Acta Plantarum
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Acta Fungorum

Glossario dei termini botanici
(a cura di Giuliano Salvai e Giovanni Dose)


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Lista dei records con stringa iniziale "M"
nome immagine img descrizione
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Sistema insulare comprendente Madera, le Azzorre, le Canarie e le Isole del Capo Verde.
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- Termine generico per indicare un bosco intricato per lo più costituito da piante di piccole dimensioni o di canne, arbusti e suffrutici spesso spinosi, alti anche fino a 5 metri.
- Segno di colore diverso sulla superficie di organi vegetali (vedi macchiato)
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Vegetazione xerotermica arborea ed arbustiva sempreverde, densa e composta da piante ramose e contorte e da cespugli aromatici.
Presente nella Regione Mediterranea in territori in cui la foresta climax è stata distrutta
E' uno stato di degradazione meno spinto di quello della gariga.
2
Organo cosparso di macchie e di punti che spiccano sul fondo.
Corolla di molti Lilium,
Foglie di Pulmonaria officinalis,
Frutto di Prunus armeniaca,
Fusto di Conium maculatum.
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Ammasso caotico di sassi prodotti in seguito a frane, disposto generalmente in pendio.
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Prefisso che indica largo, grande, grosso.
1
Dicesi di ramo con foglie distanziate e internodi normali o allungati.
Contrapposto a brachiblasto.
1
Termine usato per distinguere specie o subspecie con che producono frutti più grossi rispetto alle altre dello stesso genere o specie.
[Cupressus macrocarpa Hartweg, Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (S. et S.) Ball]
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Con i rami lunghi.
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( o Fanerofite scapose) Particolari fanerofite, costituite da alberi con le gemme svernanti poste a più di 2 m dal suolo.
(Classificazione nel sistema di C.C. Raunkaier)
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(o Megafilli) sono le foglie grandi con canali vascolari ramificati, delle spermatofite e delle felci.
Contrapposti ai microfilli dei licopodi, equiseti e selaginelle che sono piccole, sessili, attaccate direttamente allo stelo e con un solo canale vascolare.
Entrambi i termini possono anche indicare foglie insolitamente grandi o piccole di qualsiasi pianta.
Secondo la classificazione di RAUNKIAER (1916) sono le foglie che misurano da 182,25 a 1640,25 cmq.
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Piante superiori di dimensioni macroscopiche che cosituiscono la macroflora.
Le macrofite legate agli ambienti idrici, in generale vengono distinte in idrofite ed elofite.
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(o Megagametangio) Apparato dove si formano i gameti femminili (macrogameti).
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(o Megagametofito).
Gametofito femminile delle Fanerogame cioè:
Apparato ovarico delle Angiosperme e endosperma primario delle Gimnosperme.
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Con peduncolo o pedicello lungo.
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(o Megaspora). Nelle piante eterosporee è quella di dimensioni maggiori delle microspore, che da origine al gametofito femminile dopo 3 divisioni mitotiche..
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(Megasporocito o cellula madre delle macrospore) Cellula diploide che per meiosi da origine alle macrospore.
1
Sporofillo (foglia modificata) portante ovuli.
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Sinonimo di Ovulo.
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o megaterme, piante della fascia tropicale ed equatoriale.
1
Vedi macchia di colore diverso, in genere più scuro di quello della parte restante.
Può essere unica o multipla e può anche derivare da malattie imputabili a batteri, virus o funghi.
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(vedi macchiato) Organo vegetale cosparso di macchie.
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Vengono così chiamati i rami che nascono direttamente dalla ceppaia (o madre).
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(Magnoliophyta) In botanica sistematica è la divisione di piante note anche sotto il nome di Angiosperme (Angiospermae)
1
(Magnoliopsida) In botanica sistematica è la classe della divisione delle Magnoliofite (Magnoliophyta) alla quale appartengono le Dicotiledoni secondo recenti classificazioni
Il nome deriva dal genere Magnolia.
1
Prateria magra, che si sviluppa su suoli poco evoluti e primitivi, aridi e poveri d'acqua, con scarsissime possibilità di evolversi verso forme più avanzate.
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(o oidio, nebbia). Malattia causata da funghi Ascomiceti della famiglia delle Erysiphaceae che si manifesta con infeltrimento seguito da decolorazione, disseccamento e necrosi nelle foglie, frutti e giovani germogli.
