Acta Plantarum
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Glossario dei termini botanici
(a cura di Giuliano Salvai e Giovanni Dose)


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1
Racharium Spjut (fr.nov.)
Frutto composto delle Poaceae che disperde i suoi pericarpi per rottura a parte del rachide delle sue spighette, che sono sessili o incorporate nel rachide.
1
(sin.= grappolo) Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita, con asse principale allungato e non ramificato, su cui si inseriscono all'ascella di ciascuna brattea e ad intervalli regolari, fiori con antesi basifuga, sostenuti da pedicelli della stessa lunghezza.
1
Simile al racemo, infiorescenza a racemo, fiore di un racemo.
In generale dicesi di qualsiasi infiorescenza capace di prolungarsi indefinitivamente con fiori laterali e ascellari.
2
- Asse principale dell'infiorescenza, o
- asse centrale delle foglie composte sul quale sono inserite le foglioline o altre rachidi secondarie, o anche
- picciolo della foglia delle felci.
1
Nella foglia composta è la rachide con dilatazioni laminari nei punti di inserzione delle foglioline.
1
Rachide secondaria, come l'asse delle spighette delle Poaceae e Cyperaceae dove si inseriscono i fiori.
-
0
Vedi prefogliazione conduplicata.
-
0
In biologia, disposto lungo o presso i raggi, riferito a organi e strutture a simmetria raggiata.
1
Che a partire da un punto diverge in tutte le direzioni.
Dicesi delle infiorescenze a capolino, a ombrella o a corimbo denso che hanno i fiori esterni diretti in tutte le direzioni.
1
a)(o Raggiato) Fiore esterno di una corolla ligulata posto al margine e radialmente al ricettacolo come nei capolini delle Asteracee.
b)(o Attinomorfo) Fiore il cui asse e' attraversato da piu' piani di simmetria(Fiore a simmetria raggiata).
1
Che si riferisce alla radice, proprio della radice.
Dicesi di gemme, germogli, peli e foglie che si originano dalla radice.
1
Fusto che emette radici avventizie, per arrampicarsi o strisciare su terreno o per dar vita ad una nuova pianta (Stoloni radicanti di Potentilla anserina)
3
Parte del cormo che deriva dallo sviluppo del polo radicale dell'embrione e cresce in direzione inversa a quella del caule, introducendosi e radicandosi profondamente nel substrato.

FUNZIONI DELLA RADICE
Assorbimento: di acqua e sali minerali.
Ancoraggio: è un supporto per la pianta attaccato al terreno
Riserva : è il principale organo di riserva della pianta in quanto è formata soprattutto da parenchima di riserva
Produzione di ormoni

TIPI DI RADICE
Radici primarie sono quelle sopraindicate
Radici di secondo, terzoecc. ordine, sono quelle che si originano dalla ramificazione della radice primaria
Radici fascicolate, sono radici raggruppate in fasci, tutte più o meno delle stesse dimensioni, che si ramificano in tutte le direzioni.
Radici ipogee, acquatiche e aeree se si sviluppano sotto terra, nell’acqua o fuori del terreno.
Radici accessorie: che originano in punti determinati del caule, come ad esempio in corrispondenza dei nodi.
1
( o Radichetta) Parte inferiore dell'asse dell'embrione dalla quale si origina la radice primaria.
1
Nei semi che derivano da ovuli anatropi (che hanno il funicolo aderente al tegumento) è una sorta di cresta, che va dall'ilo alla calaza, quale residuo della saldatura del funicolo.
-
0
Cristalli aghiformi di ossalato o carbonato di calcio, presenti nei vacuoli delle cellule parenchimatiche di organi vegetali aerei, (foglie), di molte piante (Valantia, Fuchsia, Philodendron, Arum, Tradescanthia ecc.)
Questi cristalli che la pianta produce per isolare le sostanze prodotte in eccesso dal metabolismo primario della pianta, rappresentano anche una difesa dalla predazione degli erbivori, riuscendo a provocare fastidiose microlesioni ai tessuti con i quali vengono a contatto (bocca, esofago ecc), aggravate dalle sostanze tossiche e irritanti eventualmente presenti nella pianta di cui facilitano la penetrazione.
1
Insieme dei
fiori esterni delle Asteracee,(fiori del raggio)
rami dell'ombrella delle Apiacee, che possono essere di secondo, terzo ordine,
raggi midollari che sono porzioni di parenchima midollare che nelle Dicotiledoni si insinuano tra i fasci conduttori e presentano un andamento a raggiera.
