Meth. 558 (1794)
Lupsia galactites (L.) Kuntze, Galactites pumila Porta, Centaurea galactites L., Galactites elegans (All.) Soldano, Centaurea elegans All.
Asteraceae
Scarlina, Deutsch: Milchfleckdistel
English: Purple milk thistle
Español: Cardota, cardo cuachaleches
Français: Chardon laiteux, Galactite cotonneux
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
Descrizione: Pianta erbacea bienne con fusto eretto pubescente, bianco-tomentoso, alto fino ad 1 metro, ramificato in alto e con ali di aspetto variabile provviste di spine.
Foglie lunghe 10-20 cm, pennatosette, verdi, sopra generalmente variegate di bianco, di sotto bianco-tomentose, dotate di spine robuste, ordinate sui margini. Raramente si presentano a lamina quasi intera oppure al contrario sono ridotte alle sole nervature irte di spine.
Fiori in capolini isolati o riuniti in fascetti, composti di soli fiori tubulosi bianco-lilla o rosa-porpora, con involucro campanulato; squame involucrali non raggianti, intere, spesso ragnatelose, triangolari con una lunga spina apicale scanalata di sopra; fiori centrali ermafroditi, tetraciclici, pentameri con sepali ridotti ad una coroncina di squame o reste persistenti nel frutto, petali con la porzione inferiore saldata a tubo e corolla lunga circa 2 cm; fiori periferici sterili con corolla più lunga e raggiante; 5 stami con filamenti concresciuti ed antere saldate in un manicotto circondante lo stilo unico con stimma profondamente bifido; 2 carpelli formanti un ovario infero.
Frutto : achenio compresso con coroncina emisferica e pappo di setole piumose biancastre di 13 mm.
Inpollinazione entomogama e disseminazione anemocora.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Comune nei terreni incolti e aridi, ai bordi delle strade, in ambienti ruderali dal livello del mare fino a 1300 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Galactites è presente in Italia con la sola specie Galactites tomentosa Moench
E' simile ad altre specie del genere Carduus, Cirsium, Lamyropsis e Ptilostemon; le foglie non decorrenti, profondamente incise, bianco-tomentose, i fiori periferici raggianti e sterili, gli stami con filamenti concresciuti, il pappo di peli piumosi e l'achenio con coroncina emisferica costituiscono caratteristiche distintive.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco dal greco “gála-gálaktos” latte-del latte , in riferimento al colore bianco della fitta peluria che ricopre il fusto e le foglie di questa specie. Il nome specifico fa riferimento al tomento diffusosui fusti e sulle foglie.
Proprietà ed utilizzi:
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Galactites tomentosa Moench, così come altre specie similari è nota come pianta edule. Già Diodoro e Dioscoride ne prevedevano questo uso. La giovane infiorescenza e il relativo scapo fiorale può essere mangiata cruda come insalata, previa pulitura. Le foglie e fusto, sono utilizzate oltre che come insalate, nella produzione di conserve sott'olio o sott'aceto.
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda di Daniela Longo