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Denominazione comune per la malattia delle radici di Castanea sativa (più raramente Fagus sylvatica) causata da specie di funghi del genere Phytophtora. Le radici infette mostrano una coloratura blu-inchiostro.
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Malattia delle foglie e delle gemme, che si sviluppa sotto la neve ed è causata alcuni funghi ascomiceti. Si manifesta più di frequente sulle conifere.
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(sin. Malacogamia) Impollinazione a mezzo delle lumache, (es. Caltha palustris, Alocasia odorata, Philodendron, Anthurium, Leucanthemum, Lemna)
1
Che ha la forma e l'aspetto simile a quello della mela.
1
E' la parte verde, esterna, carnosa di alcuni frutti (es. Noce, Mandorlo)
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A forma di mammella.
1
Drupa pelosa e vellutata a forma ovoidale con un nocciolo legnoso contenente uno o due semi. E' il frutto del Mandorlo.
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a) Nelle ectomicorrize è l'avvolgimento che il fungo simbionte effettua sulla radice della pianta ospite per poi, penetrando tra le cellule esterne epidermiche e corticali, formare il Reticolo di Hartig.
b) Dicesi della formazione di arbusti che si sviluppa al limite dei boschi, che rappresenta la fascia di transizione tra la fascia arborea e quella erbacea.
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Dicesi di parti di una pianta (calice, corolla, foglia) che una volta esaurita la loro funzione, permangono e tendono a marcire e a decomporsi sulla pianta stessa .
1
Situato sul margine. Viene chiamata:
- Pappo marginale quando forma una piccola corona che cionge l'apice del frutto
- placentazione marginale quella in cui gli ovuli, sono disposti in corrispondenza dei margini della foglia carpellare, lungo la linea di sutura del carpello (Fabaceae).
- tessuti o meristemi marginali quelli periferici
1
Limitato da margini di colore, struttura o spessore, diversi da quelli dell' organo circondato.
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(o bordo). Nelle foglie è il contorno che circoscrive la lamina.
Nei semi è la linea che congiunge la faccia col dorso.
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Modo di provocare l'emissione di radici da una porzione aerea non staccata dalla pianta, generalmente provocando una ferita, trattandola con sostanze stimolanti l'emissione di radici, e avvolgendola con materiale umido trattenuto da una copertura impermeabile.
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Sono piante che crescono dulle spiagge del mare (Salicornia, Salsola)
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Con macchie o venature di colore differente che danno all'organo un aspetto marmoreo.
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Parte di una pianta (rametto o gemma) da innestare su un’altra pianta denominata portainnesto.
Sinonimo di nesto.
1
Pianta o organo che produce unicamente polline.
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Piccola massa o masserella riferito ai granuli pollinici.
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Pianta rilasciata dopo il taglio di un bosco ceduo per uno o più turni successivi col principale scopo di disseminare e rinnovare il bosco.
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Completo sviluppo di alcuni organi vegetali (frutto, antera, seme).
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Dal latino medium e fissum con significato di fesso (tagliato o diviso) nel mezzo.
Il termine viene usato in botanica per indicare:
- l'antera inserita sul filamento con la parte centrale del dorso (Liliaceae);
- il pelo sostenuto nella sua parte mediana da un pedicello che lo divide in due branche.
1
Dicesi dell'ovario dei fiori perigini, che è situato nel fondo della coppa del ricettacolo e non aderisce alle sue pareti.
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Dicesi di piante che fioriscono nei periodi dell'anno in cui la durata della luce equivale più o meno a quella del buio.
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Fanerofita con gemme di rinnovo a più di 30 m dal suolo.
Categoria che comprende i grandi alberi.
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Secondo la classificazione di RAUNKIAER (1916) sono piante con foglie che misurano da 1640,25 cmq in poi.
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(o Macrofilli) Sono le foglie grandi delle spermatofite e delle felci (Pteridofite megafille) in contrapposizione con quelle piccole degli Equiseti, Licopodi e Selaginelle (Pteridofite microfille)
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Comunità di alte erbe a foglie generalmente larghe, che vegeta su suoli freschi, ricchi e ben drenati e che hanno la loro naturale evoluzione bloccata dalla continua caduta primaverile di valanghe.
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(o macrospora) Spora femminile delle piante eterospore prodotta per meiosi del megasporocito (detta anche cellula madre delle megaspore).
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Piante che vegetano nelle zone tropicali umide con temperatura costantemente sopra i 20°.
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Prefisso col significato di meno, minore.