-
0
Proveniente o situato sui rami (radici, spine, foglie, fiori).
1
Divisione del fusto in rami e la loro disposizione.
-
0
Diramazione dell'asse principale.
1
(Sin.= Scandente) Riferito ad una pianta il cui fusto sottile e debole per innalzarsi, si allunga aggrappandosi a dei sostegni come ad esempio altre piante o muri, tramite cirri, ventose, ecc.
1
Piccolo ramo, rametto.
-
0
Ramificazione patologica eccessivamente abbondante.
1
Dicesi di un fusto il cui diametro si riduce progressivamente verso l'apice.
-
0
Colore giallo-grigiastro, assegnato a diverse specie botaniche e micologiche.
Vedi il relativo termine in Etimologia:
Ravidus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio:
Ravus; Ravidoroseus; Ravusculus
1
Dicesi del seme che non riesce a sopravvivere al congelamento e all'essicazione, non essendo in grado si sopravvivere alla fase di disidratazione, deve necessariamente germinare in tempi brevi, al contrario del seme ortodosso che ha queste capacità.
Semi recalcitranti sono quelli di Castagno, Ippocastano, Noce, Acero, Quercia, ecc
1
Fenomeno per il quale un ramo ascellare, concresciuto con una foglia, si allunga spostando la foglia dalla sua ascella, per cui sembra che la foglia si sia originata dal ramo.
-
0
Dicesi di un carattere genetico la cui attività è vinta dal suo antagonista (Dominante).
4
(o richinato, ricurvo). Ripiegato o girato all'infuori e verso il basso, bruscamente (foglie, fusti, rami)
Dicesi anche di un tipo di prefogliazione o vernazione reclinata o replicata nella quale la foglia si ripega in due trasversalmente in modo che l'apice della metà di sopra rimanga prossimo alla base della metà di sotto (Aconitum, Liriodendron)
2
Dicesi della foglia i cui margini di applicano l'uno contro l'altro per la pagina inferiore e della vernazione relativa.
Dicesi anche della della estivazione valvare reduplicata nella quale gli antofilli che formano il fiore si toccano per i bordi incurvati in fuori senza sovrapporsi.
(Si contrappone a valvare induplicata)
-
0
Vedi riflesso.
1
E' il nome che alcuni autori danno al frutto secco indeiscente, schizocarpico, pentacarpellare, che a maturità si separa in più porzioni monocarpellari monosperme (acheni) caratterizzate da un'appendice filiforme (porzione stilare) che si arrotola mediante movimenti igroscopici.
Questo frutto da molti viene denominato Poliachenio e/o Achenario.
E' il frutto delle Geraniaceae.
-
0
Gruppo tassonomico di rango più elevato, condiviso da ogni classificazione.
-
0
Simmetrico, uniforme nella struttura, aspetto, disposizione.
Dicesi dei fiori attinomorfi con simmetria radiale,
delle corolle monopetale con tubo diritto e lobi uguali tra loro,
delle corolle polipetali con i petali simili e uguali tra loro,
dei calici polisepali con sepali uguali e simili tra loro,
dei fiori delle infiorescenze (capolini, racemi ecc.) quando sono simili e disposti simmetricamente,
delle foglioline di una foglia composta quando sono uguali e simmetriche, ecc.
1
Specie che rappresenta una situazione geograficamente o sistematicamente ristretta rispetto al passato.
Relitto terziario Specie che era ampiamente distribuita durante il Terziario e che in seguito è stata del tutto o quasi cancellata dalle glaciazioni.
-
0
Lontano, distante, separato.
1
Forma di un organo, generalmente antera, foglia o seme che ha il contorno arrotondato e un incavo alla base, assumendo la forma simile ad un rene.
1
Particolare foglia sommersa di alcune monocotiledoni, che vive in acque correnti e che ha forma stretta e allungata.
-
0
Reazione di un organo che si incurva per effetto dell'acqua corrente.
2
Riferito al margine di una foglia un poco ondulato, meno che sinuato.
1
Falso setto di origine placentare che separa l'ovario in due logge secondo un piano longitudinale.
Sul replo nelle silique sono attaccati i semi e questo persiste nel frutto anche dopo la deiscenza.
1
Riferito al fusto di una pianta che si allunga e cresce parallela al suolo appoggiandosi su di esso ed emette radici ai nodi.
-
0
Riferito a canali vascolari o dotti intercellulari contenenti resina.
