiche per indicare un taxon pubblicato senza un nome formale.
nom. conf. - nomen confusum: nome confuso da rigettare quando è basato su un tipo con due o più elementi discordanti, tali da creare confusione.
nom. cons. - nomen conservandum: nome da conservare, si dice dei nomi di taxa appartenenti al rango di famiglia, genere o specie, che malgrado non rispettino le regole della nomenclatura, devono continuare ad essere utilizzati essendo ormai di uso comune.
nom. cons. prop.- nomen conservandum propositum nome proposto per la conservazione.
nom. corr. - nomen correctum: nome corretto
nom. dub. - nomen dubium: nome dubbio la cui applicazione è discutibile, in botanica il termine non è riconosciuto, anche viene utilizzato in documenti non ufficiali
nomen erratum: nome errato
nom, hybrid. - nomen hybridum: nome ibrido
nom. illeg. - nomen illegitimum: nome illegittimo che seppur validamente pubblicato, era superfluo al tempo della pubblicazione perché contravveniva ad alcuni articoli previsti dal congresso botanico internazionale.
nomen imaginatum: nome fittizio creato soltanto per illustrare un esempio in una discussione nomenclaturale.
nom. inv. - nomen invalidum: nome non valido, che non è stato correttamente pubblicato
nom. invers. - nomen inversum: nome di un taxon che non è stato formato secondo gli accordi del codice per la pubblicazione, ma che è stato corretto e la correzione p stata accettata dalla International Commission of Phytosociologiacal Nomenclature
nom. legit. - nomen legitimum: nome legittimo, cioè regolarmente pubblicato secondo le regole del codice di nomenclatura
nom. monstr. - nomen monstrositatum: nome basato su una mostruosità
nom. mut. - nomen mutatum: nome di un taxon da molto temmpo (più di 20 anni) non usato in letteratura fioristica, che viene riproposto alla commissione della nomenclatura.
nom. negl. - nomen neglectum : nome che in passato è stato pubblicato, ma che successivamente è stato trascurato
nom. nov. - nomen novum: nome nuovo che viene creato per sostituire un nome che non può essere utilizzato per ragioni tecniche di nomenclatura.
nom. nud. - nomen nudum: nome pubblicato senza descrizioni adeguate, quindi con pubblicazione non valida.
nom. obl. - nomen oblitum: nome dimenticato, in disuso dal 1899 e quindi da dimenticare, termine usato in nomenclatura zoologica, che poi sarà sostituito dal primo nome disponibile che sarà dichiarato nomen protectum.
nom. obsc. - nomen obscurum: nome poco conosciuto
nom. oppr. - nomen oppressum: nome pubblicato in un lavoro soppresso che conseguentemente viene trattato come non validamente pubblicato.
nom. peric. - nomen periculosum: nome pericoloso, da rigettare perché che può provocare serie confusioni.
nom. prot. _ nomen protectum: nome protetto, che prende il posto del nomen dichiarato oblitum, è usato in nomenclatura zoologica.
nom. provis. - nomen provisorium: nome provvisorio, non validamente accettato, perché pubblicato provvisoriamente dall’autore.
nom. recl. - nomen reclitum: nome riscoperto.
nom. rej. - nomen rejiciendum: nome rigettato o respinto, che non può essere più usato.
nom. rev. - nomen revictum: nome riportato in vita, riscoperto.
nomen substitutum:nuovo nome pubblicato per sostituire un nome invalido.
nom. superfl. - nome superfluum: nome superfluo da rigettare perché ad es. già adottato da altri autori per altre specie.
nom. supp. - nomen suppressum: nome soppresso che non può essere usato.
nom. trans. - nomen traslatum: nome alterato cambiando il suffisso, per trasferirlo da un taxon ad un altro
nom. triv. - nomen triviale: nome triviale, usato da Linneo e da altri autori nel senso del nome vernacolare.
nom. van. - nomen vanum: nome vano , applicato a taxa inadeguati per una definitiva diagnosi. praticamente è molto improbabile che questo taxon possa essere riconosciuto valido.
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Convenzione usata in biologia per dar nome agli esseri viventi, corrisponde alla combinazione di due nomi in latino, il primo, con liniziale maiuscola, è quello del genere, il secondo, in minuscolo è quello della specie.
Ideata da Linneo nel XVIII secolo.
1
Sono le foglie propriamente dette o foglie normali.
Generalmente di colore verde, hanno la funzione di regolare gli scambi gassosi (traspirazione e respirazione), il bilancio idrico e di svolgere il processo di assimilazione e fotosintesi necessario alla vita della pianta.
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Primo elemento di parolle composte col significato di finto, bastardo, ibrido.
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Identifica il risultato di ibridazioni cultigene, per es. Narcissus tazetta x triandrus.
Viene indicato con l'abbreviazione ncv.
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Impollinazione tra fiori della stessa specie ma, di sottospecie o varietà diverse.
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Taxon di origine ibrida.
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Sono i due nuclei aploidi nel sacco embrionario che si uniranno ai nuclei gametici del tubo pollinico per generare l'endosperma triploide dei semi.
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Organulo della cellula eucariote contenente il materiale genetico.
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Nucleo della macrospora fertile nell’ovulo delle spermatofite
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Frutto secco, indeiscente, monoloculare, monospermo, con pericarpo legnoso.
1
Nuculanium (L.C.Richard) Spjut (em.nov.)
Frutto drupaceo, semplice, indeiscente, con pericarpo secco, esternamente crostoso o fibroso (noce di cocco) e internamente differenziato in un endocarpo coriaceo, con uno o più noccioli che contengono uno o più semi.
1
Fiore privo del perianzio (sin. Aclamide o Aclamidato ).
Ma dicesi anche di organo privo delle appendici o di quelle parti che normalmente lo accompagnano (es. Fusto nudo = privo di foglie, infiorescenza nuda = priva di brattee ecc.).
1
Organo rotondo, discoidale, con la forma simile a quella di una moneta.
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Pendulo, inclinato, dicesi del peduncolo di alcuni fiori, che si inclina prima o dopo l'antesi.(Es. Papavero, Leucojum )
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Curvatura di un organo vegetale determinata dalla diversa crescita delle sue parti, ma anche oscillazione alla ricerca di un appoggio.
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(o fiorale) Nettario situato in qualunque organo del fiore o dell'infiorescenza.
Contrapposto a extranuziale o extrafiorale posto su foglie (Passifloraceae, Malpighiaceae, Euphorbiaceae, Mimosaceae), stipole (Vicia), fusti o peduncoli.


Come citare questa pagina: Acta Plantarum, 2007 in avanti - "Dizionario botanico". Disponibile on line (data di consultazione: 09/10/2024): https://www.actaplantarum.org/glossario/glossario.php?alfa=N&cat=1
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