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E' il fenomeno di anormale riduzione del numero di foglie di un verticillo.
Opposto a pleiofillìa.
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Dicesi di un verticillo fiorale costituito da un numero di elementi inferiore a quelli di altri considerati completi.
Sinonimo di oligomerìa.
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Processo di divisione cellulare che riguarda esclusivamente le cellule riproduttive, dove da una cellula madre si formano 4 cellule figlie tutte diverse tra loro contenenti la metà del patrimonio genetico del genitore.
Infatti,prendendo ad es. la riproduzione sessuata nelle Angiosperme, dove avviene la fusione tra il gamete maschile (nucleo spermatico del microgametofito) e quello femminile (cellula uovo del macrogametofito), è necessario che queste due cellule abbiano la metà del patrimonio genetico della cellula somatica diploide(2n), siano cioè aploidi(n), per originare dalla loro fusione (gamia) lo zigote con patrimonio genetico (2n) costituito dai corredi dimezzati e rimescolati di entrambi i genitori.
Viene garantita in tal modo la variabilità genetica e viene evitato il raddoppio del patrimonio genetico ad ogni riproduzione sessuata.
1
Fiore col numero degli stami minore di quello dei petali. (Olea, Valeriana)
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Prefisso che indica nero.
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Annerimento di tessuti vegetali dovuta a funghi parassiti (agrumi) o a malattie fisiologiche (tuberi della patata).
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Impollinazione da parte delle api, (es. Spartium, Borago, Trifolium, Eucalyptus)
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Che produce miele. Pianta ricercata particolarmente dalle api.
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Organo sottile di consistenza delicata, pergamenacea, semitrasparente.
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Parenchima dei raggi midollari, composto da cellule allargate radialmente, per permettere un miglior trasporto trasversale delle sostanze, nel fusto e nella radice.
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Detta anche accrescimento embrionale è la prima fase dello sviluppo della pianta.
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Singole porzioni con un solo seme, in cui si suddivide un frutto schizocarpico a maturità.
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Tessuto cellulare indifferenziato dotato di una intensa ed elevata capacità di dividersi, che consente l'accrescimento della pianta, generando nuovi tessuti.
Meristema primario o apicale è responsabile dell'accrescimento in lunghezza del fusto e delle radici
Meristema secondario o laterale (Cambio) è responsabile dell'accrescimento secondario nel fusto e radici delle Dicotiledoni legnose e Gimnosperme.
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Relativo al meristema.
1
Dicesi dell'androceo in cui i filamenti staminali sono ramificati.
1
Termine usato come suffisso preceduto da un numero, con il significato di parte, porzione o formato di parti in cui si divide o si compone un intero .
Nei fiori attinomorfi si usano i termini 3mero (trimero), 4mero (tetramero), 5mero (pentamero) …ecc. per indicare il numero dei petali, dei sepali o dei tepali.
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Dicesi di un habitat mediamente umido.
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Prefisso che nelle parole composte ha il significato di: area centrale, che sta mel mezzo, zona mediana.
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Rappresenta il tessuto mediano del frutto, generalmente carnoso o legnoso, circondato dall'epicarpo e avvolgente l'endocarpo.
Qundo il mesocarpo è carnoso viene chiamato sarcocarpo.
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Piante per le quali l'epoca dell'antesi non dipende dalla durata del giorno.
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Fanerofita con gemme di rinnovo a 8-30 m dal suolo.
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Si dice di specie a temperamento intermedio nei riguardi dei fattori ambientali, che abitano stazioni che non sono nè decisamente umide nè decisamente aride e che sono sprovviste di particolari adattamenti alle alte e basse temperature.
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Secondo la classificazione di RAUNKIAER (1916) sono piante con foglie che misurano da 20,25 cmq a 182,25 cmq.
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Insieme dei tessuti, principalmente parenchimi clorofilliani, interposti tra le due epidermidi nella foglia. .
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Pianta che cresce in habitat di media umidità (mesofitici).
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Fecondazione nella quale il tubetto pollinico entra nel rudimento seminale attraverso un punto intermedio tra il micropilo e la calaza (es. Ulmus).
1
Dicesi di fiore che ha stili di lunghezza intermedia tra quelli brevistili e quelli longistili.
In Lythrum salicaria)
dove coesistono fiori mesostili, longistili e brevistili, è un caso di eterostilia trimorfa.