-
0
Scambio di ossigeno ed anidrie carbonica tra i tessuti di un organismo.
Nelle piante avviene attraverso gli stomi posti sulle foglie.
1
(sin. Arista) Appendice filiforme, lunga e rigida, al termine di un organo .
1
Con posizione invertita (girata di 180°) rispetto alla posizione primitiva. (Fiore aperto delle orchidee)
3
Termine usato in botanica per indicare una struttura o un disegno a forma di rete di diversi organi vegetali (radici, bulbi, foglie, calice, petali ecc.)
Riferito ad una foglia è formato dalle ramificazioni anastomizzate, a forma di rete, delle nervature.
1
Termine che secondo Hickey, L. J. 1973, definisce la nervatura delle foglie pennate (con una singola nervatura centrale) che ha i nervi secondari che non terminano al margine e perdono la loro identità nei suoi pressi, per le ripetute ramificazioni che formano un reticolo denso.
1
Detto anche viscidio, è il dischetto attaccaticcio, ospitato nel Rostello, che si trova alla base delle caudicole dei pollinii delle orchidee.
-
0
Sono le foglie plurinervie che hanno nervature divergenti e ramificate a formare una specie di rete.
(Contrapposto a parallelinervie)
Possono essere:
pennate o penninervie ( a nervatura pennata)
palmate e orbicolari o palminervie (a nervatura palmata o orbicolare)
pedate o pedatinervie (a nervatura pedata)
peltinervie (a nervatura peltata)
reticolate (se le nervature si incrociano a rete)
1
Ricurvo in direzione della base o ripiegato all'indietro.
1
Diretto verso il basso o all'indietro.
Dicesi per peli, aculei, denti con l'apice rivolto verso la base dell'organo sul quale sono inseriti.
Opposto a antrorso.
-
0
(sin. Parallelinervie) Foglie con nervature principali diritte dalla loro origine sino vicino all'apice.
1
Riferito al margine di un organo laminare (foglia, petalo, ecc.) il cui apice rotondo è interrotto da una piccola depressione che forma un seno ottuso.
1
In botanica è la capacità di alcuni organismi di riprendere a vegetare, dopo un certo periodo di morte apparente, al ritorno di condizioni di vita favorevoli.
3
Riferito ad un organo ripiegato verso il lato abassiale.
Es. Foglia con i margini arrotolati verso la pagina inferiore nel senso della lunghezza.
Dicesi anche della prefogliazione (vernazione) quando già nelle gemme ha foglioline come sopra accartocciate.
Si oppone a involuto.
-
0
Rexocarpic fruits Beck.
Categoria di frutti delle angiosperme che disperdono i loro semi attraverso suture, incisioni o pori senza parti carpellari.
1
(o talamo). Asse sul quale sono inserite tutte le parti del fiore (o i fiori e le brattee nel caso di infiorescenze come capolini o calatidi); questo asse appare spesso come un allargamento della sommità del peduncolo o del pedicello fiorale.
A seconda della sua forma si presenta:
sferico o conico, come in Ranunculus sp.
piriforme, in Ficus carica
piano ed appiattito, in Cichorium intibus
disciforme, in Rubus sp.
cupuliforme, in Rosa sp.
cilindrico, in Galanthus nivalis
1
Dicedi di organo vegetale che ricurvandosi verso il basso e verso l'esterno forma un arco convesso verso l'alto.
si contrappone a incurvato.
-
0
Dicesi di organo più piccolo, semplificato o non completamente sviluppato.
-
0
E' la seconda fioritura, in genere autunnale, di una pianta nello stesso anno.
2
(o reflesso). Dicesi di organo (lembo,ramo, antera, picciolo, pelo, ecc.) che sviluppandosi si ripiega longitudinalmente in fuori e verso il basso, con un angolo di circa 180° dalla posizione normale.
-
0
Germoglio che appare alla base di un fusto o su un ceppo.
3
Organo che difficilmente si lascia piegare e che piuttosto si rompe.
Cladodi di Ruscus aculeatus, fusto di Datura stramonium, Rami di Laurus nobilis.
1
Fessurato. Con piccole, fenditure, crepe, rime.
-
0
( o ripario, ripicolo) Vegetazione delle rive, di origine acquatica o terrestre, che vive in prossimità delle sponde dei fiumi e dei laghi.
2
Particolare cima unipara elicoide in cui i fiori si sviluppano alternativamente a destra e a sinistra, (a zig-zag) rispetto all'asse madre verticale, restando tutti su un solo piano.
1
(vedi replicata) Sono foglie ripiegate verticalmente più volte a ventaglio, lungo alcune nervature prominenti.
Dicedi anche della prefogliazione con le foglioline così ripiegate.
-
0
E' il meccanismo mediante il quale viene conservata la specie degli esseri viventi, si distinguono:

Riproduzione o propagazione agamica o vegetativa quando un solo inviduo è sufficiente a riprodurre la specie,
e più precisamente si parla di:
-Propagazione clonale che non prevede la produzione del seme, si verifica quando nuovi individui prendono origine da particolari strutture (bulbi, bulbilli, stoloni, rizomi, tuberi, polloni) presenti nell'individuo di partenza al quale sono geneticamente identici. Questo tipo di propagazione può essere originato anche artificialmente con tecniche di talea, innesto, margotta, ecc.
- Propagazione apomittica che prevede la produzione del seme senza fecondazione, senza o con un parziale intervento del genitore padre, con sviluppo di semi, apparentemente uguali a quelli generati dai processi sessuali, ma con il patrimonio genetico uguale a quello della pianta madre.

Riproduzione sessuata o gamica, è il risultato della fusione (fecondazione) di due gameti aploidi, uno maschile ( ♂ ) e uno femminile ( ♀ ) prodotti dai micro e macrogametofiti. Dalla fusione si origina una cellula diploide lo zigote che per successive divisioni cellulari (mitosi) forma l’embrione dal seme dal quale dopo la germinazione si sviluppa lo sporofito
-
0
( o assorgente) Organo (foglia, fusto, ramo) che dopo essersi ripiegatgo verso il basso risale con la sua parte apicale.
(Anchusa officinalis, Sedum reflexum)
1
Fenomeni che si osservano in prossimità di avvallamenti del suolo o di alvei fluviali, consistente in affioramenti di acqua dal sottosuolo che si verificano quando la superficie di una falda freatica raggiunge la superficie topografica.
1
Insieme dei tessuti morti situati esternamente al sughero. È la scorza del fusto e delle radici delle piante legnose. Non potendo accrescere il suo spessore può:
ritidoma persistente, rimanere attaccato al fusto, o
ritidoma caduco , staccarsi dal fusto con strisce (vite), anelli concentrici (ciliegio) o squame (platano).
1
Storto, attorcigliato su sé stesso.
(vedi anche contorto).
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0
Superficie di un organo segnata da strette linee irregolari e ondulate (come piccoli rivi).
Es. il cappello di Clitocybe rivulosa
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0
Batterio che vive nel terreno. Alcuni di essi sono azotofissatori e si uniscono in simbiosi con le radici delle leguminose.
1
Pianta acaule che ha il capolino a livello del suolo che sembra essere portato dalla radice.
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0
Radice aerea, appiattita e con funzioni fotosintetiche: la si riscontra in alcune orchidee epifite.
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0
Tessuto tegumentale che riveste esternamente la radice di piante giovani, detto anche epitelio radicale primario. Posto nella zona pilifera vive solo pochi giorni e,alla sua morte per disgregazione,le cellule sottostanti, suberificandosi, formano l'esoderma.
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0
Pianta che ha le radici ancorate al substrato.
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0
Processo di formazione delle radici di una pianta.
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0
Struttura filiforme uni o pluricellulare con funzione generalmente esclusiva di ancoraggio al substrato nelle Pteridofite e in alcune Tallofite.
Sebbene possono somigliare a radici o a peli radicali, i rizoidi non svolgono in genere funzioni nutrizionali e non sono composti dai numerosi tessuti che si riscontrano nelle radici.
1
Fusto strisciante, anche ipogeo, a decorso orizzontale che produce superiormente delle gemme da cui si svilupperanno dei polloni, ed inferiormente delle radici. Esso svolge anche funzioni di riserva delle sostanze nutritive e il portamento può essere più o meno ingrossato o avere aspetto tuberiforme.
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0
Volume entro il quale si sviluppano le ramificazioni delle radici terminali di una pianta.
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0
Disposizione dei rami della radice nelle piante.
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0
o Radice tuberizzata, Radice tuberiforme.
Radice laterale modificata, di varie forme (ovoidi, fascicolate, digitate, napiformi, ecc.), col compito di accumulo e di riserva di sostanze nutritizie e di propagazione della pianta. Dotata inferiormente di radici avventizie e contrariamente al bulbo e al tubero non ?? in grado di produrre nuove piante se separata dal fusto.