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Piante adatte ai climi temperati, con temperatura media annuale di 15-20 °C.
(Specie mediterranee Citrus, Olea)
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a) Ambiente mediamente trofico, con una media disponibilità di sali minerali, con condizioni intermedie tra eutrofico e oligotrofico.
b) Dicesi di organismo vegetale capace soltanto parzialmente di soddisfare autonomamente tutte le proprie necessità nutrizionali. Come le piante emiparassite che sono autotrofe per la sintesi delle sostanze azotate, ma eterotrofe non riuscendo a sintetizzare i carboidrati.
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Insieme dei processi e delle reazioni biochimiche che generano e consumano energia negli organismi viventi, permettendo alle cellule di crescere, riprodursi, conservare o modificare le sue strutture, rispondere agli stimoli e tutte quelle attività necessarie al mantenimento della vita.
1
Foglia adulta. Si contrappone a profillo.
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Parte del floema primario che si differenza successivamente al protofloema, quando è terminato l'accrescimento longitudinale dell'organo.
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In botanica dicesi dell'insieme di variazioni morfologiche e strutturali incontrate dalla pianta o dai suoi organi nel corso dello sviluppo filogenetico
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Elementi del xilema primario differenziati dopo il protoxilema, quando è terminato l'accrescimento longitudinale dell'organo.
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Sistema di filamenti eterotrofi (ife) che costituiscono il tallo dei funghi.
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Prefisso usato nelle parole composte col significato di fungo.
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Il fenomeno dell'associazione probabilmente simbiotica o almeno non parassitica, tra una radice o un rizoma di una pianta verde e un fungo.
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Prefisso usato nelle parole composte con il dignificato di piccolo, minuto.
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Microbasarium de Candolle - Sin. Tetrachenio
Frutto schizocarpico costituito da mericarpi derivati da due carpelli biloculari, concresciuti con un unico stilo, che a maturità si separano. Ogni mericarpo è la metà di un carpello.
E' il frutto delle Lamiaceae e Boraginaceae
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In generale il clima delle piccole superfici, specialmente quando si differenzia significativamente dal clima generale della regione.
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Fanerofita che emette gemme di rinnovo a 2-8 m dal suolo.
Categoria che comprende sia i grandi arbusti che i piccoli alberi,
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Secondo la classificazione di RAUNKIAER (1916) sono piante con foglie che misurano da 2,25 a 20,25 cmq. Trattasi di foglioline ridotte, che hanno un solo canale vascolare come quelle dei Licopodi, Selaginelle ed Equiseti (Pteridofite microfille).
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Unità di misura che corrisponde a un millesimo di millimetro ( si abbrevia: µm)
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Piccola apertura posta alla sommità dell'ovulo che consente l'ingresso del tubetto pollinico nella fecondazione.
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Propagazione vegetativa di piante a partire da espianti di parti di organi delle stesse, effettuata in laboratori in ambiente asettico.
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Pianta che produce semi molto piccoli (Orchidea).
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Spora maschile dello sporfofito che nel microsporangio, si forma insieme ad altre 3, per meiosi di una cellula madre, che per mitosi origina il microgametofito su cui si formano i microgameti (gameti maschili).
La foglie sulla quale si formano i microsporangi è il microsporofillo.
Nelle Gimnosperme lo strobilo che porta i microsporofilli si chiama microstrobilo.
Nelle Fanerogame la microspora è il granello pollinico, il microsporangio è il sacco pollinico, il microsporofillo è lo stame e il microstrobilo è il fiore staminifero.
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Sporangio che contiene solo microspore, nelle Fanerogame corrisponde al sacco pollinico e le microspore sono i granuli pollinici.
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Sporofillo (foglia fertile modificata) portante uno o più microsporangi (sacche polliniche), nelle Angiosperme è lo stame, mentre nelle Gimnosperme sono le squame dei coni maschili.
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(O microtermica) è specie di pianta adattata a vivere in territori con temperature tra 0° e 15° e con riposo vegetativo nella stagione invernale.
E' propria ad es. delle specie vegetali del piano basale alpino, o delle regioni con clima temperato freddo dell' Europa Settentrionale.
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La parte centrale del fusto, composta di un parenchima omogeneo, con larghe cellule cilindriche o sferiche che comportano vasti spazi intercellulari.
1
Dicesi del fusto, del ramo o del picciolo, con midollo spugnoso.
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Spostamento geografico di popolazioni in aree più favorevoli che tra i vegetali avviene con la disseminazione.
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Imitazione della forma o del comportamento che alcuni organismi assumono per ottenere gli stessi vantaggi del modello imitato.
Un particolare mimetismo è posto in essere da alcune orchidee del genere Ophrys che imitano col labello la figura dell'insetto pronubo, invitandolo in questa trappola sessuale, per fornirlo di polline che poi l'insetto, provvederà a deporre su altre Ophrys, per l'impollinazione.
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Galleria che alcuni insetti scavano nelle foglie.
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Dicesi di piante e fiori che sono impollinati da ditteri.
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Tipo di impollinazione entomofila effettuata da ditteri con fiori di colore brunastro, con odore impercettikbile o molto forte di carogna.
1
Diseminazione dei semi operata dalla formiche.
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Rapporto simbiontico tra piante che danno ospitalità alle formiche fornendo loro nutrimento, e ricevendo in cambio protezione da altri insetti dannosi.
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Dicesi di pianta che assume strategie particolari per difendersi dalle formiche che disturberebbero il processo di impollinazione.
Diverse fritillarie e il ricino, rendono scivolosi fusti e foglie con secrezioni di sostanze cerose che impediscono il transito alle formiche.
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(Cariocinesi o divisione cellulare) Costituisce il tipico modo di riproduzione delle cellule somatiche e consiste nel processo di divisione cellulare che origina due figlie con patrimonio genetico uguale a quello della cellula madre, dalla quale ereditano quindi anche le stesse funzioni.
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Sporangio che produce mitospore per divisione nucleare mitotica.
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Che ha la forma della mitra vescovile.( Frutto, spora, seme, stame, ecc.)
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Unità pollinica formata da un granulo indipendente.
1
Stami concresciuti con filamenti saldati tra loro a forma di tubo e antere libere (Malvacee).
1
Dicesi di fiori e relativi androcei con un solo stame (come la maggior parte delle Orchidee in Italia).
2
Che ha forma allungata o oblunga, composta da segmenti più o meno sferici, tanto da somigliare a una collana di perle. (Rizomi moniliformi di Poa sylvicola Guss).
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Prefisso col significato di uno, uno solo, relativo al termine descritto.
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(o Monocarpico) Con gineceo formato da un solo carpello.
Si contrappone a pluricarpellare.
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a) Dicesi del frutto semplice che proviene da un ovario monocarpellare. (Achenio, Drupa, Follicolo, Legume ecc.)
b) Dicesi di pianta che fiorisce e fruttifica una sola volta nella vita.
( Grano, Agave ecc.)
1
( o Cima unipara) Infiorescenza definita sviluppata sotto il fiore terminale, costituita da una sola infiorescenza secondaria derivata da una serie di assi fiorali originatisi uno dall’altro e tutti terminanti con un fiore.
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a) Dicesi di un fiore con un solo verticillo di antofilli fertili. (Fiori monosessuali)
b) Dicesi di pianta che vive solo un ciclo vegetativo (annuale)
1
(o Monoclamidato o Aploclamidato) Fiore col perianzio mancante di uno dei due involucri
Se manca la corolla (caso più frequente) si dice anche apetalo.
1
Dicesi della pianta e del fiore con stami e pistilli. (Sin. ermafrodita o bisessuale).
Contrapposto a diclino che ha fiori unisessuati (pistilliferi o staminiferi).
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Polline con una sola apertura tipo colpus. (Monocotiledoni)
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La pratica di coltivare popolamenti di una sola specie .
1
Pianta il cui embrione possiede un solo cotiledone.
(Liliaceae, Graminaceae, Palme, Orchidee)
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Con uno stame che si sviluppa prima degli altri. (Anacardium occidentale)
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Organismo che si nutre di una sola specie animale o vegetale
1
Gruppo tassonomico (in cladistica) rappresentato da un antenato comune recente e da tutti i suoi discendenti vivi o estinti. Secondo la tassonomia cladistica soltanto i gruppi monofiletici possono rappresentare una categoria tassonomica (clade).
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Con una sola foglia o organo omologo, (es. embrione delle Monocotiledoni)
1
Fiore con un solo pistillo. (es. Crataegus monogyna)
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Riproduzione asessuale.
Moltiplicazione vegetativa che si verifica quando una pianta o un protozoo si riproduce con un frammento del proprio corpo.
1
Pianta che porta sullo stesso individuo fiori di entrambi i sessi, in apparati distinti, maschili (fiori staminiferi) e femminili (fiori carpelliferi).