( Orchis, Ophrys, Dactylorhiza, Dahlia. Dioscorea, Paeonia, Ranunculus ficaria, Convallaria majalis, Ipomoea batatas, Manihot esculenta, ecc.)
-
0
Studio delle rose.
1
Riferito al lembo della foglia quando ha una forma di un rombo, con quattro angoli dei quali i due esterni più ottusi.
1
(o runcinata). Termine riferito alla forma della foglia quando è suddivisa in lobi profondi e arcuati che si spingono quasi fino alla nervatura centrale e che diminuiscono di grandezza dall' apice verso la base.
1
Dicesi della corolla dialipetala e regolare con 5 petali con unghia corta e lembo largo e patente, come quella di molte specie della famiglia delle Rosaceae.
1
Disposizione delle foglie che irraggiano dalla base del fusto verso l'esterno, vicino o radente il livello del suolo.
-
0
Colore rosato, della rosa, assegnato a diverse specie botaniche e micologiche.
Vedi i relativi termini in Etimologia:
Roseus
Rhodiola
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio:
Rosaceus; Rosellus; Roseoalbidus; Roseoalbus; Roseatus; Roseoaurantius; Roseoflavidum; Roseopictus; Roseolus; Rhodon; Rhodellus; Rhodiolus; Rhodochrous; Rhodoleucus; Rhodomelas; Rhodophaeus; Rhodopolius; Rhodopurpureus; Griseoroseus
-
0
Piccola punta a forma di becco estensione di uno (quello sterile) dei lobi stigmatici delle Orchidaceae sul quale si trova il Retinacolo.
2
Parte allungata a forma di becco di uccello caratteristica di alcuni organi vegetali.
1
Con foglie tutte basali raccolte a rosetta.
1
Dicesi di corolla simpetala con tubo molto corto che si allarga bruscamente in un lembo largo e appiattito dal contorno circolare.
1
Dicesi di foglie con contorno subrotondo, cioè con angoli quasi insensibili.
-
0
Colore rosso con le sue tonalità e derivazioni, assegnato a diverse specie botaniche e micologiche.
Vedi i relativi termini in Etimologia:
Ruber
Rubellus
Rubens
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio:
Aurantiorubrus; Erubescens; Flavorubens; Fuscoruber; Ochroruber; Phaeoruber; Pseudorubricosus; Rubefaciens; Rubellinus; Rubeolus; Rubescens; Rubeus; Rubicundulus; Rubicundus; Rubidus; Rubiginosus; Rubinus; Rubricatus; Rubricosissimus; Rubricosus; Rubroalbus; Rubrocastaneus; Rubrocinereus; Rubrosanguineus; Rubroviolaceus; Rubrus; Semirubicundulus; Subrubens; Subrubescens; Subrubrus; Violaceorubens; Viridirubescens
1
Attitudine ad assumere colorazioni rossastre.
-
0
Che cresce tra ruderi e nacerie, in luoghi abbandonati dall'uomo.
-
0
Organo non completamente sviluppato, ridotto o incompleto.
-
0
Rufo, colore rosso fulvo, biondo rossiccio, rosso brunastro, assegnato a diverse specie botaniche e micologiche.
Vedi il relativo termine in Etimologia:
Rufus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio:
Atrorufus; Badiorufus; Rufescens; Rufidulus; Rufinulus; Rufinum; Rufior; Rufoalbus; Rufobrunneus; Rufocarneum; Rufofuscus; Rufoloides; Rufoluteus; Rufoolivaceus; Rufovinascens; Rufulus; Subrufescens
2
Con pieghe, solchi o grinze, aspro al tatto.
Se la superficie è leggermente rugosa di dice rugolosa.
Si oppone a liscio.
-
0
Dicesi dell'endosperma solcato e corrugato di alcuni semi.
(Vedi cocco Myristica fragrans)
1
Che cresce su rocce.
-
0
(o Ruttile). Si dice dei frutti con deiscenza irregolare e/o dirompente.
1
Pianta in grado di sopportare il freddo, di adattarsi a terreni scadenti o di resistere all'attacco di insetti.
-
0
Rosseggiare, per definire un colore rosso brillante, assegnato a diverse specie botaniche e micologiche.
Vedi i relativi termini in Etimologia:
Rutilans
Rutilus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio:
Rutilantiformis; Rutilantoides; Rutilescens
2
(o aspro, scabro). Organo con superficie scabrosa dovuta a peli corti e fissi, che si riconosce al tatto.


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