Se sullo stesso inviduo sono presenti oltre ai fiori unisessuli anche fiori ermafroditi, si dirà:
andromonoica, con fiori ermafroditi e maschili (Astrantia sp., Veratrum album)
ginomonoica, con fiori ermafroditi e femminili (Plantago coronopus, Parietaria officinalis)
trimonoica, con fiori ermafroditi, fiori maschili e fiori femminili (Dimorphotheca pluvialis).
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0
Organo vegetale formato da un solo elemento, es.
perianzio formato da un solo verticillo, gineceo formato da un unico carpello, ecc.
1
Infiorescenza indefinita dal cui asse si originano lateralmente altri fiori
o ramificazione di un albero che ha l'asse principale con crescita indefinita e rami di diversi ordini con sviluppo limitato e subordinati al tronco.
In generale dicesi di un organo qualsiasi ad accrescimento indefinito.
Si contrappone a simpodiale.
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0
Grano di polline con un solo poro.
1
Frutto con un solo seme, come ad es. le ghiande delle querce.
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0
( o unistaminato) Androceo costituito da un solo stame.
1
Disposto in una sola fila. Dicesi della fillotassi quando le foglie, una per nodo, sono disposte su una sola fila con angolo di divergenza di 360° (foglie unilaterali).
1
Gineceo e fiore con un solo stilo.
1
Dicesi di organismo formato da una sola cavità. (Sin. Uniloculare o Monoloculare)
Ma viene così denominato anche il frutto che deriva da un solo fiore.
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0
Dicesi di infiorescenza "definita", cioè terminante con un fiore.
1
Che ha un solo rappresentante di categoria inferiore, come una famiglia con un solo genere o un genere come una sola specie. ( Come il genere Adoxa della famiglia monotipica delle Adoxaceae)
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0
Insieme dei caratteri morfologici, come forma, dimensione, ecc. privi di valore tassonomico che può assumere una specie vegetale, in seguito a particolari fattori ambientali.
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0
Secrezione gommosa, gelatinosa o mucosa, a volte prodotta da alcuni tessuti superficiali o da certi canali, che ha la proprietà di gonfiarsi con l'acqua.
1
Apice di una foglia, petalo, sepalo, brattea, frutto, ecc., che termina con un mucrone.
1
Punta breve dura, rigida, di qualsiasi organo vegetale, che si riscontra frequentemente nelle foglie dove costituisce il prolungamento del nervo centrale.
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0
Preposizione numerica col significato di molti, che ha molti, per indicare un numero indeterminato delle cose indicate nel secondo elemento.
1
Con più fusti o ramificazioni, tutti più o meno dello stesso calibro.
1
Dicesi di pianta che ramificandosi dalla base produce molti cauli, più o meno della stessa altezza e spessore,
e anche di piante il cui rizoma emette vari cauli aerei tutti somiglianti per altezza e spessore.
1
Foglia con incisioni profonde.
1
Infiorescenza con molti fiori.
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0
Organo con corpo simmetrico in rapporto al suo asse di accrescimento.
Dicesi dell'infiorescenza multilaterale o bilaterale con i fiori disposti simmetricamente in tutte le sue parti ( spiga, racemo, ombrella).
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0
Ramificazione a più branche.
Vedi cima multipara o pleiocasio.
1
(o Aggregati) Frutti originati dallo sviluppo dell’ovario di un solo fiore che ha il gineceo pluricarpellare apocarpico (con diversi carpelli liberi) ciascuno dei quali darà origine a un frutto semplice e lo stesso fiore svilupperà allora diversi frutti semplici (apocarpi).
2
Che ha una superficie ruvida, aspra, ricoperta da piccoli tubercoli o punte brevi, aguzze e robuste.
(Es. semi, fusti ecc. )
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Piante senza tessuto vascolare, di piccole dimensioni, che crescono nei terreni umidi e ombrosi, su alberi o rocce, in colonie spesso molto numerose.
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Organismo vegetale capace di catturare mosche ed altri piccoli insetti. (Dionaea muscipula)
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Improvvisa modificazione ereditaria della struttura di un gene o di un cromosoma oppure del numero di cromosomi.
1
Organo laminare privo di resta, mucrone o di punta stretta, è opposto ad aristato o acuminato.
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Simbiosi tra due organismi dalla quale traggono entrambi reciproco vantaggio.


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